L'UOMO SI CONDANNA DA SOLO!
Se l'uomo vuole vivere come un
omosessuale nessuno gli può impedire, tanto meno gli lo impedisce Dio, che a
guardar bene non costringe nessuno a seguire le sue regole, perché le sue leggi
non sono fatte per tutti, nel senso che sono fatte per chi le accoglie,
ma se un omosessuale vuole essere tale Dio non glielo impedisce, però Dio
chiarisce alcuni aspetti, e definisce che, se l'essere umano vuole seguirlo
deve abbandonare quello che è, altrimenti non sta con Dio, e non c'è coerenza
nell'essere umano che dice di voler seguire questo Dio.
Il problema lo generano gli omosessuali, a loro non sta bene che Dio li condanni, ma è un contro senso, se tu che
sei omosessuale e vuoi rimanere tale, cosa te ne frega seguire Dio, nelle sue
leggi e perché te la prendi se esso ti condanna? Non ha senso logico.....
Dio infatti ti dice che per lui tu sei
fuori dalla sua legge e quindi non puoi essere considerato un suo figlio.
Perché l'omosessuale se la deve prendere
con una fede o religione in cui non crede nel suo Dio, non crede nella legge
che questo Dio pone sugli esseri umani!
L'assurdità della cosa sta nel fatto che
l'omosessuale pretende di imporre a Dio la sua volontà, quando esso stesso non
crede in Dio, o meglio crede in quello che gli fa comodo credere, ma allora non
crede in quel Dio, ma si crea un suo Dio adattato alle sue esigenze, ma allora non ha alcun senso logico,
porsi neppure contro Dio, dato che un omosessuale è nettamente contro questo
Dio.
Il motivo invece del fatto che l'omosessuale
se la prende con la legge di Dio, in questo caso Cristiano - ebraica, perché le
altre religioni sono diverse. Sta nel fatto che inconsciamente l'omosessuale
anche se rifugge questo Dio, in qualche modo nel suo comportarsi contro di
esso, lo riconosce, perché l'accanimento che si fa contro di Esso, è proprio
tipico di chi crede e non vuole credere, cioè di chi ammette che esso esiste
pur non volendo accettare la sua legge, sulla condanna contro costoro. Ma parimenti
alla questione omosessualità ci sono anche tutte le altre condanne riferite
agli altri peccati che non rivestono solo il lato omosessuale ma di tutta la
società, che oggi giorno si scatena contro questo Dio, persino gli stessi
cattolici, spesso dimostrano insofferenza nei confronti delle leggi di Dio e
suo figlio Gesù, perché ritenute eccessivamente restrittive, persino per i
cristiani, ecco che anche in loro si manifestano gli stessi sintomi che si
manifestano negli omosessuali atei, che sono l'intolleranza alla legge di Dio e la
non più accettazione delle sue parole, per cui il Battezzato in Cristo fa un
peccato peggiore che non l'ateo non battezzato.
Quindi di conseguenza se ne ricava che
l'omosessuale se non crede in Dio, non si ponga neppure problema di dover
rispettare le leggi Dio, e non si opponga ad esse perché indirettamente riconosce
in Dio un autorità.
Il Cristiano chiunque esso sia, se si
oppone a Cristo che sia omosessuale o etero si ricordi che è battezzato e che
il battesimo non lo può togliere neppure il pontefice, è un sigillo che rimane
a vita per cui, l'omosessuale cattolico che si oppone a Cristo, nel suo
comportamento e nel sul pensiero ad esso contrario, nello specifico della
condanna all'omosessualità, sappia che la sua condanna l'ha già tra le sue
mani. La stessa cosa vale per l'eterosessuale che ribellandosi alla legge di
Cristo, e non essendo d'accordo con essa e contrastandola fa peccato.
Certo Dio, vorrebbe che tutti gli esseri umani si convertissero e cambiassero vita, ma lui non può fare molto, deve attendere che le persone prendano una decisione, semmai sono i credenti che dovrebbero dimostrare la loro fedeltà a Dio, rispettando le sue leggi, prima su se stessi e poi cercando di farle capire agli altri.
Certo Dio, vorrebbe che tutti gli esseri umani si convertissero e cambiassero vita, ma lui non può fare molto, deve attendere che le persone prendano una decisione, semmai sono i credenti che dovrebbero dimostrare la loro fedeltà a Dio, rispettando le sue leggi, prima su se stessi e poi cercando di farle capire agli altri.
Non è Dio che condanna ma siamo noi che
ci condanniamo, è il nostro operato che funge da giudizio.