sabato 9 gennaio 2021

LA FEDE UMANA E QUELLA REGALE.

 giovedì 1 febbraio 2018

LA FEDE UMANA E QUELLA REGALE.


Cosa intendo per fede Umana e quella Regale?

Oggi voglio, specificare meglio un concetto sulla fede, ma non ho mai voluto addentrarmi di più, nel spiegare la questione, perchè come il mio solito vado pian piano perchè voglio che chi mi segue comprenda con le sue forze meditando e approfondisca di più con l'aiuto dello Spirito Santo, quanto propongo, poi quando vedo che la gente è entrata nella logica giusta, spiego qualcosa di più, perchè la finalità è quella di comprendere lo Spirito di Dio e immergersi fin a instaurare in noi il suo regno Santo.

Inizio a scrivere questo articolo, con il brano a me molto caro del vangelo di Giovanni 20,29


Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».


Il passo appare facile e lo è, ma cosa ci racconta, che Gesù afferma che coloro che credono in Lui, devono essere coloro che pur non avendolo mai, ne conosciuto, ne visto, ne assistito ad alcuna sua manifestazione crederanno in Lui, in modo incondizionato e senza chiedere a Dio nulla di più, costoro avranno dimostrato di credere in Cristo realmente nel profondo del loro essere, cioè avranno posto su di loro la fede(o anche forza di volontà, fedeltà e fiducia) necessaria per credere, per dire Si a Dio. In pratica Cristo dice che, chi non ha mai visto è maggiormente beato rispetto a chi ha visto, rispetto a chi ha ricevuto la fede in modo indotto, quasi forzato, e non conquistata con le unghie, con la propria volontà e con il proprio si a Dio, costoro hanno maggiori meriti degli altri. La fede infatti deve essere una conquista che si suda anche con il proprio sangue, con le sofferenze, allora si diventa degni di riceve una fede Santa o fede Regale. Bisogna specificare che dopo la prima volontà umana di dire Si a Dio, come fece la S.Sma Vergine e Madre di Cristo, che disse SI(fiat), a Dio Padre, ecco che ottieni un premio. L'Onnipotente e il Suo Cristo, Esso ti da una fede spirituale molto più forte della tua umana, ma è necessario che tu abbia l'impulso e il desiderio di credere in Cristo, se tale condizione non sussiste, non si riceve alcuna fede Regale o Santa di riporre la tua fedeltà e la fiducia in Cristo.

Cosa intendo per fede regale? 

In pratica è la fede che ti rende degno di Dio, cioè che ti nobilita, non ti fa diventare un nobile, ma ti rende degno di essere presentato alla Maestà di Dio. In pratica per essere accolto da Dio nel suo regno devi presentarti con questa carta d'identità speciale.


Però c'è da fare anche una precisazione come ho già scritto in passato.

Dio ha fede?

Dire che Dio ha fede è in pratica una bestemmia, perchè sopra Dio non c'è nessuno, Dio non ripone fede in nessuno, siamo noi che dobbiamo avere fede o fedeltà o fiducia e credere in Lui, per cui se Dio non ha fede, non ti può dare fede, se non ce l'ha, è Lui che la chiede a noi, però ti può dare il suo Spirito che fa accrescere la fede; ecco che allora si parla di Fede Regale, cioè Cristo Dio ti infonde lo Spirito Santo che fa accrescere quella fede umana che tu hai promosso o riposto verso di Lui, e questa tua fede diviene Fede Santa o Regale. In pratica lo Spirito Santo sublima la fede umana facendola diventare Regale, cioè il massimo, il totale della fede vera.


Un passo molto significativo Gesù disse "sia maledetto l'uomo che confida nell'uomo" questa strana frase, fa capire molto bene che noi esseri umani non dobbiamo riporre nessuna fede in nessun essere umano, dire confidare è esprimere il senso della fede, cioè del nostro credo. Se dico, che confido, significa che ripongo la mia fede in qualcuno, qui Cristo ci comunica chiaramente che non dobbiamo riporre la nostra fede in nessuno, perchè l'uomo è fallace, per cui il monito di Gesù è chiaro addirittura Egli maledice coloro che fanno questo verso un qualsiasi uomo, anche fosse un prete, perchè il prete per quanto rappresenti Cristo, ma è sempre un uomo, non è un Dio; e con questa frase, piuttosto dura che Gesù ha espresso vuole far capire che l'apostolo deve essere ascoltato, ma non come un Dio, cioè non si deve riporre la propria fiducia in Lui, ma solo in Dio, perchè è Dio che dispone dell'uomo.


Ora analizziamo un attimo questi due brani del vangelo Matt. 27,38 e Luca 23,39-43 del brano che tratta del piccolo discorso che Gesù ebbe con i due malfattori crocefissi assieme a Lui, potremo dire il "buono e il cattivo". Non tutti gli apostoli ricordano questo passaggio della crocifissione, bisogna anche dire che l'unico ad essere presente era effettivamente Giovanni. Può essere che egli non abbia udito bene il discorso che Gesù fede a questi due soggetti, dobbiamo immaginare la situazione, con presenti decine di soldati romani, una parte della popolazione che scherniva Gesù, e il pianto di Sua madre e della donne, in più ad clima di oppressione che vi era attorno, per cui probabilmente non tutto si udì della parola di Gesù. Tant'è vero che alcuni credettero di sentire Gesù che chiava il profeta Elia. E' probabile che Giovanni non ricordasse con precisione l'evento in tutte le sue sfaccettature e che abbia dato maggior risalto ad altro; mentre altri apostoli hanno raccolto le testimonianze di altri presenti al fatto e quindi ricostruiscono la vicenda, alcuni giorni dopo. Senza ombra di dubbio gli apostoli che non furono direttamente presenti al fatto della crocifissione hanno raccolto testimonianze dai presenti al fatto e così hanno potuto scrivere nel dettaglio cosa realmente accadde.


Matteo 27,38
"Insieme con lui furono crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra."


Luca 23,39-43
"Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». 40 Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? 41 Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». 42 E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». 43 Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso»."

Si legge con chiarezza e semplicità che uno dei due malfattori, ebbe rispetto verso Gesù riconoscendolo come Dio, non lo chiama nemmeno figlio di Dio, ma proprio Dio, come se qualcosa nel suo essere avesse colto chi era lo Spirito di Cristo. La sua professione di fede la fece con questa frase: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno» che è una vera dichiarazione di credere in Gesù, quindi costui ha fede, crede liberamente in Cristo, non c'è nessuno che lo obbligò a credere, se non la sua stessa ammissione di sentirsi innanzi ad un uomo non colpevole di nulla, un vero delinquente, per cui come dice lui stesso: "Noi giustamente" intendendo che erano colpevoli e lui stesso si è riconosciuto colpevole, facendo questa affermazione ha in sostanza riconosciuto le sue colpe, innanzi a Cristo, come se avesse fatto una confessione, nel riconosce le sue colpe ha dimostrato a sua fede. L'ultima frase è una richiesta di essere salvato.

Quindi è il malvivente, che riconoscere in gesù il Suo bene e il suo salvatore, e ripone così la sua fede umana in Dio, per poi ricevere in dono la salvezza eterna.


Ora leggiamo le parole di Pietro:

2Pietro 1,1-11
"1 Simon (Pietro), servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte con noi la stessa preziosa fede per la giustizia del nostro Dio e salvatore Gesù Cristo: "

Intanto prima di tutto, qui non tratta delle fede umana, che serbe ed è necessaria per ottenere la Fede Regale, ma parla della fede per la giustizia, che è un altro tipo di fede, infatti potremo dire che di "fedi" ne esistono diverse. 
Perchè esiste anche la fedeltà tra coniugi, che è diversa ancora, esiste anche la Fede per la /nella verità, la Fede per la/nella scienza e la Fede per la/nella sapienza, etc.  Cambiando i termini cambia anche il senso. 
Perché è diverso dire la fede nella o per la, specialmente in relazione al termine usato. Qui sorvolo lascio a voi riflettere.

Ecco il termine usato da Pietro, è giusto perchè dice “la fede per la giustizia.”

Ma bisognerebbe anche aggiungere nella giustizia, perché le due sono una sola, in realtà.

In pratica la fede per la giustizia, la carità, la scienza, la conoscenza, la sapienza, la verità, etc in realtà sono virtù. Quindi dire la fede nella sapienza o/e per la sapienza è come dire la virtù della sapienza è la stessa cosa.  Perchè in realtà la fede è sempre una sola, onnicomprensiva, cioè quella Regale o Santa, che cresce in noi mediante l'infusione dello Spirito Santo, ma prima di questa c'è bisogno del tuo Si, quindi della tua fede in Dio del tuo credo.


che hanno ricevuto in sorte” è detto giusto, perché parla della fede per la giustizia, che è un dono dato da Dio come la fede regale, ma senza l'accettazione, il credo o fede umana, cioè il tuo Si libero in Cristo nessun dono ti può essere dato.

2 grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza nella conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.”

Esprime giustamente il concetto, nella conoscenza di Dio e di Gesù Signore nostro.” è sempre legato al medesimo concetto di fede, simile a quella delle fede per la giustizia, in questo caso sarebbe la fede per la e nella conoscenza. Quindi esprime il concetto di fede che si esercita mediante la conoscenza per la giustizia.  


3 La sua potenza divina ci ha fatto dono di ogni bene per quanto riguarda la vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua gloria e potenza. “


ci ha fatto dono di ogni bene” avendo donato a loro la fede della e per la coscienza nella giustizia. Perché per conoscere la giustizia si deve aver conoscenza, perché altrimenti non puoi dipanare con giustizia e non puoi correggere onestamente nessuno, se non hai la conoscenza in diverse cose, come la giustizia. Quindi è fondamentale ottenere la coscienza di Dio, perché mediante questa atterrà una fede per conoscere altre cose.


4 Con queste ci ha donato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi, perché diventaste per loro mezzo partecipi della natura divina, essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza. “


5 Per questo mettete ogni impegno per aggiungere alla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza,”


Ecco come si vede ho ragione, Pietro mi da ragione“ alla vostra fede” il termine “alla vostra” indica proprio la fede personale che ogni uomo deve avere per accettare in se Cristo, in modo libero. In più dice che per aggiungere , quindi si aggiunge alla fede altra fede che è un dono dello Spirito Santo, allora come ho detto ci vuole la fede iniziale o umana per poi muovere a Pietà Dio verso di noi ed ottenere la Fede regale, o altri generi di fede.


6 alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza la pietà, 

7 alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità. “


Qui Pietro va per gradi, fa capire le varie virtù in sucessione tra di loro, e in un crescendo.


8 Se queste cose si trovano in abbondanza in voi, non vi lasceranno oziosi né senza frutto per la conoscenza del Signore nostro Gesù Cristo.”


Ed infatti ha perfettamente ragione, è proprio così.
Non per vantarmi ma voglio far capire con il mio esempio personale, solo perché non ho altro esempio da portare, che è proprio come dice Pietro, Se potessi e non avessi altri impegni familiari, etc, farei altro che parlare di Dio tutto il giorno, perché mi viene naturale, non c'è sforzo e non ho neppure bisogno di leggere nulla.


9 Chi invece non ha queste cose è cieco e miope, dimentico di essere stato purificato dai suoi antichi peccati. “


E' vero anche questo!

10 Quindi, fratelli, cercate di render sempre più sicura la vostra vocazione e la vostra elezione. Se farete questo non inciamperete mai.”
Si, è vero, ma data la nostra natura, l'inciampare alla volte è anche un bene, perché l'essere troppo perfetti ci rende suscettibili all'azione devastante del maligno, per cui come avvenne per S.Paolo, il Signore gli lasciò nella carne quello spirito per tenerlo sottomesso, e costringerlo ad abbassare il capo, e quindi ridurre il proprio orgoglio e i propri piccoli e grandi difetti, diciamo che solo un anima immacolata non inciamperà mai.


11 Così infatti vi sarà ampiamente aperto l'ingresso nel regno eterno del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo.”
Beh è ovvio, ma tra gli uomini pochissimi, si contano sulle dita di una mano, furono puri quasi come Gesù voleva, il resto hanno fatto poche ore di purgatorio, ma sempre meglio farne anche molte, che finire all'inferno.


Intanto ripropongo qui altri miei articoli in merito alla fede. 

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