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domenica 14 agosto 2022

Volersi bene e volersi male, nella società maschile!



Qual è il problema del volersi bene e volersi male nella società maschile?


E’ che se un maschio dice ad un altro maschio ti voglio bene, tutti pensano che è gay, quando non è vero! E allora quando il padre lo dice al figlio maschio è gay? No di certo, ma allora perché agli estranei sortisce questo effetto diverso, non ha alcun senso logico.

Perché la nostra società maschile è prevenuta, contro i maschi in generale.

I maschi dicono ma noi non vogliamo male agli altri, ma allora perché non dite che gli volete bene?

Visto che non esiste un termine a metà per esprimere questo genere di sentimento.

O gli vuoi bene e hai il coraggio di dirglielo o gli vuoi male e allora devi dirglielo, ma se gli vuoi male non puoi essere suo amico, se gli vuoi bene devi dirgli, che glielo vuoi.

Non esiste una definizione intermedia.

O è bene o è male altro non c’è, sotto il punto di vista dei sentimenti tra persona dello stesso sesso.

Mentre per le donne le cose sono molto più semplici, loro non si definiscono lesbiche se dicono all’una e all'altra ti voglio bene oppure ti odio e ti voglio male, perché nella mente della donne, non esiste questo sospetto.

Per tanto il maschio si deve decidere o esterna con coraggio il suo essere maschio dicendo la verità per quella che sta nella sua testa ed senza paura dice quello che realmente pensa e sente, cioè ti voglio bene, ad un altro tuo simile, o gli devi dire che gli vuoi male, perché non c’è nessun altra possibilità. O è uno o è l’altro e se  non è l’uno è l’altro.

Non si scappa!

Un uomo non può dire ;”io non gli voglio male, ma non posso dire che gli voglio bene”, perché allora è un contro senso logico. Significa che gli vuoi male. Semplice.

Non solo questo modo errato di comportarsi dei padri verso gli estranei, fa si che i figli vedendo questo atteggiamento errato dei loro padri, lo assorbono e lo fanno loro per cui i padri sotto questo punto di vista insegnano qualcosa di malvagio ai loro figli, ecco perché la società maschile è così perniciosa e sospettosa e porta avanti questo pensiero che viene solo da Male o Maligno.

Dio ama tutti i suoi figli eppure Dio che è maschio non teme le critiche di nessuno, e dice a tutti i figli maschi che li ama, chi mai penserebbe male di Dio che è un maschio e un padre? Nessuno, anzi ne siamo tanto felici e perché noi non siamo capaci di far la stessa cosa, verso i nostri simili? Penso che saremo tutti più contenti se sapessimo che anche i maschi tra di loro sono capaci di essere coraggiosi ed esternassero i loro veri sentimenti?

Cosa disse Cristo Amatevi gli uni e gli altri, come Io ho amato voi e questo è proprio il senso, amarsi e volersi bene, ma esternandolo liberamente e sinceramente!!!

Chi ha paura dei propri sentimenti non è un uomo, ma un animale.

Chi teme i propri sentimenti ha paura di se stesso e del giudizio altrui è un uomo che non è mai cresciuto. Liberatevi da questi pensieri, esternando il vostro volervi bene, e non temete un abbraccio perché non è certo quello della vedova nera, che vi ammazza.

Non abbiate paura dei vostri sentimenti, perché se li temete non crescerete mai, neppure nel coraggio!


Se temete di usare la parola ti voglio bene, perchè scomoda agli occhi degli altri maschi,  allora potete usare un eufemismo tipo mi sei simpatico è un espressione che indica la stessa cosa, ma con una certa moderazione, ecco forse vi ho trovato la soluzione.  

La simpatia deriva dal volersi bene.  Una persona che ti è simpatica significa che gli vuoi bene. Semplice!

Diciamo che il mi sei simpatico è un termine un po' moderato, per la manca di coraggio dei maschi, e quindi è anche più facile esternarlo che non dire ti voglio bene e ha una valenza più pesante. 

Lo si potrebbe sempre dire in separata sede, da soli il ti voglio bene se ci facciamo tutti questi problemi. 

La vita è una sfida e soprattutto di coraggio!

 Il popolo Italiano sta dando chiaro segno di non essere un popolo coraggioso, neppure nelle sue scelte politiche. 


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Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!