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giovedì 22 giugno 2023

Gli abomini


Dio odia solo il peccato, non Odia la sua creatura!




Ciò che è in abominio a Dio!

Cari fratelli molti profeti veri e falsi usano il testo sacro per far credere al mondo di aver ricevuto parola di Dio, ricavando da esso la sua stessa parola, molti nel passato e così nel presente ed in ogni presente l'hanno fatto così lo faranno, fate attenzione che non vi capiti anche a voi. Tenete ben presente innanzi a Voi i peccati che gridano vendetta a Dio, scriveteli a lettere cubitali sulle pareti delle vostre case e chiese, affinché siano un monito permanente a voi; meditateli e non fateli, tenete a freno la lingua, controllate la mente, imparate l'umiltà e applicatela, prima in voi e poi fuori di voi, giudicatevi, condannate le vostre stesse azioni, confessate i vostri peccati, fin a rendere la vostra acqua limpida come cristallo terso, così nessuno uomo vi possa accusare innanzi a Dio.

(Proverbi 6:16-19 LND)." gli occhi alteri, la lingua bugiarda, le mani che versano sangue innocente, 18 il cuore che concepisce progetti malvagi, i piedi che sono veloci nel correre al male, 19 il falso testimone che proferisce menzogne e chi semina discordie tra fratelli.” Ricordiamoci anche ciò che Dio disse: "L'uomo non giaccia con l'uomo"; "all'uomo è vietato parlare e suscitare i morti"


L'uomo non riporti la parola del Signore Dio, come se fosse stato il Signore a dargliela, quando ciò è una menzogna, anche se la parola è effettivamente è del Signore, perchè voi l'avete ricavata dal testo sacro ed è parola Sua, non potete e ripeto non potete dir che l'avete sentita dal Signore, perchè fate abominio. Se non udite con le vostre orecchie la voce Santa di Dio, non scrivere ciò che la vostra fervida mente immagina e suscita, non scrivete falsità, anche se state scrivendo e riportando verità, perchè Dio farà ricadere su di voi il suo abominio e vi condannerà alla Geenna eterna.

Non estrapolate dalle parole del Signore un messaggio per gli uomini, perchè in un momento uno spirito ingannatore vi suscita nella mente belle parola, non ascoltate la vostra mente, essa è spesso piena di inganni e di errori, la mente con facilità s'inganna ed è ingannata, nessuno uomo capisce quando la mente viene ingannata e crede di sentire voci celestiali ed invece sono voci delle mente. Ci sono demoni preposti per ingannarci e per traviarci, chiedete al Signore sempre di proteggervi dai pensieri indotti da costoro, Errore è un demone, Invidia è un demone, Gelosia è un demone, Discordia è un demone, Diabolico è un demone, Menzogna, Falsità, Bugia alberga nella vostre menti e bocche è un demone, Gola è un demone, Cupidigia è un demone, Lussuria è un demone, Vanità è un demone;  ve ne sono miliardi di demoni legati ad ogni singola parola negativa che porta con se i peccati. E noi umani ne facciamo esperienza e siamo poi condannati da essi.  

Chi riporta le parole di Dio, facendo credere che le ha sapute dalla bocca di Dio, mentisce ed è un falso. Non credete a chi vi dice ho avuto una locuzione, sono cose false è una scusa per non dire che sono parola che vengono da voi stessi, quando sono state tratte dalla Sacra Scrittura, non ingannate voi stessi, pensando di ingannare i fratelli per mostrarvi santi, imparate l'umiltà uno dei doni maggiori che Dio vi interagisce, non portate su strade avverse i fratelli e non traviate le loro vite pensando di far del bene, perchè nessuno uomo conoscere il destino degli uomini. Dio vi ha donato un mente fervida, saggia, intelligente, fatene buon uso, ma non fantasticate oltre quanto vi è già stato dato, perchè potreste dire eresie e poi le fate passare come verità. Moltissimi vengono condannati per inezie, che pensate non possa esser vero, invece è così A quanti credono o pensano di essere illuminati da Dio, lasciate le vostre illuminazioni spesso sono vostre fantasie, sono parole che già da voi son state lette nella Sacra scrittura e poi rielaborate dalle vostre fervide menti, non fatelo perchè state compiendo un abominio.  Non portate amici, parenti, genitori, fratelli a credere che quanto avete sia dato da Dio, perchè è una menzogna; se non siete certi che quella parola che credete venga Dio, non scrivetela perchè potrebbe essere una menzogna della vostra mente o di spiriti malvagi che suggeriscono alle vostre anime, parola d'orgoglio. Non consideratevi importanti o Santi e non fatelo credere ai fratelli perchè così pensate di ottenere ai loro occhi comando e dominio. Siate umili dentro e fuori di voi, pensate al male che vi fate e che andate seminando per il mondo; meglio che per voi sparire nel nulla, che farvi vedere come chi non siete. Vi basti quanto nella sacra scrittura è già scritto perchè altro non deve essere aggiunto, li troverete tutto, non vi serve aggiungere altre parole, nell'antico testamento tutto è scritto, rielaborati non sono veri, sono solo pensieri di uomini che tentando di spiegare cose che furono già scritte dalla mano di Dio e di profeti antichi. Siate onesti e scrivete questo l'ho capito io, ma non potete essere certi che siete stati illuminati dallo Spirito Santo o traviati da un demone, per non far peccato  meglio che tacete su chi vi potrebbe aver parlato . Odia il peccato ma non odiare l'uomo che Dio ha creato a sua Immagine e somiglianza, perchè non è l'uomo il peccato, ma il peccato che penetra l'uomo che rende l'uomo peccaminoso. Imparate l'umiltà fatela vostra e siate costanti nella verità! 

martedì 13 giugno 2023

La chiesa di oggi ha su di se un grande peccato!

 

Messaggio  7 Giugno 2023


Gesù Nostro Signore:

"Ciò che fu ordito da taluni uomini di chiesa ai danni di BXVI, ha fatto si che la Chiesa fosse macchiata di peccato, l’accettazione del clero di quanto è avvenuto e sta avvenendo ha sottolineato il peccato che si è esteso a tutto il clero così che la chiesa non avrà nessun altro papa eletto santamente, finché tutto non sia compiuto. E’ giunto il tempo perché l’anticristo si palesi. Altrimenti quando lo farà il suo tempo sarà ancor più rapidamente accorciato."

martedì 6 giugno 2023

La Chiesa ha abbassato Cristo!

 



Cristo raccontato come uomo, non come un Dio.



La chiesa ha dato una lettura di Cristo dal punto di vista umano, tutto quello che gli esegeti, i padri della Chiesa i teologi e l’uomo stesso hanno analizzato la vita e la parola di gesù dal punto di vista umano, senza tener presente che esso era un Dio incarnato, questo ha fatto si che la l’hanno ribassato all'altezza di un semplice essere umano, perdendo tutta la venerazione per Lui come un Dio, infatti negli istituti religiosi non si vede Gesù come un Dio, ma come essere umano che è vissuto 2000 anni fa e che ha portato un punto di vista diverso che dal resto del mondo, ma tutto ciò fu sbagliato. Certo c’è da dire che i padri della chiesa essendo uomini non avrebbero mai potuto capire la deità di Cristo visto che erano e sono solo uomini, con pensieri di umani e una struttura mentale umana, per tanto non avrebbero mai potuto darne una descrizione del suo agire e parlare in forma divina, perché mentalmente gli umani non ne sono capaci, abbiamo un limite che sta proprio nella natura di esseri inferiori a un Dio, per tanto la descrizione che ne hanno fatto e ne facciamo di gesù è solo di un essere umano, evoluto ma sempre di essere umano. Pertanto si insegna di Gesù come un uomo e non come un Dio, le sue parole i suoi atti, le azioni, etc sono tutte viste ed analizzate in un ottica Umana, non un ottica divina, perché gli esseri umani ne sono privi. Pensare da Dio e pensare da un umano è ben diverso, solo una mente creata per capire un Dio sa come gli dei pensano e come ragionano, mentre una mente creata per essere un uomo, penserà e arriverà solo fin dove l’uomo può giungere e non centra nulla la genialità, anche perché anche i geni umani sono limitati all'essere umano. Gli umani faticano a capire Cristo e la sua deità ed è per questo che la chiesa di ogni tempo lo ga ribassato a uomo più che dato il giusto rispetto che gli era dovuto, la Chiesa lo ha troppo poco esaltato, e troppo poco divinizzato, anzi ha fatto l’esatto opposto, infatti non si dice vero Dio e vero uomo,, ma l’espressione ne indica tutta la fallacità, perché associare Dio e uomo è sbagliato, o sei Dio o sei uomo, la natura di Dio non si confà con l’uomo che è mortale, un Dio è un dio, un uomo è un uomo, Dio ha solo usato un corpo umano per incarnarsi in esso, ma è rimasto nei suoi pensieri, azioni, parola un Dio, il corpo era solo il supporto vitale per essere vivo carnalmente in questo mondo, ma il suo parlare, ed essere è quello di un Dio. Tutto ciò che Cristo ha fatto andrebbe riletto nell'ottica di un Dio, non di un essere umano come fin qui gli esegeti, profeti, teologi e padri della chiesa hanno fatto. Ma per far ciò bisogna pensare da Dio, non da uomo, per pensare da Dio bisogna conoscere le prerogative di un Dio, le sue caratteristiche e cosa vuol dire cosa significa essere un Dio, allora si capirebbe veramente quello che Cristo ha fatto, i suoi passi, le parole, le azioni, etc, sotto un ottica tutta diversa da quella che l’uomo di chiesa ha voluto dare.



Quanto qui sopra è scritto è sbagliato , perchè non si è tenuto presente lo Spirito Santo che quando prende un uomo lo possiede nella mente e quell'uomo non scrive più con la mente dell'uomo, ma con la mente di Dio, pertanto la scrittura va interpretata con lo stesso Spirito lasciandosi prendere da esso, solo così si può reinterpretare la Sacra Scrittura, se l'uomo da solo pensa di poterlo fare sbaglia ed infatti tutta la Sacra Scrittura interpretata da esegeti umani , che non si sono lasciati prendere da Dio ed è errata. Quando gli esegeti e i teologi scrivono di Cristo come un uomo, tutta la scrittura prende un intenzione diversa e il parlare di Cristo Dio cambia, non viene più trasmessa la sua vera parola il suo vero testo nascosto e celato, viene data un impronta totalmente umana, ecco perchè Dio dovette bacchettare S.Agostino perchè ragionava da uomo non da Dio, rifletteva i divini misteri riducendone la portata e sottraendo ad essi la Divinità, ecco perchè l'angelo dovette dire ad Agostino" come puoi tu con la tua misera mente contenere la mente infinita di Dio?" Ecco spiegato, perchè l'uomo per quanto possa essere intelligente, geniale etc, ma non è un Dio, per cui noi non sappiamo interpretare nel giusto modo la scrittura solo Dio lo può fare o chi Dio trasforma e fa nascere affinché sia in grado di interpretare la scrittura nel modo corretto e non secondo mentalità umana.

Ecco perché la chiesa ha grandemente sbagliato, su Cristo, lo ha raccontato come un Uomo non come un Dio qual’è, abbassandolo, tirandolo giù dalla sua sovranità, e rendendolo un uomo, con dolori, passioni, etc tipiche del sentire umano, non del sentire di Dio, perché gli umani non sono dei. E gli uomini di chiesa si sono vantati di una condizione che non gli appartiene come uomini, ma solo nella veste del sacerdote, divengono dei, solo quando sono sull'altare, perchè li vi è la sovranità di Dio.

Oggi siamo in queste condizioni perché la chiesa da almeno un secolo ha presentato Cristo sempre più come un essere umano, facendo perdere a Lui la sua deità e facendolo passare con la scusa dell’umiltà della carnalità come un semplice profeta, anche esso quasi apostolo, riducendolo a niente di più che un semplice essere umano. Per questa ragione la chiesa oggi vive Cristo in modo distaccato, quasi assente, non con il dovuto rispetto che si deve ad un sovrano, ad essere soprannaturale ad un Dio, Cristo oggi è defraudato totalmente della sua divinità, vilipeso, bestemmiato, schernito come avvenne durante la crocifissione che i soldati romani lo schernivano, gli sputavano, come sta avvenendo oggi, ad un passo dalla nostra fine, tutto si ripropone in una chiave diversa, ma seguendo sempre lo stesso schema, come avvenne, così avverrà; ma di questa chiesa non rimarrà il ricordo, verrà totalmente distrutta dal peso dei suoi stessi segreti e neppure dalle sue ceneri sorgerà una chiesa, verrà dal popolo rimasto a Dio fin all'ultimo fedele dopo varie angherie, persecuzioni, torture e morte, quando tutto sarà finito allora una Chiesa Santa verrà costituita nuovamente, senza tutto quello che la precedente aveva in se, tutto sarà rifatto nuovo e del vecchio nulla più ci sarà, si ripartirà dalla sacra scrittura antica e dal vangelo altro non ci sarà. La chiesa non sorgerà mai più a Roma, ma in altro luogo dove la Gran Madre di Dio comanderà, allora ci sarà una sola chiesa, su tutta la terra, ma più ci saranno divisioni. E Cristo sarà adorato, onorato e glorificato come Vero Dio, come il Sovrano che è, tutte le genti delle terra lo adoreranno nella sua regalità e il pontefice che Egli porrà, sarà ad esso sottomesso come tutto il clero che ci sarà, ma saranno pochi ma santi.

domenica 4 giugno 2023

La mia decisione su quanto ho ricevuto da Dio



Ho preso una decisione in merito a quanti mi copiano e quanti mi hanno derubato e si sono appropriati di cose non loro in questi anni, che io ho liberamente pubblicato; con la scusa, che quanto ho ricevuto non mi appartiene, ma che io chiesi che almeno fossi citato quale colui che li ha ricevuti, dato che so per certo , che tutto quello che ho pubblicato è stato rubato da moltissimi laici e preti e molti se ne sono appropriati ed attestati come cosa loro e hanno anche prodotto in debito guadagno; addirittura molti mi denigrano facendomi passare per un demonio, ma servendosi di quanto io ho ricevuto dal Signore, a questo punto decido quanto segue.  Visto che il Signore Nostro Dio, Yeshua mi ha concesso come suo Apostolo da Egli consacrato, il potere di decidere quel che ritengo giusto, e so per certo che il Signore lo manifesta, per tanto dopo molto tempo di santa pazienza, per dar l'occasione a molti di ricredersi e di attuare quanto ho chiesto e chiesi, stabilisco in Nome per conto di Yeshua Adonay Sabaoth e del Padre Suo Celeste Elohì, che  chiunque si sia appropriato indebitamente di quanto a me J.Y.Boanerges il Signore mi ha elargito, attestandolo come cosa propria e facendone oggetto di lucro, che su costoro cada la spada dell'arcangelo S. Michele e sia fatta la giustizia divina secondo la Volontà di Dio, non sia a costoro concesso il Paradiso affinché non si siano pentiti del loro appropriarsi di cose non date a loro dal Signore e se altro peccato hanno fatto contro di me, denigrandomi sia fatta la giustizia divina. 




venerdì 2 giugno 2023

Sconfiggere le malattie con la Fede!

 

Le malattie da cosa sono causate? 



Secondo la tecnologia moderna si pensa che le malattie, siano causate da problemi di vario tipo, come virus, batteri etc, potrebbe essere vero e anche no. Adesso vi spiego un mistero che l'uomo non conosce. 

Leggiamo prima il passo del vangelo:

"14Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre  15Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva. 16Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, 17perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie."

Il termine malattia deriva dalla parola Male, cioè colui che porta il male con se, da ciò si dovrebbe capire che i mali del mondo, sono portati da demoni, infatti si deve sapere i i demoni sono tantissimi un numero veramente grande, ma gli angeli sono miriadi. Cosa voglio dire con questo? 

Esisto demoni di tutti i tipi, con caratteristiche e poteri diversi, essendo che essi furono angeli di Dio, mantennero nel momento della loro caduta tutti i loro poteri, ma non l'aspetto angelico, anche se possono tranquillamente dissimularlo e mostrarsi con esso, per meglio ingannare l'essere umano. Come nell'articolo che parla dei demoni, ho spiegato che esistono demoni i cui nomi indicano proprio quello che fanno, per esempio invidia, gelosia, discordia, tomento, malattia, febbre, etc tutte le parole che noi conosciamo che hanno un senso negativo e portano con se un valore malefico, come un male o una malattia sono in realtà nomi di demoni i quali producono nell'essere che li colpisce il male o la malattia. 

Nel testo del vangelo cosa notiamo?

"Le toccò la mano e la febbre la lasciò"  Gesù che è l'esecutore del potere del Padre Celeste combatte tutto ciò che nega la verità, ma anche tutto ciò che è male, cioè lo spirito di satana, quindi da ciò si comprende che il suo tocco è bastato per allontanare da quella donna l'effetto collaterale di chi ha indotto in lei la febbre, forse non avete capito. Ci sono demoni preposti a cagionare a noi umani e al resto del mondo, il male , tutti i demoni lo fanno ma taluni sono proprio preposti a far ciò, non solo noi umani possiamo esserne colpi, ma anche la natura stessa, infatti in Genesi dopo il peccato originale cosa dice il Signore ad Adamo che anche la natura subì quel peccato e anche la natura sarebbe stata avversa all'uomo. Perchè il peccato origine l'ha condotto nel mondo lo spirito di satana e di tutte le sue legioni di demoni per tanto con il peccato originale è entrato nel mondo il male, e la malattia, prima non esisteva nulla di male, non esisteva la malattia, non esistevano coloro che la portavano e la realizzavano. Qualcuno mi dirà ma i batteri, i virus sono questi la fonte delle malattie, ma io vi dico che questi "creature" definiti da noi patogeni sono in realtà le materializzazioni del male prodotto dai demoni stessi, la tecnologia soprannaturale permette la creazione di creature che agiscono sotto un comando ben preciso governato dalle creature che lo esercitano, quindi i batteri, i virus, i protozoi i miceti etc sono tutte manifestazioni create a danno dell'uomo, talune però sono anche costituite per agire per il bene dell'uomo, però sono poche . Ma quelli che portano con se un male, sono determinati dal male stesso.
Ovviamente questo genere di demoni sono minori rispetto a quelli più coriacei per i quali servono esorcismi e comandi ben precisi, perchè si comprende dall'azione esorcistica che Gesù stesso fa sui posseduti, comandando di lasciare l'essere umano, nel caso delle malattie questo per Gesù non serve, perchè sono entità minori per cui è molto più semplice allontanare gli effetti delle stesse. 

Cosa ci fa capire che tutte le malattie possono essere sconfitte con la fede, Gesù ci da solo un esempio di quello che, chi ha fede può fare, ma bisogna aver vera fede, cioè una fede fatta di certezza, come quella espressa sia dall'Emorroissa che dal Centurione. 

Paolo di Tarso e la spina nella Carne!

Ripubblico il testo che avevo pubblica nel blog Vangelo, visto che Fb mi blocca la possibilità di pubblicazione perchè secondo loro il blog sarebbe a contenuto erotico, beh questa poi, dovrei capire dove è il contenuto erotico, visto che parla solo di Vangelo!!!!  Ma sorvoliamo va. 


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venerdì 2 giugno 2017

PAOLO DI TARSO E LA SPINA NELLA CARNE




LA SPINA NELLA CARNE DI S.PAOLO ERA?




Propongo il testo sottostante al link (qui) per capire bene cos'è  questa spina nel fianco o nella carne definita da Saulo di Tarso. detto poi S. Paolo. Leggiamo bene prima il passo che qui vi propongo. Ovviamente bisogna leggere tutto il capitolo bene, come sempre.

Premetto dopo aver terminato tutto lo scritto ho deciso di inserire una premessa... 

So già che non accetterete questa versione, ma ho seguito punto per punto la parola scritta nel testo,  rimanendo chiaramente fedele alle parole precise e al senso vero e profondo di quanto è rivelato dal testo stesso, per quanto paradossale può sembrare la mia l'interpretazione è molto più sensata di quella proposta da qualsiasi esegeta del passato, compreso S. Agostino e spiegherebbe anche alcune cose, dei suoi scritti. 


Bibbia CEI74: 2Corinzi 12,7-10

7 Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. 8 A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. 9 Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. 10 Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.


Posso dire dopo aver letto solo il testo soprastante tratto dalla Bibbia di Gerusalemme che so di cosa parla Paolo, ma voglio leggere anche il commento che altri fanno di questo stesso passo, prima di esporre.

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Brani di difficile interpretazione nella Bibbia, I 2 Cor. 12, 7 “Perché non montassi in superbia mi è stata messa una spina nella carne” (tpfs*)

Con questa breve nota vogliamo inaugurare una serie di chiarificazioni che aiutino a comprendere alcuni brani biblici importanti che, ad una prima lettura, possono apparire difficili o addirittura incomprensibili. Essi, invece, grazie alla luce della grande Tradizione della Chiesa ed a quella degli studi recenti degli esegeti, si svelano nella ricchezza del loro sensi. Le brevi note appariranno con il medesimo titolo - “Brani di difficile interpretazione nella Bibbia” - seguito dal numero ordinale della pubblicazione on-line sul sito (I, II, III, ecc.), poi dai versetti e dal tema del brano in questione.
L'Areopago

Paolo parla della spina nella carne. 

E' un brano importante per capire l'apostolato di Paolo e come Paolo realizza la sua vocazione apostolica. E' in polemica con chi non lo considera un vero apostolo. Paolo dice: Mi costringete a dire delle cose che non vorrei dire! Se volete saper tutto ve lo dico! Io ho avuto 14 anni fa un contatto con la trascendenza; sono stato al terzo cielo, quasi faccia a faccia con Dio e lì ho avuto delle esperienze, che non posso poi esprimere con la stessa chiarezza e con la stessa vivezza con cui questa esperienza l'ho vissuta. E' possibile che delle esperienze profonde avute con Dio non si possano poi esprimere! Certe cose non le posso ripetere, però la mia predicazione si basa su questo faccia a faccia con Dio, su queste rivelazioni che ho avuto come dono diretto da Dio. Perché questo essere al terzo cielo non mi desse alla testa, perché non scambiassi questo dono puro di Dio con qualcosa di mio Dio mi ha mandato un contrappeso. Paolo parla di un angelo di satana che lo schiaffeggi, di una spina, di un fascio di spine conficcate nella carne - che mi fanno sentire tutta la mia debolezza.

Che cos'è questa metafora che Paolo usa “la spina nella carne”? Secondo tutti gli esegeti moderni - e fondatamente - non è una tentazione di sessualità, come ha interpretato S. Agostino e come a volte viene interpretato, specialmente sulla linea della Vulgata, che traduceva questa espressione: “una spinosità che punge la carne” (stimulus carnis meae), che fa pensare subito alla sessualità. Nel testo greco non c'è l'idea di stimolo. Ovviamente delle spine conficcate nella carne si fanno sentire, ma questo è un fatto che viene dopo; non è la spina stessa. Se la spina sta tranquillamente dove sta non è uno stimolo, diventa uno stimolo, quando la spina viene conficcata nella carne, quando si fa sentire… 

Cos'è questa spinosità nella carne? 

Da tutto l'insieme risulta che sono le difficoltà che Paolo trova nel suo apostolato. Difficoltà esterne: persecuzioni, fraintendimenti… e difficoltà interne, personali. Quasi certamente collegate con uno stato fisico che impediva l'apostolato che pure Dio gli chiedeva di fare. E quindi probabilmente era o una malattia o una debolezza di tipo fisico. E' quella situazione di conti che non tornano in questo senso: Paolo si sentiva inviato da Dio a portare il Vangelo, era guidato dallo Spirito anche nei suoi piani apostolici, faceva dei progetti apostolici e a un certo punto le circostanze esterne e poi le circostanze sue personali - la sua salute - non gli permettevano di realizzarli. I conti allora non gli tornavano! E allora reagisce secondo il suo carattere, pregando, pregando e pregando. Si rivolge al Signore e gli dice: Toglimi questa spina! Cioè: spianami la strada! Vuoi che faccia l'apostolo? Vuoi che annunci il Vangelo? Dammi la possibilità di annunciare il Vangelo! Non mi mettere questi blocchi sulla strada che tu vuoi che io percorra.

“Pregai e ad un certo punto mi disse” (non è una visione, ma una presa di coscienza che pian piano matura in Paolo); la risposta del Signore non è quella di spianargli la strada. Gli rimangono tutte le sue difficoltà; ma la risposta è questa: Ti basta il mio amore, la mia benevolenza! (più che la mia grazia). Non è: ti basta quella grazia corroborante che io ti do. Questa è un'interpretazione che rischia di quantizzare il rapporto: quella grazia che ti do, ti sarà sufficiente! Per Paolo il problema è più a monte. Gesù ti dice: io ti amo! Basta! Non ti preoccupare di altro! Quando Paolo riesce a capire questo, si è affidato all'assoluto dell'amore: voglio che tu sia apostolo! Ci sono queste difficoltà che ti impediscono di realizzare quei piani che io stesso ti ho fatto venire in mente! Va bene! C'è anche questo qua, come fare? Pensa a me, pensa al mio amore: l'assoluto è nel mio amore! Il mio amore che si manifesta nel mistero della morte e della risurrezione, nel mistero della debolezza e della forza di Dio. Una volta che Paolo riesce a capire questo… Ti basta di essere amato da me! Ti basta questo coinvolgimento nella debolezza e nella forza del mistero pasquale! Siamo insieme! Più debolezze ci sono e meglio è; non perché le debolezze siano simpatiche, ma perché Paolo vede nelle debolezze, malattie, difficoltà, quella partecipazione alla debolezza di Dio della crocifissione. E poi attraverso questo sa che connessa con questa c'è la risurrezione. Paolo ci dice: di fronte a qualunque difficoltà, la risposta che lui ritiene persuasiva nel suo apostolato è questo affidamento totale del suo apostolato a un Cristo, non solo che provvede, ma che ama e la sua provvidenza è frutto di quest'amore che per Paolo è un qualcosa di assoluto. Allora, quando Paolo si sente davvero così amato da Cristo, sa di essere accanto a lui, di essere nello stesso giro di Cristo, di poter completare nella sua carne quello che manca alla passione di Cristo, come dirà poi nella lettera ai Colossesi. Questo è un punto importante per capire la vocazione di Paolo, per capire la nostra vocazione, per capire ogni vocazione cristiana. Nella nostra vocazione Dio ci dice di farci tutto a tutti. Dobbiamo fare anche i nostri progetti; però il vero realizzatore del nostro apostolato, il vero attualizzatore di noi come dono agli altri nell'apostolato è sempre lui; è un segreto del suo amore verso di noi e verso gli altri. Allora Dio ci dice: lasciatemi fare! Fidatevi pienamente del mio amore! Fate tutto quello che potete, ma guardate a me, fidatevi pienamente del mio amore e io farò. Quando Paolo riesce a capire questo - c'ha messo del tempo! Pregai il Signore tre volte! Vuol dire: pregai il Signore a lungo, con intensità crescente, con tutte le mie forze - alla fine acquista luce.

(Dalla relazione “Dalla vocazione alla giustificazione” di P. Ugo Vanni tenuta al settore Sud della Diocesi di Roma il 20 febbraio 2003. Il testo non è stato rivisto dall'autore)


Vediamo di capire bene:

Il discorso soprastante è farraginoso e non dice nulla d'interessante se non parlare con vaghezza senza un punto cardine, ne dipanare realmente il problema, in sostanza non sono approdati a nulla, salvo il fatto di dire che S. Agostino ed altri si sbagliavano, però devo muovere un accusa a questi, in difesa di S. Agostino, dico questo se Agostino lo avete reso santo presumo che avesse una certa comunicazione con Dio, per cui penso che forse questa sua conclusione non fosse tanto campata per aria, e forse non è stata solo meditazione, non solo un ragionamento, ma forse derivata da qualche pensiero non suo. 

Ora però voglio vedere chi aveva ragione se Agostino o i recenti studiosi, oppure nessuno di loro. 


Vi spiego cosa tratta la lettera ai Corinzi:

CEI74: 2Corinzi 12,7-10

7 Perché non montassi in superbia per la grandezza delle rivelazioni, mi è stata messa una spina nella carne, un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia. 8 A causa di questo per ben tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. 9 Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. 10 Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte.


Vediamo di capire alcune cose, prima di dire di cosa si tratta...


1."Perché non montassi in superbia"

2."Mi è stata messa un spina della carne"

3. "un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia".

4."l'allontanasse da me"

5. ""Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza»

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1."Perché non montassi in superbia"

Per capire di cosa si tratta bisogna capire bene cos'è la superbia. 

La superbia è un esagerata stima di se stessi, il sentirsi migliori degli altri saper di esserlo e mettere in difficoltà, gli altri mostrandosi il migliore per poter emergere ed essere apprezzato dagli altri, quindi applaudito ed osannato, manifestando un atteggiamento altezzoso e sprezzante. Ovviamente sappiamo bene che è uno dei sette peccati capitali. 

Evidentemente Paolo capisce che questo è il suo più grande male e comprende che quello che gli è stato dato, serve per ridurre la sua superbia al nulla, ridimensionarlo. Evidentemente si sente sicuramente più degli altri apostoli, oggettivamente parlando lo era, aveva studiato, filosofia, lettere, ecc, per cui conosceva molto bene il pensiero dei più grandi pensatori del tempo, e lui stesso era un pensatore stimato, per cui si sentiva sicuramente superiore agli altri apostoli, quindi capisce che Dio decide di abbassare il suo orgoglio, la sua superbia, il suo super-io, al fine di renderlo al pari degli altri, e come lo fa? 

Proprio agendo su questo peccato di superbia, visto che poteva rischiare di cadere in superbia. Il fatto che dica perché non montassi in superbia, fa capire che egli stesso si riconosce di essere tendenzialmente superbo, autoritario e tendenzialmente arrogante, cioè il primo della classe, quindi si riconosce di mancare di umiltà, questo lo comprendiamo da ciò che Dio gli da, come prova da superare. 

Dio lo fa perchè essendo un Padre premuroso vuole ottenere da questo figlio il meglio, rendendolo più umile possibile e anche più forte nella sofferenza, per cui avendo esso molto, in cultura ed intelligenza, lo vuole rendere meno in altro, e far apparire in se stesso un problema che lo rendeva debole agli occhi degli altri apostoli, in modo che fosse al loro pari.

Come si fa ad insegnare ad un figlio, la modestia e l'umiltà? 
Si toglie al figlio quello che ha, oppure gli si da qualcosa che lo renda invalido in modo da farlo sentire quasi uno storpio, qualcosa che lo deprima nel suo spirito e nella sua carne. 

Ma proprio la specifica della carne che ci fa capire di cosa si tratta!!!

2."Mi è stata messa un spina della carne"

"mi è stata messa"

mettere cioè porre, conficcare, aggiungere, collocare, inserire, immettere cioè dentro di lui.

una spina è intenso come un corpo estraneo, come un qualcosa che sta nella carne, ma non appartiene alla carne e che produce dolore come una spina, cioè una puntura, o come un coltello che taglia la carne, che la lacera, come per esempio un dolore pungente che agisce sulla carne del corpo, che penetra la carne, la spina ha la forma di una punta, come un chiodo, come un ago, qualcosa che pungola continuamente.

la carne, di quale parte del corpo sta parlando, della carne in senso generale, o in senso specifico, potrebbe essere inteso anche come carne, la mente non solo le viscere, i muscoli, o le ossa, questa carne ha un senso generale del termine, intendendo tutto il corpo.

3. "un inviato di satana incaricato di schiaffeggiarmi, perché io non vada in superbia".

questa parte è interessante, ci rivela che la spina nel fianco o nella carne, non è un oggetto reale, ma un qualcosa che lo tortura, continuamente, dice che viene posto, è stato messo, cioè collocato nelle sue membra, cioè nel suo interno, dell'intero suo corpo, non ha una collocazione precisa anche se parla di fianco, sta nella sua stessa persona, questo di cui parla non è un peccato, come credeva S. Agostino, ne quello che gli esegeti successivi pensano, ma un qualcosa di diverso. 


4."l'allontanasse da me"

chiede a Dio di allontanare da Lui questo qualcosa affinché lui possa essere tranquillo, e poter tranquillamente agire secondo la volontà di Dio, almeno secondo il suo pensare. 
ma il verbo "l'allontanasse da me" fa ben capire di cosa sta parlando. 


Quindi di cosa sta realmente parlando Paolo di Tarso?

Dio pone in S. Paolo la presenza di un demonio, che sta nella sua carne, che lo pungola da mattina a sera, che gli fa provare tutti i pensieri che passano nella sua mente, si comprende  che così è, perché dice una cosa,  vediamo il testo:

"Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. 10 Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte."

chi è che lo oltraggia? 
chi è che lo rende infermo?
chi è che lo rende debole nelle sue debolezze personali?
chi è che lo perseguita?
chi è che gli crea angoscia?

Non certo Cristo, ma un demone si!
Dio pone nella sua carne nel suo corpo in demone che lo schiaffeggia ogni volta che sale in superbia, ogni volta che commette peccato, ogni volta che ha delle debolezze che non dovrebbe avere, ogni volta viene oltraggiato, ma questo demone fa di più, è egli stesso che gli procura dolore, alla sua carne, ed è egli stesso che porta allo stremo, che lo getta nell'angoscia,  che lo perseguita, che oltraggia, che lo rende storpio, e che mormora peccati, che gli suggerisce qualsiasi cosa, pur di renderlo debole e schiavo anche delle carne. 
Quindi ecco il discorso il demone mi schiaffeggia quando sono arrogante, cioè quando cado nel peccato, quando sono superbo, ecc. 

C'è un parallelismo, S. Pio da Pietrelcina, quando non faceva la volontà di Cristo, veniva percosso dai demoni, questo serviva per reprimere il suo ego, per umiliarlo, e per fargli espiare la colpa di non aver ascoltato il Signore per paura del clero. 

Quindi la tortura che sta nella carne di Paolo è di tipo spirituale, uno spirito che lo tortura nella carne, nella mente, e cioè significa che poteva cadere in qualsiasi peccato, perché tutti i peccati portano alla superbia. 

Tutti i peccati sono una forma di superbia. 

Quindi non possiamo dire che S. Agostino  non avesse ragione, ne che avesse torto, e non si può dire che neppure i successori quelli che negano quanto esso dice, hanno torto o ragione, hanno ragione e torto tutti, Paolo aveva in se un demonio, questo è quello che aveva, questo è quello che Dio gli manda nella carne, cioè dentro il suo corpo. 

La richiesta assillante di Paolo di essere liberato da questo essere, lo fa capire proprio dal verbo usato, "l'allontanasse" si può leggere anche come lo allontanasse, cioè allontanasse da lui, il demone. 

In pratica S.Paolo era torturato nella sua carne cioè nel suo corpo che influiva anche nelle prostrazione della sua mente, che gli dava angoscia. Sicuramente i fratelli hanno tentanto di liberarlo, senza riuscirci è da qui si capisce la supplica di essere liberato, perché si sa, prima di rivolgersi a Dio si tenta di libere la persona mediante i mezzi che Cristo ti ha dato, se poi non ci riesci, chiedi la grazia a Dio.

Se non l'ottiene significa che è una volontà di Dio su di te che questo deve essere e rimanere per te, affinché per te sia una grazia.  

5. ""Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza»

il demonio lo rendeva debole, instabile malato, ecc, e gli conservava il peccato, lo torturava nei suoi peccati, al fine di ottenere da lui il meglio e Dio gli dice ti basta la mia grazia, perché anche la presenza di un entità demoniaca può essere un grazia, se letto nella giusta dimensione, il demonio lo rendeva debole, per cui Dio gli risponde nella debolezza tu avrai pienamente la mia manifestazione. Pare assurdo invece non è affatto così. 

"Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. 10 Perciò mi compiaccio nelle mie infermità, negli oltraggi, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: quando sono debole, è allora che sono forte."

E S. Paolo risponde che vuole ancora di più e si vanterà di essere perseguitato da uno di questi, perché se è mandato da Dio, per lui è un vanto, perché significa che su di lui vi è la benevolenza di Dio, anche se non capisce del tutto, perché la richiesta di essere liberato, fa capire che non comprende del tutto, il meccanismo.  Non solo, Paolo voleva addirittura di più, per avere su di se la potenza di Cristo. Certo questo è un atteggiamento sbagliato, perché bisogna accontentarsi di quello che Dio ti manda, non pretendere di più, è anche questo un atto di arroganza e questo modo di parlare dimostra che aveva degli eccessi in se. 

Quindi che fosse omosessuale non si sa, e non si può dire, anche se lo fosse stato, certamente il demonio che aveva in se lo avrà sicuramente perseguitato, in modo che esso non lo fosse. 

In pratica Dio voleva che paolo negasse i suoi stessi mali, e comprendesse e ricavasse dai suoi stessi peccati, infermità ecc, la parte migliore di se, ottenendo uno spirito veramente umile che è il fulcro della santità. 

Ci furono dei santi, nel corso della storia che erano presi dal maligno, per esempio la Santa Eustochio. 

Certo che un essere preso nel corpo da uno spirito maligno, chiunque fosse, se uno spirito carnale o uno spirito di altro genere, poco importa, ma bisogna anche capire quanto fosse in se o fuori di se. Qui le questioni sono difficili da dipanare quando c'è la presenza di uno spirito in se, nella propria carne, per quanto tempo rimase o entrava nella massima esaltazione di Dio e quanto non lo era? Non è facile capirlo, ma forse proprio i suoi scritti ce lo possono far capire. E quanto di quel che ha scritto è tutta parola di Dio o di chi era?

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Questa spiegazione ci fa capire alcuni curiosi passi delle lettere di Paolo, si spiegano sotto questa luce nuova, molte cose dei suoi scritti, per esempio come poteva sapere che Giovanni in Apocalisse avrebbe scritto che un giorno un messaggero mandato da Dio avrebbe portato il vangelo eterno e da qui si comprende che forse quella parola definita da Paolo anatema forse era indotta non da Dio ma da qualcun altro. 
Perché è più che certo che Gesù preferisse più di ogni altro Apostolo anche più di Pietro stesso, il giovane Giovanni, per cui certamente il messaggero celeste è verità, ma allora se l'angelo che viene dal Cielo è un angelo di Dio, vuoi che Dio comunichi a Paolo una parola contro se stesso? Ovviamente no, per cui si comprende bene che quella parola sull'anatema non appartiene a Dio, forse è dello stesso pensiero di Paolo traviato da un demone che lo tortura notte e giorno e che lo prostra, più o meno è la stessa cosa che accade a S. Agostino, il quale ebbe un rimprovero di Dio usando un angelo che venne per avvertirlo di fermarsi, perché quanto stava scrivendo non era opera di Dio, ma opera della sua mente, ecco in questo passo di S. Agostino si può ben leggere anche l'errore di S. Paolo, un atto di superbia, poi preso per vero dagli uomini di Chiesa. Per cui non si può dire che un messaggero di Dio cioè che viene dal Cielo che per altro è rappresentativo di una dimensione celestiale, come il Padre Celeste, può essere definito un demonio, considerato un anatema e rifiutato, rinnegato e cacciato come fosse falso. 

Quindi quanto dei testi di 
S. Paolo sono parola di Dio? 
Nessuno lo può dire, oppure si potrebbe stabilirlo, solo che la chiesa non ha questo interesse, per alcune ragioni ed interessi. 

C'è anche da dire un altra cosa, quanto di una persona posseduta un prete prende seriamente in considerazione ciò che afferma?  Poco o nulla, per ovvie ragioni. Quindi!! 

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Importante!

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!