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domenica 6 dicembre 2020

La confessione Santa




Visti i cambiamenti alla liturgia e a diverse altre cose, mi preme consigliare alcune cose, visti i tempi, che viviamo e che vivremo sempre più angosciosi e dove prima o poi anche il rito vero sparirà in toto.

Gesù mi chiede di spiegarvi alcune cose, che ritiene importanti.

Specialmente per quel che riguarda la confessione.

Molti di noi quando si confessano lo fanno spesso sbrigativamente. questo non va per nulla bene, poi quello che a Gesù preme è che i credenti confessino anche i peccati che la chiesa ritiene leggeri o di poco conto perchè mi ha detto che più di qualche volta è costretto a condannare un anima anche all'inferno perchè le sue confessioni erano mirate a azioni e parole gravi, mentre trascurava quelle cose che si ritengono infinitesimali, mi disse che è bene che un credente, deve chiedere perdono nel modo più esaustivo possibile, non dimenticandosi nulla, nemmeno le inezie.  

Ribadisce inoltre che la mia interpretazione del testo del Padre Nostro era proprio quello che Lui intendeva, ma che la chiesa non volle applicare, per tanto, ribadisce che chi non chiede perdono al proprio prossimo del male che gli ha cagionato, non otterrà il perdono del Signore, i preti dovrebbero quando chiedono i peccati a chi si confessa prima di chiederli, di porre questa domanda: "Ti sei riconciliato col tuo prossimo prima di venir qui da me a chiedere perdono al Signore di quanto hai fatto, verso il tuo prossimo e verso di te e verso il Signore? " Solo se la riposta è positiva si procede alla confessione; altrimenti no! Il Signore si rende conto che l'umiliarsi al prossimo è una cosa difficile, ma ha un senso ben preciso, prima di tutto, fa si che il soggetto che si umilia nel chiedere perdono, farà poi di tutto per non reiterare lo stesso peccato e quindi eviterà tante situazioni di peccato, dal pettegolezzo, a qualsiasi altra cosa. Facendo questo si crea più armonia nella società che oggi proprio non c'è.

Dice che il prete sbaglia confessare senza accertarsi se chi si confessa, non ha assolto alle sue parole. La confessione non è un atto stravagante ha un enorme importanza prima di ricevere Nostro Signore, per tanto deve essere eseguito come richiesto da Cristo. Se un prete vi dice, sono cose da poco, voi tirate diritto e fate finta di non capire, quello che avete detto e confessato il prete non lo può non sentire o ignorare, per tanto l'assoluzione vale tutto quello che voi direte. 

Poi chiede di accingersi alla confessione con grande umiltà, molti entrano spavaldamente,ricordarsi che li in quel momento non c'è solo il prete, ma sopratutto Cristo è realmente presente.

Inoltre chiede di tornare alla vecchia usanza di celare il confessato e il confessore dietro una grata che non si distingua chi sia il confessato, perchè alla volte è inorridito per le cose che vede. La confessione è una cosa personale tra il sacerdote e e chi si confessa, non può essere posta in luogo pubblico che ogni orecchio curioso senta.

La confessione sia particolareggiata e non generalizzata.


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Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!