CASO LIBIA!
Il
caso Libia ci riporta indietro nel tempo, qualcuno ci vuole
incastrare in una guerra che non ci appartiene, ma che in qualche
modo, saremo costretti a accettare anche contro i nostri stessi
interessi, proprio perché sul territorio Italiano esisto tanti
mussulmani e cellule ISIL(s) come appurato dalla nostre forze
dell'ordine, per cui entrare in guerra è come suicidarsi. Ma il
problema qui non è solo gli sbarchi e i profughi islamici, che non
sappiamo gestire ne dove mettere, che diamo a questi tutto l'appoggio
e anche danari per sopravvivere, il fatto è che siamo costretti
sotto l'egida dell'Europa ad accettare supinamente le loro volontà
quando questi, si stanno pian piano chiudendo a riccio, bloccando e
ostacolando in ogni modo gli ingressi, verso i loro paesi. E lasciano
all'Italia, Spagna e Grecia, Macedonia, e pochi altri, il dovere
dell'accoglienza o forse meglio dire obbligo?.
Poi
abbiamo un governo che non sa che pesci pigliare, da un parte taluni
dicono no, dall'altra di si, alla guerra libica, altri guardano
spaesati lo scenario che si sta delineando, il governo è indeciso,
cosa fare, una bella figura accettando la guerra proposta-imposta o
dir di no, proprio per l'alto numero di loro nella nostra società,
certo che un intervento militare, in Libia da parte dell'Italia, non
sarà indolore per i nostri giovani, militari che si vedranno
catapultati in quella realtà, e quasi certi ad essere ammazzati,
visto che il territorio non ci appartiene. Ciò significa anche
aumentare le forze armate e reclutare giovani che dovrebbero essere
il nostro futuro, della nostra nazione, invece qualcuno li vuole
ammazzare, forse il piano non è tanto far entrare l'Italia in Libia,
quando eliminare un po di giovani che lasceranno liberi posti ai
migranti qui attualmente collocati. Oltretutto i nostri giovani non
conoscono la lingua, l'arabo, per cui ci sarebbero difficoltà. MI
chiedo perché non sfruttare gli stessi migranti, pagandoli? Dopo
tutto, sono arabi, chi meglio di loro, che fugge da quelle realtà,
conosce la lingua, gli usi, ecc? Ma questo non sarà, i migranti così
definiti forza lavoro e di ricchezza vengono tenuti, meglio dei
nostri connazionali.
Per
cui il problema qual'è realmente è fare o non fare bella figura,
difronte al mondo politico, internazionale, guadagnandosi gli
applausi e i consensi di molti potenti nel mondo?
Certo
gli americani potrebbero fregarsene, dopo tutto questa è una realtà
che colpisce il mediterraneo, l'Europa e sopratutto noi Italiani, per
cui è giusta una difesa, ma a quale prezzo?
Se
aderiamo a tale guerra, significa che ci dovremo aspettare anche in
casa un incremento degli attacchi terroristici, per cui come
intervenire, non è facile la nostra posizione.
Qui
non gliene frega a nessuno di fare bella figura, qui sono in gioco,
le vite dei militari e del popolo stesso che sicuramente verrebbe
attaccato da cellule dormienti nello stato Italiano. Bisogna
ponderare molto bene, cosa è giusto fare, non per l'onore, non per
la gloria di pochi, ma per la tutela di un paese intero, Noi italiano
siamo grandi esportatori di armi, ma il nostro esercito non è così
ben fornito di apparati come quelli americani, ne così numeroso, per
cui o si aumentano le forze militari dentro e fuori la nazione o non
abbiamo molto da star tranquilli.
La
presunta ripresa economica di questi giorni, potrebbe precipitare con
conseguenze inimmaginabili, quindi pensateci bene e cercate di aver
lungimiranza, che non sia la guerra dei 100anni, impegnando vite e
molti danari, per ottenere cosa, nemmeno lo stato lo sa. La questione
mondiale è in continua evoluzione, per cui nemmeno si sa cosa
accadrà domani, nemmeno si saprà quali risvolti positivi o
negativi possa realmente portare.
Certamente
non diminuiranno gli sbarchi che anzi aumenteranno di più,, visto
che sotto attacchi la popolazione fuggirà verso la moderna Europa.
Che fare accettare anche questi, non credo proprio, li prenderanno
quelle nazioni che spingono l'Italia ora in guerra ma nemmeno per
idea visto che al loro interno v saranno combattenti dell' Isis. Per
cui la questione è seria e non da prenderla tanto sottogamba o
accettare con tanta facilità, certo capisco che taluni in Italia
forse vedrebbero bene, un attacco armato, ma è realmente il caso?
Pensiamo bene a tutto quello che deriverà da questa decisione. Il
problema invece che combattere in libia la guerra proviamo a
combatterla in Italia dove realmente si sta facendo avanti l'isis,
questa è la guerra che dovremo obbligatoriamente combattere, per cui
pensiamoci bene, prima di sparare a zero, che poi non si torna più
indietro. Considerando che costoro non guardano in faccia nessuno, ne
povero, ne ricco, ne politico, ne prete, ne carabiniere, ne
magistrato, ne bambino ne gay… Pensiamoci molto bene!!!