giovedì 9 aprile 2015

Non credo in Dio ma mi comporto bene!



Ho letto oggi questo articolo sul film Se Dio vuole, con Alessandro Gasma ed altri.. 


""Non sono un credente ma ho grande rispetto e anche invidia per chi lo è. Credo che una fede profonda e certa in qualche cosa sopra di noi aiuti ad affrontare la vita più serenamente. La certezza di una vita dopo la nostra, di un paradiso, è sicuramente meglio che la certezza del nulla. Per questo cerco di comportarmi bene, perché come diceva Alberto Sordi: “Hai visto mai”…"

Essere credenti è più facile che essere cristiani, Gesù ci chiede di credergli non di essere cristiani, quello semmai è un passaggio successivo, ma l'importante è credere che un Dio che ci ama c'è.

"Invece è proprio nei momenti di crisi che si dovrebbe capire che per salvare la barca bisogna innanzitutto capire chi ci circonda e aiutare gli altri. Facendo ciò, aiutiamo anche noi stessi. Come vedi, ho detto una frase da prete pur non essendo credente."

Però vorrei dire una cosa, nel mondo da quando esiste sono esistiti grandi uomini e donne, che hanno lasciato grandi tracce di se, sia come persone buone o meno buone, l'importante però non è essere buoni, perchè anche i pagani sanno essere buoni con i loro simili, la bontà è un concetto relativo, e questi grandi uomini che erano buoni a loro modo, ma non credenti in Cristo, non hanno ricevuto il paradiso, non sappiamo se Dio li ammetterà almeno al purgatorio, però se noi non riconosciamo e non crediamo in Cristo figlio di Dio, anche se siamo buoni, ci comportiamo bene, siamo onesti ecc, non otteniamo la vita eterna, per cui la differenza tra un ateo che si comporta bene o è buono e un cristiano che si comporta male sta nel fatto che cmq sia per quanto sembri assurdo, il cristiano che si comporta male potrebbe addirittura salvarsi, contrariamente all'ateo che non crede e si comporta bene.

In sostanza Cristo riconosce i suoi figli prima degli altri e li perdona anche se questi hanno fatto male, ovviamente tutto dipende da che male hanno fatto, L'importante è credere in Dio. Questo è fondamentalmente la regola principale...

Possiamo dire che c'è differenza tra chi crede e chi è cristiano, si in un certo senso, perchè chi crede non è automaticamente cristiano, per esserlo bisogna accettare di sottostare alla chiesa Cristiana e quello che la dottrina ti suggerisce di fare, quindi battesimo, ecc... 

Però certamente uno che Crede solo in Cristo cioè alla sua esistenza, ma non applica le su regole non è cristiano. 

Quindi si può credere ma non essere cristiani... 


Chi è la pecorella smarrita? 

Quella che appartiene al ovile di Dio, che però è rimasta indietro o intrappolata da qualche parte o che è fuggita dall'ovile. 


Qual'è l'ovile?

Quello in cui Cristo figlio di Dio ha posto al sicuro le sue pecorelle, cioè il suo popolo, i suoi figli cristani e quelli anche che credono in Lui.  L'importante prima di diventare cristiani è Credere in Cristo Dio. Poi si diventa cristiani, possiamo dire che è consequenziale. 

Chi viene battezzato da bambino, è cristiano solo perchè fa fiducia l'atto dei genitori, ma il nascituro finche non prende atto del suo essere cristiano, o meglio dire finche egli stesso non crederà in Cristo realmente di sua spontanea volontà e presa di posizione precisa, esso rimarrà in una situazione ambivalente, si cristiano perchè battezzato, ma socialmente spesso ciò non è vero, perchè nella loro vita adulta rinnegano quelle origini cristiane, spesso è la formazione culturale, sociale ecc, che  li porta spesso a ribellarsi a coloro che hanno preso questa scelta di renderli cristiani; senza il loro permesso, per cui essi in un certo senso si ribellano alla stessa autorità dei genitori, rinnegando di fatto la loro appartenenza a quell'ovile e riufiutando di essere cristiani, per cui sarebbe bene che tutti i credenti cristiani in età adulta confermassero con atto di battesimo reale, il loro appartenere alla comunità Cristiana, sarebbe bene farlo proprio in virtù del fatto che diventa una confermazione reale della volontà di credere e appartenere a Cristo.

Oggi giorno assistiamo sempre più a giovani cristiani che sono ben poco credenti, per quanto siano stati battezzati, infatti molti oggi se sottoposti a pressioni di un certo tipo potrebbero rinnegare falcilmente l'appartenenza a Cristo stesso. 

Quindi il comportarsi bene non serve a nulla, serve invece riconoscere e credere in Cristo, certo che se credi, per la stessa dottrina che Cristo insegna sei portato a fare il bene al prossimo.. L'essere cristiano ti garantisce la vita Eterna. 

Un esempio lampante è il ladrone che ammise e credette in Gesù figlio di Dio, fu salvato solo perchè capi chi era Gesù e gli credette.... ma per tutta la vita non certo si comportò bene, per cui quello che vale è credere non comportarsi, ne bene, ne male...