venerdì 23 dicembre 2016
I FONDAMENTI IMPORTANTI DI YESHUA!
Insegnamento fondamentale di Yeshua.
1State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Cosa intende vostra giustizia?
Abbiamo visto che esiste la giustizia divina, divisa in tre tipologie differenti, la giusta correzione che è la correzione fraterna, la giusta giustizia e la condanna che altro non è che l'anatema o scomunica che non spetta a noi, nemmeno alla chiesa.
Ma qui Gesù fa capire che esiste anche una giustizia personale, quella che ognuno di noi, può e deve esercitare per ottenere i meriti innanzi a Dio, ciò si comprende dalle parole stesse che Gesù usa, “State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, “ Se l'uomo non pratica la giustizia vera con la finalità di non trovar lode innanzi agli uomini, esso avrà contribuito alla giustizia di Dio e otterrà il premio. Ma se come dice, cerca la lode, per essere lodato, stia certo che quanto fa, non otterrà ricompensa, per quanto esso si sia prodigato nella verità e nella giustizia. Per cui bisogna far attenzione che nessuno vi lodi, che nessuno vi esalti, che nessuno vi ammiri per le cose che fate, è una cosa assai difficile specie per chi si mostra con la propria faccia, il proprio nome, ma eventualmente tale cosa può agire anche nell'animo di chi si cela. Quindi si deve praticare la giustizia ma nel silenzio, nel nascondimento, rimando come ombre, dei perfetti fantasmi e non dimenticandosi di testimoniare che quanto si ha e quanto si da, non è opera nostra, perché tutto quello che viene dallo spirito appartiene allo spirito e non è nostro.
La parola che il Signore t'insegna non è tua, non la puoi amministrare per farne un vanto per te stesso o uno scopo di lucro, la devi donare sempre, altrimenti il tuo operare è vano. Anche quando si opera nella carità, nella misericordia, etc, bisogna che nessuno veda e nessuna sappia, cosa hai fatto, perché quanto tu fai rimanga celato agli uomini, ma rivelato a Dio.
Quindi attenzione a non perdere mai di vista questo punto del vangelo estremamente importante, alle volte, ci si dimentica, ma se ne fai un tuo principio fondamentale è difficile che lo dimentichi.
Quindi non praticate le giustizia sia di Dio che gli degli uomini andando sbandierarla ai quattro venti perché non otterrete la ricompensa celeste, in sostanza dice tenete segrete le vostre perle.
2Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
Questo passo è la stessa cosa, non sbandierare il bene che vai facendo, perché perderai quel bene e non ti sarà più utile a nulla.
3Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, 4perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Vediamo di capire cosa significa destra e sinistra in questo caso, ma direi che il senso di destra e sinistra è già espresso da Gesù in altro ambito, dove la sinistra diviene la parte fredda, mentre la strada quella calda, da ciò si può comprendere che le due vie, indicano che una che prende e l'altra che da, questo fa capire che la sinistra è la mano che prende, mentre la destra viene classificata la mano che lavora cioè che da, cioè la destra è la mano della generosità, mentre la sinistra sarebbe la mano, che prende, per cui il dire non sappia la sinistra ciò che fa la destra sta ad indicare che il maligno non deve co conoscere la vostra intenzione di far il bene, cosa s'intende in realtà, che se il vostro bene è vero e sincero, in voi non entra il maligno, così che esso non conosca la vostra volontà. Ma se entra il maligno, cosa accade, che la vostra volontà iniziale di far del bene, quindi l'elemosina che è un esempio come tanti, sotto l'azione pervertitrice del male, la vostra intenzione iniziale di bene si corrompe, e diviene un azione malevola, cioè mediante l'istigazione del male, quel bene che volevate fare di nascosto, si traduce in un bene di vanto, per cui esso non è più un bene per voi ma diviene un male per voi, ecco cosa significa non sappia la sinistra ciò che fa la destra, cioè dovete solo tener nascosto il vostro bene, che non venga sbandierato affinché nessuno vi lodi, ma solo il Padre Celeste che è nel segreto vi ricompenserà, quando sarà il momento. In sostanza non raccontate a nessuno quanto bene voi fate.
5E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.6Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Anche nel pregare Yeshua si raccomanda, di tenersi nascosti, umili, semplici senza sbandierare che voi siete umili, tipo chi mette il velo, dimostra che vuole essere notato, quindi da un lato c'è un carattere positivo della cosa, dall'altro negativo, se tutti mettessero il velo, sarebbe diverso, ma visto che tu sei solo, allora significa questo, che vuoi mostrarti che sei meglio degli altri. Quindi quando pregate fate attenzione a non attrarre su di voi, le attenzioni della gente affinché questi, non vi lodino per esse. Pregate nel nascondimento, nel silenzio, e lontano da sguardi degli altri.
7Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. 8Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Altro comando di Gesù, non c'è bisogno di dire tante cose, perché Elohà il Padre Celeste sa già tutto di noi, indica che bisogna solo affidarsi a lui senza pretendere il mondo intero.
9Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, 10venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
11Dacci oggi il nostro pane quotidiano, 12e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, 13e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.
Solo una nota che pongo a tutti, qui la frase è stata cambiata, dopo secoli, ma ancora non ci siamo, perché il dire non abbandonarci alla tentazione indica che Dio ci vuole lasciare nella tentazione, e questo è affatto vero, non è Dio che ci abbandona alla tentazione, semmai siamo noi che ci abbandoniamo ad essa, altrimenti la tentazione non avrebbe senso se fosse Dio che ci abbandona. Ovviamente questa frase noi l'abbiamo sempre vista come una preghiera che noi dobbiamo dire, ma il primo ad averla affermata è Yeshua stesso, verso Elohà il Padre Celeste. Per cui c'è da chiedersi Gesù Nostro Dio, avrebbe mai detto ad Elohà il Padre Suo Celeste tu m'induci o mi abbandoni alla tentazione? No! Non l'ha mai detto, ne la prima versione, ne la seconda versione. Per cui Gesù figlio di Elohà ha certamente affermato qualcosa di diverso, ma non certamente ne indurre ne abbandoni. L'indurre è proprio una bestemmia a Dio, che il figlio suo nona avrebbe mai e poi mai detto, l'abbandoni, non è uguale come gravità, però ha un senso errato nel concetto di Gesù. Molto probabilmente ha chiesto al padre celeste che Egli non permetta a noi di cadere nella tentazione, cioè ci eviti la tentazione, ci aiuti a far si, che il maligno non ci tenti, questo era realmente il senso che Gesù aveva dato a questa frase. Una richiesta di soccorso, per fortificare la nostra fede, non un accusa come le due parole sottolineano. Non si può inserire in una preghiera di soccorso, contro il maligno qualcosa che invece accusa Dio di cose che non ha fatto, facendo così si è annullata la preghiera stessa, infatti negli esorcismi, tra Padre Nostro e Ave Maria, la preghiera che fa più male a satana è l'ave Maria cosa che dovrebbe essere il Padre Nostro questo perché per secoli si è insegnato una cosa errata, l'indurci in tentazione ha di fatto distrutto la preghiera stessa.
14Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; 15ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.
Questo indica che bisogna essere sempre pronti al perdono, anche quando non siamo nelle condizioni di farlo. Non si perdonano solo gli amici, ma anche i nemici, anche se questa cosa è difficile.
16E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
17Invece, quando tu digiuni, profumati la testa e lavati il volto, 18perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Altro precetto di Gesù, sul digiuno, non mostrare in nulla che fate un digiuno, non lagnatevi che avete fame, non brontolate e tacete, perché altrimenti il vostro digiuno sarà inutile, tenete uno comportamento normale, perché anche in questo ambito, il vostro ego potrebbe mostrare il suo lato negativo.
19Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; 20accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano.
Cio significa anche che non bisogna usare la parola di Dio per arricchirsi, perché poi quella ricchezza ti verrà a mancare, è meglio per te essere povero, quindi non accumulare ricchezze che nulla ti servono se non a corrompere le tua anima e perdere la vite eterna.
21Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
Come dice dove si trova il centro della tua fortuna, li si trova il tuo pensiero, cioè cuore, intende dire che le ricchezze portano via i buoni sentimenti, e tu diventi un ossesso della ricchezza.
22La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; 23ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!
Infatti l'occhio è quella parte del corpo che osserva tutto e tutto giudica o valuta, se dunque il tuo giudizio è giusto, il tuo occhio è nella giustizia di Dio, tu osservi ma non nel male per agire nel male, ma il tuo osservare, è fatto per il bene; mentre se il tuo occhio, cioè il tuo giudizio è malevolo, anche il tuo occhio o la tua giustizia sta nel male, cioè tu pratichi una giustizia in giusta, tutto te stesso è nelle tenebre, cioè nel peccato. Però attenzione parla di luce che è tenebra... intende dire che non esite solo la luce di Dio, ma esiste anche la luce delle tenebre cioè una luce mortale, quella luce che porta un illuminazione che non è verità, ma è una falsa verità, così come esiste la vera giustizia, così esiste la falsa giustizia. Più è grande la tua ingiustizia o la tua falsa giustizia, più è grande il tuo peccato, si comprende che è tutto in proporzione 1:1.
24Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la mammona(ricchezza).
Altro precetto, o seguite in toto Dio, oppure seguite in toto il maligno, non esiste stare con un piede in Dio e uno con il maligno, o l'anima è presa da Dio o è presa dal maligno, questo fa capire anche che non sempre noi umani siamo costanti in questo nostro essere presi, molto spesso, siamo più del maligno che di Dio e poche volte siamo interamente di Dio, gran parte siamo del maligno, per cui se teniamo come metro i precetti del Signore Nostro Dio, siamo sicuri che gran parte della nostra vita, della nostra giornata è rivolta al Signore, purtroppo siamo esseri umani e gli scivoloni li facciamo tutti, ma se in noi vige il senso di bene, sarà più difficile cadere nel male. Chi insegue il male, non insegue Dio, chi si arricchisce, non sta con Dio, molto semplice.
Ciò significa anche come uno noto sacerdote attuale (Don L.M.P.)disse, che non ha alcuna importanza che un veggente sia ricco, perché quello che conta è la parola che ha ricevuto, ecco la risposta sta qui sopra, come vedete esso sbaglia e ha pure perso il senso reale della parola di Cristo.
25Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? 26Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? 27E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? 28E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. 29Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.30Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? 31Non preoccupatevi dunque dicendo: “Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?”.
Idem per il discorso del cibo, qui sta dicendo di esser parchi, modesti e di non far del cibo una malattia com'è nel tempo odierno, anche perché poi più si mangia e più sta male, quindi meglio imparare a mangiare il giusto e meno e il sovrappiù datelo a chi non ne ha.
Yeshua porta degli esempi per dire che l'uomo per quanto debba lavorare, e darsi da fare per aver qualcosa in questa vita, non si affanni troppo perché dopo tutto è il Padre Celeste che penserà anche ad esso, cioè è Elohà che gestisce la nostra misera vita, come fa con gli uccelli del cielo, con i fiori del campo, e neppure Salomone con tutto la sua magnificenza poteva avere. Quindi nessun essere umano è grande agli occhi di Dio, siamo tutti pari, se nutre un fiore, gli animali perché non dovrebbe farlo con l'uomo? Qui sta ad indicare che noi dobbiamo solo dar fiducia a Dio sempre a mai dubitare di Lui, perché Esso, ci dia tutto quello che Egli ritiene giusto per noi, e ciò significa che non ci farà mai mancare nulla in quello che Egli ritiene giusto, non quello che noi vorremmo che sia giusto. Ciò significa che se vuole che tu faccia un po fame, la farai, se vuole gettarti a terra perché non hai agito nel bene, potrai essere anche punito, Elohà si comporta con chi lo ama, e con tutti gli esseri umani, come un vero Padre! E com'è un padre umano, severo, amorevole e giusto quando ce ne è bisogno, molto di più è il Padre Celeste.
32Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno.
Il Padre Celeste sa che ne abbiamo bisogno, ma secondo il suo metro non il nostro, ciò significa che se vi darà la ricchezza significa che c'è una ragione, ma se non ve la darà non dovrete essere ribelli, invece molto spesso l'uomo diventa ribelle a Dio a causa di ciò, perché non trova giusto che altri possano avere più di lui, e qui cade l'asino, quindi se un uomo, accetta la via del Signore deve accettare anche quello che gli da e gli manda, nel tanto o nel poco, e nemmeno si deve lagnare.
33Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
Gesù consiglia di cercare il Regno di Dio, ma per far ciò bisogna prima di tutto mettere in pratica le sue legge e i suoi precetti, con tanta semplicità, con tanta umiltà, senza sbandierare nulla, quando avrete ottenuto questo, Elohà vi darà altro, ma per mia esperienza personale e un osservazione della vita, posso dirvi che quando sarete arrivati ad un certo punto, per ottenere di più, non vorrete più aver nulla di più, perché vi accontenterete di quello che Dio vi darà, giorno dopo giorno, perché quello che avrete sarà già molto. Quindi è un consiglio non pretendete nulla.
34Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.
Non dobbiamo preoccuparci per il domani e per ogni altro giorno, perché se siamo nell'ottica di Dio, e se seguiamo la Sua volontà, nella nostra vita sarà Egli che ci guiderà mettendo innanzi a noi, sempre cose nuove, incontreremo chi egli ci mette sulla strada, e ogni giorno sarà per noi una novità, da prende come viene, sia nella gioia che nel dolore.
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