venerdì 25 settembre 2015

Arte o l'essere umano!


E’ più importante la vita di uomo o l’arte?


Sgarbi sul suo profilo twitter scrive:

“La tolleranza è finita. Il crimine più grave è stato compiuto e nessuna religione lo può giustificare.

Si Vittorio ha ragione la tolleranza sarebbe finita se non che, quelli dell’Isis se ne infischiano delle nostre “lagnanze”, il problema però è che se uccidi l'uomo, uccidi l'arte! Perché senza l'uomo, nessuno produce e ammira l'arte. 
Quindi di conseguenza, l’arte non vive fine a se stessa. 
Certo che una volta distrutti i nostri ricordi antichi, nessuno li riporta più in vita, per cui quel che è perso è perso per sempre, una grande perdita per il mondo.
Certamente non peggiore della perdita di un essere umano, qualsiasi esso sia, che sia un povero che non vale nulla agli occhi degli uomini o sia uno Sgarbi che vale molto per gli uomini, ma sempre è un essere umano. 
Molti fanno questi paragoni, non prendendosi mai in prima persona, ma pensando sempre agli altri, come se essi fossero fuori  dal contesto.
Una volta un professore universitario Chirurgo mi disse, “io avrei ucciso tutti i romani pur di salvare la biblioteca di Alessandria in egitto” considerata da sempre uno dei massimi tesori dell’umanità, che certamente se fosse arrivata quasi intatta ai nostri giorni, forse ora avremo molte più risposte sul passato di quanta confusione abbiamo. Però se manca l’uomo a produrre quella cultura, tecnica ed arte, nessuna opera può sostituire una sola vita umana.  
Non è questione di Cristianesimo, è questione di civiltà. 
Chi pensa che l’arte può sopravvivere all’essere umano, è una perfetta capra!
Si è giusto, tentare di fermare la distruzione dell’ arte antica o moderna, ma distruggere milioni di vite umane, nelle quali potrebbe trovarsi un nuovo Leonardo da Vinci è peggiore di qualsiasi distruzione di un monumento, perchè questi prima o poi vengono riedificati.
Ovviamente solo popoli barbari ed ignoranti pieni di odio verso le culture che sono state la base della civiltà, posso pensare di distruggerne il ricordo.