giovedì 12 marzo 2015

Quando la scienza limita la libertà dell’uomo.


Lo scienziato ateo, è il primo soggetto che combatte la fede in tutte le sue forme, adducendo una marea di scuse e tirando in ballo detti, frasi e aforismi di noti personaggi che la scienza stessa ha portato agli onori degli altari, al solo scopo di usarli come arma contro una fede o contro qualsiasi credo.  Gridano che vogliono sentirsi svincolati da quella fede che li opprime, gridano ed esternano con forza e furore, fanno battaglie contro un Dio che non gli appartiene, che loro stessi non lo desiderano e che vorrebbero loro imporre a tutti gli altri che esso non esiste, non tentano nemmeno di cercarlo, perché temono che se lo trovassero devo rimangiarsi tutto quello che vanno sbandierando e non avrebbero neppure più la motivazione per continuare una guerra, per cui mai lo cercheranno.  Il grido dello scienziato è “vogliamo il nostro libero arbitrio”, in realtà la scienza non vuole ne il suo libero arbitrio ne tantomeno quello degli altri, il fatto stesso di imporre al mondo la sua dittatura scientifica indica che essa vuole sostituirsi a Dio, vuole divenire Dio al posto di Dio e controllare le masse, come fa Dio, ma non nel libero arbitrio come va dicendo, ma imponendo agli altri le sue vedute e le sue volontà negando al prossimo il suo libero arbitrio, la scienza in sostanza vorrebbe limitare la libertà di pensiero dell’umanità imponendo ad essa, la sua visione unilaterale, cancellando in questo modo qualsiasi libertà reale di pensiero e appiattendo tutti i pensieri e moti dell’anima.  La scienza atea vuole costruire l’uomo macchina privo di pensiero e qualsiasi libertà.
La scienza non combatte solo un Dio, ma combatte se stessa … la scienza dice agli altri di essere  stolti, ma prima sono loro gli stolti, che negano la libertà di credere in ciò che il singolo desidera. Già il fatto di imporre con la negazione e coercizione di pensiero la loro visione, indica che la scienza atea, è illiberale. L’uomo di scienza, pur non ammettendolo teme che alla fine della sua vita terrena, forse qualcosa o qualcuno potrà giudicarlo e questo pensiero attanaglia la mente di molti scienziati, per questo muovono guerra perché vorrebbero annullare ciò che altri sentono e credono.  Infatti la scienza è spronata da uno spirito di contraddizione, che la porta a sperimentare l’impossibile al fine di soggiogare e cancellare meglio le masse che sono dedite al culto di Dio. Per cui tutto diviene lecito anche ciò che è illecito, gli animali e l’uomo definito inferiore divengono un mezzo per la sperimentazione. I potenti soggiogano i popoli deboli e poveri e ne ordiscono piani di morte pur di attestare armi e far esperimenti dei più disparati, tutto in nome dell’odio che la scienza ha verso un Dio che ha creato l’umanità e ha fornito all’uomo le basi della scienza stessa.