Expo 2015 al
via, Papa: "Porto la voce dei poveri". Renzi: "Ora 6 mesi per
vincere la scommessa"
Da circa
50 anni, la voce dei pontefici è diventata sempre meno influente fino al punto
che essi per farsi ascoltare si devono
adeguare alla esigenze del mondo. Anche quando essi esternano pensieri
umanamente condivisibili e giusti non solo per la fede Cristiana, il mondo
economico, sociale, politico ascolta in maniera apatica, quasi tutti fingono
asserendo di essere d’accordo, ma poi nella realtà, nessuno lo è realmente, perché
chiunque spinge l’altro ad arricchirsi, a creare divisioni e separazioni sempre
più evidenti e profonde, dove il povero oggi non trova più spazio, se non verso
coloro che ancora hanno in se misericordia, ma la grande massa della
popolazione, se ne frega del povero. Tutti guardiamo la tv, come se quello che
ci viene presentato non appartenesse al nostro tempo e alla nostra vita, in un
certo senso è vero, nel nostro piccolo non tutto ci appartiene, per cui
molti vivono e guardano il presente solo
pensando a se stessi, il povero non esiste, tutti si lavano la bocca, tutti si
lagnano, ma nessuno tecnicamente dice, io mi devo occupare anche di questi, si fa
presto a dire porti la voce dei poveri, ma non si fa presto a dire mi porto a
casa i poveri. Così ragiona tutto il mondo, il povero viene dimenticato sempre,
l’economia la fanno girare i ricchi a discapito dei poveri, ma sempre così è
stato. Dimostra la natura umana, anche lo stesso povero, che come il ricco si
comporta allo stesso modo, su una scala diversa, ma sempre è così. Il ricco
aiuta il ricco, il povero aiuta il povero, ma sia il ricco e così il povero se si
possono fregare a vicenda, si fregano. E’
facile dire porto la voce dei poveri, anche il ricco è capace di dirlo, ma la
voce non conta nulla, bisogna portare altro ai poveri, le chiacchiere sono come
aria fritta. Esternazioni che muoiono dove nascono. Tutti siamo bravi a
blaterare di intenti e di buoni propositi, ma quanti questi intenti li fanno e
quanti le usano come vessillo pubblicitario.
La gente
in piazza San Pietro applaude ad un pontificie, gli fa tanto di inchini, lo
osannano, come un nuovo dio, così come al parroco, ma fuori dalle chiese, e nelle
loro case, sia il papa che il parroco vengono dimenticati e le loro parole
svaniscono, i bei propositi, lanciati agli uomini che dovrebbero essere mossi a
pietà, svaniscono come fumo, perché tutti dicono, io non posso fare, non posso intaccare il mio piccolo
orticello, e quindi chiunque a cominciare dagli stessi credenti nessuno fa quello
che dovrebbe essere fatto, e tutti rimandano ad altri le responsabilità. Il pontefice
grida, ammonisce, spiega, e incita la folla ad essere vera seguace di Cristo! Ma
oggi giorno chi è ancora seguace di Cristo? No! Oggi si parla tanto, si muove
tanta aria, attorno a se, si blatera inutilmente di tutti e tutto,ma nessuno fa
nulla, regna sovrano il menefreghismo e l’ipocrisia domina tutta la società. I popoli
saranno gettati nella polvere e nella miseria, guardiamo i giovani di oggi
saranno la società di domani?
Veramente
si pensa che all’expo di Milano si penserà ai poveri? Ma dove, le aziende
penseranno solo di fare tanti affari e di portare a casa, il miglior guadagno
possibile sotto tutti i punti di vista, quando mai gli affari sono a gratis? Anche
coloro che speculano sui poveri, lo fanno per un ritorno, oggi giorno non
esiste più nessuno che opera nella vera carità, se esistono sono mosche
bianche, lo ha detto anche Francesco I°- Bergoglio che la chiesa non è una ONG,
allora perché esso si fa portavoce dei poveri, quando esso stesso, dichiarò di
non essere un opera di misericordia! Tutti siamo bravi a dire agli altri dovete
essere misericordiosi, è facile esternarne, e chiedere di far entrare in una
nazione i poveri e gli immigrati delle altre, ma non volendo fare entrare nella
propria nessuno.
L'Expo sarà forse una delle migliori opportunità per l'Italia per il suo rilancio economico, compatibilemente agli atti terroristici e di vandali che in questi giorni assistiamo.