domenica 9 settembre 2018
Giobbe e il castigo di Dio?
Quest'oggi a messa il Signore mi ha fatto capire l'errore interpretativo della chiesa sul Libro di Giobbe, in relazione all'evento di cui Dio sarebbe stato il mandante, dal quale la chiesa avrebbe letto tutto il racconto come se fosse Dio il responsabile delle sventure umane e del fatto che satana agisca su permissione di Dio stesso.
Ma andiamo al pezzo da leggere per spiegare bene la questione e vedere dove sta l'errore dei teologi e degli esegeti della chiesa cattolica e non solo. ..
"Giobbe - Capitolo 1
I. PROLOGO
Satana mette Giobbe alla prova
[1]C'era nella terra di Uz un uomo chiamato Giobbe: uomo integro e retto, temeva Dio ed era alieno dal male. [2]Gli erano nati sette figli e tre figlie; [3]possedeva settemila pecore e tremila cammelli, cinquecento paia di buoi e cinquecento asine, e molto numerosa era la sua servitù. Quest'uomo era il più grande fra tutti i figli d'oriente.
[4]Ora i suoi figli solevano andare a fare banchetti in casa di uno di loro, ciascuno nel suo giorno, e mandavano a invitare anche le loro tre sorelle per mangiare e bere insieme. [5]Quando avevano compiuto il turno dei giorni del banchetto, Giobbe li mandava a chiamare per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva olocausti secondo il numero di tutti loro. Giobbe infatti pensava: «Forse i miei figli hanno peccato e hanno offeso Dio nel loro cuore». Così faceva Giobbe ogni volta.
[6]Un giorno, i figli di Dio andarono a presentarsi davanti al Signore e anche satana andò in mezzo a loro. [7]Il Signore chiese a satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Da un giro sulla terra, che ho percorsa». [8]Il Signore disse a satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male». [9]Satana rispose al Signore e disse: «Forse che Giobbe teme Dio per nulla? [10]Non hai forse messo una siepe intorno a lui e alla sua casa e a tutto quanto è suo? Tu hai benedetto il lavoro delle sue mani e il suo bestiame abbonda di terra. [11]Ma stendi un poco la mano e tocca quanto ha e vedrai come ti benedirà in faccia!». [12]Il Signore disse a satana: «Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stender la mano su di lui». Satana si allontanò dal Signore.
[13]Ora accadde che un giorno, mentre i suoi figli e le sue figlie stavano mangiando e bevendo in casa del fratello maggiore, [14]un messaggero venne da Giobbe e gli disse: «I buoi stavano arando e le asine pascolando vicino ad essi, [15]quando i Sabei sono piombati su di essi e li hanno predati e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato io solo che ti racconto questo».
[16]Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «Un fuoco divino è caduto dal cielo: si è attaccato alle pecore e ai guardiani e li ha divorati. Sono scampato io solo che ti racconto questo».
[17]Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I Caldei hanno formato tre bande: si sono gettati sopra i cammelli e li hanno presi e hanno passato a fil di spada i guardiani. Sono scampato io solo che ti racconto questo».
[18]Mentr'egli ancora parlava, entrò un altro e disse: «I tuoi figli e le tue figlie stavano mangiando e bevendo in casa del loro fratello maggiore, [19]quand'ecco un vento impetuoso si è scatenato da oltre il deserto: ha investito i quattro lati della casa, che è rovinata sui giovani e sono morti. Sono scampato io solo che ti racconto questo».
[20]Allora Giobbe si alzò e si stracciò le vesti, si rase il capo, cadde a terra, si prostrò [21]e disse:
«Nudo uscii dal seno di mia madre,
e nudo vi ritornerò.
Il Signore ha dato, il Signore ha tolto,
sia benedetto il nome del Signore!».
[22]In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di ingiusto.
Giobbe - Capitolo 2
[1]Quando un giorno i figli di Dio andarono a presentarsi al Signore, anche satana andò in mezzo a loro a presentarsi al Signore. [2]Il Signore disse a satana: «Da dove vieni?». Satana rispose al Signore: «Da un giro sulla terra che ho percorsa». [3]Il Signore disse a satana: «Hai posto attenzione al mio servo Giobbe? Nessuno è come lui sulla terra: uomo integro e retto, teme Dio ed è alieno dal male. Egli è ancor saldo nella sua integrità; tu mi hai spinto contro di lui, senza ragione, per rovinarlo». [4]Satana rispose al Signore: «Pelle per pelle; tutto quanto ha, l'uomo è pronto a darlo per la sua vita. [5]Ma stendi un poco la mano e toccalo nell'osso e nella carne e vedrai come ti benedirà in faccia!». [6]Il Signore disse a satana: «Eccolo nelle tue mani! Soltanto risparmia la sua vita».
[7]Satana si allontanò dal Signore e colpì Giobbe con una piaga maligna, dalla pianta dei piedi alla cima del capo. [8]Giobbe prese un coccio per grattarsi e stava seduto in mezzo alla cenere. [9]Allora sua moglie disse: «Rimani ancor fermo nella tua integrità? Benedici Dio e muori!». [10]Ma egli le rispose: «Come parlerebbe una stolta tu hai parlato! Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremo accettare il male?».
In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.
[11]Nel frattempo tre amici di Giobbe erano venuti a sapere di tutte le disgrazie che si erano abbattute su di lui. Partirono, ciascuno dalla sua contrada, Elifaz il Temanita, Bildad il Suchita e Zofar il Naamatita, e si accordarono per andare a condolersi con lui e a consolarlo. [12]Alzarono gli occhi da lontano ma non lo riconobbero e, dando in grida, si misero a piangere. Ognuno si stracciò le vesti e si cosparse il capo di polvere. [13]Poi sedettero accanto a lui in terra, per sette giorni e sette notti, e nessuno gli rivolse una parola, perché vedevano che molto grande era il suo dolore.
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La chiesa ha letto il testo soprastante, senza badare a chi fosse Giobbe, ha pensato che Giobbe fosse un qualsiasi essere umano, senza alcuna reale importanza per Dio. Per cui hanno tratto come soluzione che Dio manderebbe su qualsiasi persona, su sua espressa volontà il maligno a castigare l'uomo, cioè tutti gli uomini, ma questo non è vero. E questo pensiero è nato proprio per un erroneo pensiero dell'uomo, che dietro alle punizioni umane ci sia sempre lo stesso autore, come mandante delle disgrazie degli esseri umani, cioè Dio.
La prima frase "[1]C'era nella terra di Uz un uomo chiamato Giobbe: uomo integro e retto, temeva Dio ed era alieno dal male. "
Ci presenta un uomo Giobbe che è alieno al male, ed è integro, retto, che temeva Dio, quindi lo amava, credeva in Dio e Dio lo ricompensava, di conseguenza bene si capisce che questo Giobbe era per Dio un profeta, un uomo eletto a Lui e questo cosa ci fa capire che Giobbe non è un uomo normale, non uno dei tanti uomini che erano nati da donna sulla terra, ma un uomo che Dio dava importanza, e lo si comprende bene dal fatto che satana si presenta assieme a Giobbe per accusarlo e tendere ad esso delle prove, se Giobbe non fosse stato importante per Dio, il maligno non lo avrebbe neppure considerato, mentre proprio la presenza di satana in mezzo a loro, dimostra come Giobbe fosse importante per Dio, per cui si comprende chiaramente che Giobbe era un seguace di Dio.
Quando poi Dio interroga satana questo cerca di far credere a Dio che quest'uomo integerrimo fosse in realtà altro e che non fosse così perfetto come sembrava, e quindi Dio cosa fa nella sua immensa saggezza, lascia che satana che lo tenti, perché sa che quell'uomo avrebbe sconfitto l'azione nefasta di satana, ma voleva anche vedere fino a dove avrebbe retto.
Questo racconto cosa ci fa capire, che satana prima di tutto è sempre presenta nel tentare qualsiasi essere umano sia a Dio asservito cioè faccia esattamente tutto quello che Dio gli comanda di fare, quindi un profeta. Ma ci dice di più, ci mostra che questo atteggiamento di punizione che Dio fa verso Giobbe non è fatto verso tutti gli esseri umani, ma solo verso coloro che sono sue primizie. Perchè il Signore vuole ottenere da color che sono e si dicono suoi, il meglio del meglio, per cui permette al maligno di agire come lui reputa giusto, quindi ordina al Maligno di agire solo verso il suo profeta non verso tutti indistintamente e questo dice molto, sul fatto che gli esegeti della chiesa abbiano preso una bella cantonata come ne hanno prese altre.
Ma allora c'è da chiedersi, e gli altri esseri umani che non sono e non rientrano in certi parametri di natura profetica o santa, come vengono trattati e chi li tenta? Molto semplice, il maligno, viene mandato da Dio solo a coloro che a Dio si sottomettono o a coloro che Dio sceglie come suo mandanti nel mondo, perchè fa questo per far capire agli uomini, che Dio vuole il meglio dal suo ovile, e per far ciò usa il maligno, inquadrandolo dentro a limiti ben precisi.
Ma coloro che sono fuori dall'essere profeti, non vengono tentati per volontà di Dio, ne che Dio mandi a loro disgrazie, ma per volontà propria, sono i peccati che l'uomo fa che attirano all'uomo la presenza del maligno, ed è il maligno che agisce nell'uomo a seconda del peccato che esso manifesta, senza bisogno di aver consenso da parte di Dio, anzi il fatto stesso che Dio pose delle leggi (decalogo sacro) già questo è il metro a cui Satana si attiene, per punire l'uomo stesso, e per fargli patire quello che è un piccola anticipazione dell'inferno, tutto questo è fatto perchè comunque sia l'uomo in qualche modo si redima o si danni. Dio controlla solo coloro che Lui sceglie non tutti, gli altri sono sottoposti alla legge di Dio in modo che il maligno possa senza alcune autorizzazione di Dio di agire sul mondo.
Solo i veri profeti, i veri apostoli, i veri santi di Dio vengono sottoposti all'azione volontaria di Dio, gli altri sono liberi da questo sistema.
Quindi non è Dio che tenta l'uomo che è libero dall'azione di Dio, non è Dio che manda Satana all'uomo che libero dall'azione di Dio, è l'uomo che attira satana a se, senza che Dio intervenga, e l'attrazione della presenza demoniaca verso o nell'uomo, avviene quando l'uomo disubbidisce alle leggi di Dio.
Questo ci racconta la storia di Giobbe, non quello che la chiesa ha voluto estendere a tutti gli esserei umani, come se Dio fosse il mandante della opere nefaste di satana, questo è assolutamente falso, se si fa passare questa idea che Dio è dietro a Satana allora perde qualsiasi valore le parole di Gesù Cristo, la chiesa nella sua poca sapienza ha in pratica ha fatto credere al mondo che il tentatore non è Satana ma bensì Dio, colui che è il vero mandante delle opere di satana, ma questo è totalmente falso.
Anche perchè se fosse stato vero ciò, satana non sarebbe un tentatore, non sarebbe un esecutore semmai, e le parole di gesù non sarebbero vero, quando disse che il Padre eterno è l'unico Buono, non avrebbe potuto dire una cosa del genere visto che non si può certo dire ad un essere di essere buono quando suscita il male verso le sue creature, quindi l'interpretazione del testo di Giobbe è stata completamente interpreta nel modo più errato che si poteva fare. Ritengo che gli esegeti abbiano voluto assecondare un pensiero demoniaco fatto passare come se fosse stata parola di Dio.
Non si può dire che Dio è il Dio della verità della giustizia, della vita, dell'amore, della bontà ecc. se poi gli si imputa che Egli è il mandate delle sventure umane, è assolutamente illogico.
Per tanto il testo è da leggersi esclusivamente verso coloro che sono a Dio sottomessi, o che si sottomettono alla sua volontà e non è detto nemmeno che siano tutti i credenti Cristiani, Ebrei, non è detto, perchè il caso specifico di Giobbe fa capire che è un caso ben preciso e mirato ad un profeta non ad un appartenente della medesima religione, ma ad un soggetto con un riferimento ben preciso, quindi anche ridotto ad una sola categoria di soggetti, non a tutti.
Perchè se il testo che tratta di Giobbe fosse riferito a tutti, avrebbe dovuto far un esempio generale, prendendo un soggetto qualsiasi, uno dei tanti credenti ebrei, che non avesse nessuna importanza, non avesse nessun collegamento futuristico. Il fatto stesso che prende un uomo integerrimo credente ed osservante il meglio del meglio ed è proprio satana che dice a Dio che Giobbe è il migliore di tutti i figli di Dio, fa capire che è rivolto verso quella categoria di persone, non tutti i soggetti.
Quindi Dio punisce chi è sotto di lui, chi si pone a suoi piedi chi vuole essere dei suoi, ecco che c'è una reale ragione di comportarsi così, perchè Dio è il Signore dei Signore, il Re de re, e vuole ottenere una primizia, non perdere i suoi, per questo manda satana a compiere un atto che lui non vuole e non può fare, perchè Dio è un Dio buono ed è il Dio dell'amore, e come un Padre che ama i figli per educarli nella giustizia e per saggiare la loro fiducia in Dio li prova, ma non li tenta. Infatti quello che Giobbe subisce non è una tentazione ma una prova, eseguita da Satana su permissione di Dio, ma solo per ottenere un essere, molto migliore di quello che era già, le prove servono a questo, a migliorare l'essere umano non a distruggerlo.
Giobbe non attribuisce a Dio nulla di ingiusto, ne da alcuna colpa a Lui,
"[22]In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nulla di ingiusto."
"Se da Dio accettiamo il bene, perché non dovremo accettare il male?»."
Perchè quel male che noi definiamo tale, potrebbe essere un bene, nessuno di noi può sapere se quel che secondo il nostro giudizio noi lo classifichiamo come male, non sia in realtà un bene.
Ecco perchè è bene accettare anche il male, perchè nessuno di noi conosce esattamente il futuro e nessuno di noi conosce i risvolti della vita, quindi non si deve mai dare a Dio colpa per qualsiasi cosa, perchè il suo agire verso di noi è sempre sapiente. Egli che scruta nel profondo del tempo, dell'animo e della vita sa cosa sia meglio per noi, anche se questo dovesse essere la morte, nostra o di altri.
Invece molto spesso l'uomo da colpa a Dio di qualsiasi cosa, facendo peccato contro di Lui che altro non è che il peccato contro lo Spirito Santo.
Anche il dire che Dio è il mandante delle opere di satana è fare il medesimo peccato, e quindi quanto la chiesa stabilì erroneamente è bestemmiare contro Dio, non diciamo ciò che non comprendiamo, perchè la chiesa crede di aver capito tutto di Dio, ma molto spesso non ha capito quasi nulla.
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"Dio reintegra la fortuna di Giobbe
[10]Dio ristabilì Giobbe nello stato di prima, avendo egli pregato per i suoi amici; accrebbe anzi del doppio quanto Giobbe aveva posseduto. [11]Tutti i suoi fratelli, le sue sorelle e i suoi conoscenti di prima vennero a trovarlo e mangiarono pane in casa sua e lo commiserarono e lo consolarono di tutto il male che il Signore aveva mandato su di lui e gli regalarono ognuno una piastra e un anello d'oro.
[12]Il Signore benedisse la nuova condizione di Giobbe più della prima ed egli possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine. [13]Ebbe anche sette figli e tre figlie. [14]A una mise nome Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Fiala di stibio. [15]In tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il loro padre le mise a parte dell'eredità insieme con i loro fratelli.
[16]Dopo tutto questo, Giobbe visse ancora centoquarant'anni e vide figli e nipoti di quattro generazioni. [17]Poi Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni."
Si comprende che quel che avvenne a Giobbe fu solo una prova, un modo per attestare la fede vera e salda di costui, dal fatto che poi Dio restituisce a Giobbe quanto egli perse, anzi diede di più in tutti i sensi.
"di tutto il male" personalmente non avrei definito questo agire di Dio come un male, ma come delle prova.
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