Lo
svantaggio delle città!
Tutti
i poli fin dall'antichità si sono riuniti in comunità sempre più
dense per proteggersi gli uni e gli altri tentando di sopportarsi,
dandosi della regole poi divenute leggi, mettendo dazi che poi sono
divenute tasse, ma nelle città la vita diventava sempre più
frenetica, e sempre più caotica, aumentavano i furti e le truffe,
gli intrighi erano all'ordine del giorno, le città sono pian piano
cresciute come luogo di crimini, infatti più genti confluiscono
nelle città maggiore è la probabilità che chi vive in esse, possa
vivere meno che non ci vive nella tranquillità delle campagne. E
città sono sempre piene di tensioni, di problemi, di ogni sorta di
disequilibri, una normalità nelle città non esiste, si passa da un
estremo ad un altro con estrema facilità esse hanno sobborghi
poverissimo, come ricchissimi, le città sembrano un luogo bello,
pieno di colori, profumi, divertimenti, ma in realtà sono un
accozzaglia di tante cose, che spaesano tutti, ad ogni angolo trovi
qualcosa di diverso, devi essere pronto sempre ad accettare qualsiasi
evento e qualsiasi pensiero, in una città multietnica,
multi-religiosa, multi-sessuale devi essere pronto a qualsiasi
incontro, duttile ed adattabile, devi aver in equilibrio interiore
rigido come il metallo, perché basta un incrinatura che
all'improvviso cadi in depressione,ecco le città sono un mix tutto,
l'equilibrio in essere non esiste e mai esisterà, nell'apparenza
sembrano equilibrate ma nella sostanza sotto la pelle grigia delle
strade, si celano verità nascoste, orrori ed intrighi. Una città è
un mondo aperte nel mondo, un isola di apparente felicità, dove
tutte le culture s'incontrano e si scontrano, dove l'arte s'intreccia
e dove il pensiero si estremizza, dove quello che sopra finisce
sotto, e viceversa, le città sono come una bomba ad orologeria
pronta ad esplodere, un catino di malattie, un fonte di patologie,
non si creano umani più forti, ma più deboli, non c'è la selezione
naturale, tutto viene preso per buono, per giusto, nelle città non
si contra il meglio, si fondono gli estremi, per produrre il
mediocre. Gli uomini delle città spesso diventano donne, e le donne
uomini, le città nascono anche per queste ragioni in esse è più
facile nascondere qualsiasi cosa, dal sesso alle armi. Le città sono
come delle sanguisughe di una società, assorbono tutto e divorano
tutto, uomini e donne in esse non sono più tali, diventano come
numeri, no! Siamo numeri, in mano di burattinai, che gestiscono
questa mole immensa di popoli, che vengono spinte dove pochi le
vogliono portare.
Le
città sono come dei grandi allevamenti dove noi siamo gli animali,
infatti le città hanno la proprietà di far perdere il lume delle
ragione, con la loro frenesia che investe tutti, dal misero al nobel.
E l'uomo alleva l'uomo, in queste abitazioni che assomigliano sempre
più in batterie dove veniamo incubati, trattati, lavorati, pronti ad
essere utili per altri progetti. E poi la natura ricorda all'uomo che
esso non è fatto per stare nelle città come polli in batteria, ma
nella campagne, basta un terremoto, una frana, un alluvione che le
città si trasformando, nella bara per molti, alle volte tutti. Quale
grande vantaggio hanno le campagne, e quale grande fortuna hanno
coloro che vi abitano, vivono una vita piena di soddisfazioni e
tranquilla, non c'è il vicino che strilla, non c'è quello che urla
del piano di sopra, non c'è il rischio di ammalarsi frequentemente,
ne di sposarsi con quello che sta sotto di casa, e figli che nascono
sono molto più sani di coloro che vivono in queste città dove il
numero di malati mentali aumenta man mano aumenta il numero dei suoi
abitanti sono meno frequenti anche problemi di natura giuridica, la
vita nelle campagne e montagne è molto più tranquilla, i figli che
vivono nelle batterie delle città non sanno nemmeno come un gallina
fa le uova, non sanno e non hanno mai visto una fattoria, non conosco
la genuinità del mondo vero, ma tutti sono attratti dalla natura,
come un ancestrale ricordo di dove siamo venuti. Le campagna hanno le
loro difficoltà, ma il guadagno è notevole, per la psiche umana,
che ha bisogno di tranquillità non di una vita isterica.
Oltretutto
certi popoli amano le città mentre altri preferiscono le campagne,
noi Italiani non siamo affatto popoli da megalopoli, amiamo molto di
più starcene separati l'un dall'altro, vivere vite tranquille e
veniamo tirati verso queste pentole a pressione, solo per imitazione,
perché in altri stati amano stare assieme come polli, in queste
immense batterie, per poi appena possibile fuggire da esse e tornare
nella natura. Si noi Italiani siamo più attratti dai campi, dalle
montagne, dalla tranquillità, che non dagli incubi di città piene
di prostituzione, droghe, e oggi giorno spesso morte. Altri popoli
invece amano starsene assieme come sono gli islamici, che si sembrano
tutti assieme per difendersi, tipici comportamenti di popoli che
difendevano le greggi e che condividevano tutto tra di loro, noi
siamo invece il contrario, popoli dediti alla terra, alla natura, se
non torniamo alla terra questa nazione presto cesserà di esistere.
Poi
nelle città si sono dovute creane professioni nuove, ma mano che i
problemi crescevano, così si è passato da problemi “fisici” a
problemi mentali, e qui hanno iniziato a proliferale gli strizza
cervelli, come molti li chiamano ancora oggi, che non amano questi
discorsi, ma è ovvio il motivo, le città sono il catino per trovare
tanti pazienti psicotici, malati mentali di ogni ordine e grado,
posseduti, sono le città la culla per costoro, mentre chi sta in
campagna soffre molto di meno di tali patologie, perché il mondo dei
campi, della natura che t'impedisce di essere non equilibrato.
Il
lavoro della terra nobilita il corpo e affina l'animo, una volta si
diceva dei contadini, che avevano scarpe grosse e cervello fino,
perché erano grandi lavoratori, ma con molta saggezza. Oggi la
sapienza ce l'hanno pochi e l'intelligenza sembra comune ma è quasi
un illusione, basta vedere la classe politica, che viene osannata ad
idoli delle masse, quando sono solo comuni mortali che si atteggiano
a dei.
E
oltretutto, le campagna, fanno ritrovare la dimensione trascendentale
di Dio, mentre le città assomigliano sempre più ad un girone
dantesco dell'inferno.
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