Messaggio febbraio 1980
Gesù Nostro Signore, messaggio che io J. Boanerges Yhwhnn ho ricevuto da bambino.
Caro Figliolo oggi ti parlerò di come un sacerdote si deve avvicinare all’Altare.
Il tempo passa e le cose cambiano, ci sarà un domani che i pastori di questa chiesa abbandoneranno alle volontà del mondo, cadrà così in basso che i preti non si cureranno più di amministrare santamente la Messa, ci sarà un tempo in cui molto di ciò era non sarà più.
Il sacerdote se vuole essere da me chiamato Tale deve presentarsi sull’altare puro come un bambino, casto come un giglio e agire nella massima Sacralità che egli può concepire e aver in se un aderente fuoco che lo divora di zelo per la Mia passione e resurrezione; Io non sono uno qualunque, non sono un Re della terra, ma il Re dei re, il mio regno non è di questo mondo, ma sono venuto per portarvelo e farvelo conoscere per poter voi ambire a divenire parte di Me e del Padre Mio che mi ha mandato. Via dall’altare i preti in stato di peccato da lieve a mortale, non si tocchi il mio corpo e sangue con le mani insozzate di peccati, via dall’altare i preti che si sono macchiati di peccato, se ciò avviene tutto il rito è macchiato, la messa che si fa e si da ai fedeli non deve farsi. Se il prete sa di aver commesso peccato non si avvicini all’altare perché altrimenti esso deve essere benedetto con rito d’esorcismo. Il prete che ha in se il peccato non deve benedire pane e vino, perché fa sacrilegio! Gli uomini di chiesa si scuseranno tra di loro pur di permettere la benedizione consacrazione di pane e vino e pensando in cuor loro di far buona cosa a Me, insegneranno l’errore. IO non sono un Re delle terra che permetto l'impurità sull’altare, via lontano da me tutti coloro che bramano l’iniquità e mi danno scandalo, come fece Pietro, sono un dio Buono ma severo, che provo i miei figli fin a prostrali e portali in fin di vita pur di ottenere le migliori primizie, come Mosè nel deserto fu provato prima di ottenere la Santissima parola del Padre Mio Celeste. Se il sacerdote non comprende e non capisce l’importanza delle purità del rito e non mi ama nel profondo del suo essere lasci ad altri l'amministrazione della Santa Sacra Messa, perché ciò che si da ai fedeli deve essere Santo e non macchiato! Chi benedice con la Santa parola e poi tocca con le stesse mani di peccato le sacre mie membra corpo e sangue fa peccato di sacrilegio. Un prete non si deve avvinare se ha nel suo cuore pensieri malevoli o perversi, non si deve avvicinare chi ha in se fatto peccato anche solo col pensiero, se mi Amate fate quanto vi chiedo, altrimenti fuori dalla mia chiesa chi mi da scandalo.
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