giovedì 15 settembre 2016

Lo svantaggio delle città!

Lo svantaggio delle città!






Tutti i poli fin dall'antichità si sono riuniti in comunità sempre più dense per proteggersi gli uni e gli altri tentando di sopportarsi, dandosi della regole poi divenute leggi, mettendo dazi che poi sono divenute tasse, ma nelle città la vita diventava sempre più frenetica, e sempre più caotica, aumentavano i furti e le truffe, gli intrighi erano all'ordine del giorno, le città sono pian piano cresciute come luogo di crimini, infatti più genti confluiscono nelle città maggiore è la probabilità che chi vive in esse, possa vivere meno che non ci vive nella tranquillità delle campagne. E città sono sempre piene di tensioni, di problemi, di ogni sorta di disequilibri, una normalità nelle città non esiste, si passa da un estremo ad un altro con estrema facilità esse hanno sobborghi poverissimo, come ricchissimi, le città sembrano un luogo bello, pieno di colori, profumi, divertimenti, ma in realtà sono un accozzaglia di tante cose, che spaesano tutti, ad ogni angolo trovi qualcosa di diverso, devi essere pronto sempre ad accettare qualsiasi evento e qualsiasi pensiero, in una città multietnica, multi-religiosa, multi-sessuale devi essere pronto a qualsiasi incontro, duttile ed adattabile, devi aver in equilibrio interiore rigido come il metallo, perché basta un incrinatura che all'improvviso cadi in depressione,ecco le città sono un mix tutto, l'equilibrio in essere non esiste e mai esisterà, nell'apparenza sembrano equilibrate ma nella sostanza sotto la pelle grigia delle strade, si celano verità nascoste, orrori ed intrighi. Una città è un mondo aperte nel mondo, un isola di apparente felicità, dove tutte le culture s'incontrano e si scontrano, dove l'arte s'intreccia e dove il pensiero si estremizza, dove quello che sopra finisce sotto, e viceversa, le città sono come una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, un catino di malattie, un fonte di patologie, non si creano umani più forti, ma più deboli, non c'è la selezione naturale, tutto viene preso per buono, per giusto, nelle città non si contra il meglio, si fondono gli estremi, per produrre il mediocre. Gli uomini delle città spesso diventano donne, e le donne uomini, le città nascono anche per queste ragioni in esse è più facile nascondere qualsiasi cosa, dal sesso alle armi. Le città sono come delle sanguisughe di una società, assorbono tutto e divorano tutto, uomini e donne in esse non sono più tali, diventano come numeri, no! Siamo numeri, in mano di burattinai, che gestiscono questa mole immensa di popoli, che vengono spinte dove pochi le vogliono portare.
Le città sono come dei grandi allevamenti dove noi siamo gli animali, infatti le città hanno la proprietà di far perdere il lume delle ragione, con la loro frenesia che investe tutti, dal misero al nobel. E l'uomo alleva l'uomo, in queste abitazioni che assomigliano sempre più in batterie dove veniamo incubati, trattati, lavorati, pronti ad essere utili per altri progetti. E poi la natura ricorda all'uomo che esso non è fatto per stare nelle città come polli in batteria, ma nella campagne, basta un terremoto, una frana, un alluvione che le città si trasformando, nella bara per molti, alle volte tutti. Quale grande vantaggio hanno le campagne, e quale grande fortuna hanno coloro che vi abitano, vivono una vita piena di soddisfazioni e tranquilla, non c'è il vicino che strilla, non c'è quello che urla del piano di sopra, non c'è il rischio di ammalarsi frequentemente, ne di sposarsi con quello che sta sotto di casa, e figli che nascono sono molto più sani di coloro che vivono in queste città dove il numero di malati mentali aumenta man mano aumenta il numero dei suoi abitanti sono meno frequenti anche problemi di natura giuridica, la vita nelle campagne e montagne è molto più tranquilla, i figli che vivono nelle batterie delle città non sanno nemmeno come un gallina fa le uova, non sanno e non hanno mai visto una fattoria, non conosco la genuinità del mondo vero, ma tutti sono attratti dalla natura, come un ancestrale ricordo di dove siamo venuti. Le campagna hanno le loro difficoltà, ma il guadagno è notevole, per la psiche umana, che ha bisogno di tranquillità non di una vita isterica.
Oltretutto certi popoli amano le città mentre altri preferiscono le campagne, noi Italiani non siamo affatto popoli da megalopoli, amiamo molto di più starcene separati l'un dall'altro, vivere vite tranquille e veniamo tirati verso queste pentole a pressione, solo per imitazione, perché in altri stati amano stare assieme come polli, in queste immense batterie, per poi appena possibile fuggire da esse e tornare nella natura. Si noi Italiani siamo più attratti dai campi, dalle montagne, dalla tranquillità, che non dagli incubi di città piene di prostituzione, droghe, e oggi giorno spesso morte. Altri popoli invece amano starsene assieme come sono gli islamici, che si sembrano tutti assieme per difendersi, tipici comportamenti di popoli che difendevano le greggi e che condividevano tutto tra di loro, noi siamo invece il contrario, popoli dediti alla terra, alla natura, se non torniamo alla terra questa nazione presto cesserà di esistere.

Poi nelle città si sono dovute creane professioni nuove, ma mano che i problemi crescevano, così si è passato da problemi “fisici” a problemi mentali, e qui hanno iniziato a proliferale gli strizza cervelli, come molti li chiamano ancora oggi, che non amano questi discorsi, ma è ovvio il motivo, le città sono il catino per trovare tanti pazienti psicotici, malati mentali di ogni ordine e grado, posseduti, sono le città la culla per costoro, mentre chi sta in campagna soffre molto di meno di tali patologie, perché il mondo dei campi, della natura che t'impedisce di essere non equilibrato.
Il lavoro della terra nobilita il corpo e affina l'animo, una volta si diceva dei contadini, che avevano scarpe grosse e cervello fino, perché erano grandi lavoratori, ma con molta saggezza. Oggi la sapienza ce l'hanno pochi e l'intelligenza sembra comune ma è quasi un illusione, basta vedere la classe politica, che viene osannata ad idoli delle masse, quando sono solo comuni mortali che si atteggiano a dei.
E oltretutto, le campagna, fanno ritrovare la dimensione trascendentale di Dio, mentre le città assomigliano sempre più ad un girone dantesco dell'inferno.





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