sabato 9 gennaio 2021

Gesù insegna come si giudica!

 sabato 30 maggio 2015

Gesù insegna come si giudica!


Gesù insegna come si giudica!



Premetto spiego solo, non giudico nessuno, non è in mio potere!
Però se posso correggo!

(Giovanni 7:24)
Gesù: Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio.”
La frase è composta da due  affermazioni
Non giudicare secondo l’apparenza! Ma Giudicate con giusto giudizio!
Primo vediamo di capire le parole che fanno parte dell’affermazione …
Giudicare/te, giudizio, apparenza, giusto.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Giudicare
giudicare (letter. ant. iudicare) v. tr. e intr. [lat. iūdĭcare, der. di iudex -dĭcis «giudice»] (io giùdico, tu giùdichi, ecc.; come intr., aus.avere). – 

Il giudicare è la capacità di formulare dentro di se un opinione, relativa ad un qualsiasi azione umana e non umana, personale o collettiva, in sostanza è la capacità di discernere e comprendere azioni, pensieri, moti dello spirito propri ed altrui(sentimenti),e darne in modo più o meno esaustivo una definizione, un esisto. Si dice che l’occhio, l’orecchio, la mano, il cuore, ecc, giudicano, ma ciò è falso perché queste parti non sanno cosa sia il giudizio, ma servono per percepire stimoli esterni per possono aiutare la mente a comprendere e definire un giudizio.

Quindi il giudicare è l’azione e la facoltà mentale dell’esprime un parere, usando la ragione, la logica e la conoscenza data anche dalla propria personale cultura; [che potrebbe anche comprendere eventualmente un aspetto soprannaturale(che però esce dalla logica umana)]. Ovviamente chi più conosce più avrà un metodo di giudizio superiore agli altri, ma il giudizio non si può trarre senza lo spirito, perché sarebbe un giudizio arido, freddo e fine a se stesso, un calcolo, in altre parole disumano.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Il giudizio, è l’ azione del giudicare, in sostanza è  la decisione su un determinato argomento, azione, ecc. Emetto il mio giudizio, ti giudico, emetto la sentenza, la condanna, il voto, il pensiero, ecc.

Noi esseri umani non siamo capaci di emettere giudizi senza una nostra personale interpretazione, c’è sempre qualcosa di umano nei nostri giudizi, per quanto possano essere perfetti, rigorosi, fiscali, scientifici, tecnici; chi non imprime nel proprio personale giudizio, questo aspetto umano, esso non è un essere umano.(non ha umanità), possiamo dire un soggetto patologicamente arido.

Per cui esiste il giudizio personale e quello collettivo.

Il personale, perché emesso da un solo soggetto.

Collettivo prodotto da un insieme di soggetti.

Quale dei due tipi di giudizio è più perfetto?
Beh è intuibile, una comunità di qualsiasi essere, può emettere un giudizio superiore a quello di un solo essere, a meno che l’essere in questione non possegga un intelligenza e una sapienza di gran lunga superiore a tutti, l’unico che sfugge a questa logica è Dio. Ma allora entriamo in un altro campo! Il giudizio umano è un giudizio imperfetto!

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Giusto: deriva dalla parola giustizia ed è colui che dice la verità. O semplicemente colui che giudica con giustizia e con verità. Per cui ovviamente per logica un giusto è colui che possiede la giustizia, cioè la verità.

Ma quanti tipi di giustizia esistono? Due!

Quella umana, e quella divina o spirituale.

La giustizia umana è limitata all'essere umano e dalle sue comprensioni (capacità mentale di comprendere), cioè alle sue capacità di giudizio, sempre limitate, che siano personali o collettive ma sempre limite sono, anche una collettività può sbagliare ed essere anch'essa fuorviata, non solo il singolo soggetto.
La seconda tipologia di giustizia è quella divina o spirituale che nessun essere umano possiede, ma solo Dio stesso. Oppure un essere umano preso da Dio stesso, cioè dal Suo Spirito, ma qui entriamo in un campo complesso.

Si può giudicare senza verità?
Il problema sorge perché senza verità, non sussisterebbe la giustizia. Quindi la risposta è No!
Quindi secondo la fede chi è il più grande giusto? E’ Dio!
Per cui solo Dio sa giudicare con giustizia perfetta, cioè con perfetta verità!

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Apparenza deriva dalla verbo apparire.
Apparire significa:  farsi vedere, presentarsi allo sguardo, mostrarsi, anche comparire, relativo a persone, animali o cose,
il termine può avere due sensi diversi, una positiva e una negativa.
Quella positiva sta ad indicare come si mostra qualcosa, come si fa vedere una persona, come è vestita una persona, in che maniera e forma è vestito un soggetto, può essere anche inteso come il rivestimento quello che sta all'esterno di qualcosa. Si mostra in un certo modo. È riferito anche a evento straordinario di natura soprannaturale.  

Nella senso negativo, alle volte si dice “quello che appare non è”, prende così una connotazione negativa, per indicare che l’apparenza può ingannare.
Quindi apparenza può prendere due diversi aspetti, negativo o positivo.
Nell'antichità il termine apparire, ha un senso più negativo che positivo, alle volte lo usavano in contrapposizione al termine verità o realtà, cioè inteso come falsità.
Quindi l’apparenza è una cosa falsa, ingannevole.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Torniamo alla nostra frase detta da Gesù:
Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio.”
“Non giudicare secondo l’apparenza! “

Cosa significa?  Che non bisogna giudicare guardando l’aspetto del soggetto, perché quello che si vede potrebbe  non corrispondere a verità.  Come il proverbio che dice l’abito non fa il monaco, Gesù in pratica dice proprio questo, non badate a come è vestito, quello che ha, come si presenta a voi , con che titolo, se Re o papa o altro, se è intelligente o meno, se è colto o meno, se ricco o meno, ciò che appare non è importante. Non sono queste le cose importanti questo dice Gesù.
Non giudicate stando a ciò che si mostra, a ciò che si vede, perché può essere un inganno, ben studiato, per trarre in inganno molti!

Dire non giudicate secondo apparenza significa che si può giudicare, altrimenti se fosse stato che non bisognava giudicare in assoluto il termine apparenza non vi era, allora la frase prendeva proprio un senso perentorio e assoluto di impossibilità di giudizio, invece il termine apparenza è l'opzione che indica che si può giudicare ma facendo attenzione a determinate cose. Quindi non è affatto vero quanto taluni sostengono che si fa peccato se si giudica, perchè qui è chiaro il concetto, si può giudicare facendo attenzione al metro di giudizio. 

“Ma Giudicate con giusto giudizio!”

Giudicate con verità e giustizia.
Quindi escludendo l’inganno, ed escludendo le apparenze, cioè non tendo  conto di chi hai innanzi, chiunque sia, povero o santo, puoi operare con giustizia e verità, quindi fornendo un giudizio perfetto!
Ora abbiamo capito cosa Gesù intendeva e come si dove procedere per aver una sentenza giusta!
Quindi non iniqua, non parziale, un giudizio pieno di verità e non la parzialità, ponendosi in modo giusto, cioè umano.

Questa espressione però fa capire che il giudizio non solo deve essere giusto e vero, ma anche deve essere più un giudizio di correzione che un vero giudizio, che spetterebbe solo a Dio.
Perché Gesù in altro punto specifica che bisogna correggere i fratelli e non giudicarli, per cui anche questa espressione rientra nella medesima logica.

Solo Dio può emanare un giudizio di condanna, l’uomo non lo può fare.
E questo significa anche che le scomuniche sono arbitrarie, perché sono una condanna.
Ma l’insegnamento di Gesù non riguarda solo la sua chiesa, i suoi apostoli, i santi ecc, ma chiunque voglia giudicare un soggetto umano, Gesù pone la legge precisa su come deve essere fatto il giusto giudizio, per non errare e non cadere nell'errore o nell'inganno!

Gesù: (Apocalisse 2:2) “Io conosco le tue opere e la tua fatica e la tua costanza e che non puoi sopportare i malvagi e hai messo alla prova quelli che si chiamano apostoli e non lo sono, e li hai trovati mendaci;".

In questo passo Gesù in apocalisse spiega che la chiesa di Efeso, ha saputo provare l’autenticità di alcuni apostoli ed altri li hanno trovato mentitori, molto probabilmente utilizzando il metodo insegnato da Gesù agli apostoli, di non guardare l’aspetto esteriore, ma di guarda in fondo all'animo.

Ovviamente si comprende anche che se un essere umano decide di porsi a giudizio per correggere il suo prossimo, il suo giudizio deve essere imparziale e più possibile vicino alla verità, cioè sta significare che deve essere più lontano possibile dal peccato. Perché verità e peccato sono in antitesi tra di loro, come appunto spiega anche il passo: apocalisse 2,20: “Ma ho questo contro a te: che tu tolleri quella donna Jezabel, che si dice profetessa e insegna e seduce i miei servitori perché commettano fornicazione e mangino cose sacrificate agl’idoli.




L’apostolo esprime questo pensiero:

(Romani 2:1,3) “Perciò, o uomo, chiunque tu sii che giudichi, sei inescusabile; poiché nel giudicare gli altri, tu condanni te stesso; poiché tu che giudichi, fai le medesime cose. …
E pensi tu, o uomo che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di scampare al giudizio di Dio?



Questo passo però suona un po’ strano, se lo leggiamo a confronto con le parole di Gesù stesso: 


Gesù: “Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio.”
Se Gesù afferma che un qualsiasi essere umano può giudicare facendo attenzione a non cadere in inganno ed usando il giusto giustizio di verità, perché qui l’apostolo dice diversamente?

Stando alle parole dell’apostolo dice questo in sintesi … qualsiasi persona si appresta a giudicare non sei scusabile,  poi aggiunge “poiché nel giudicare gli altri, tu condanni te stesso; poiché tu che giudichi, fai le medesime cose.” sarebbe valido questo discorso, se tu non operi come prescritto e comandato da Gesù stesso, ma se tu operi come Gesù indica, non fai nessun peccato e le colpe non ricadono su di te, perché altrimenti la parola di Gesù verrebbe meno innanzi alla parola dell’apostolo.

“”E pensi tu, o uomo che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di scampare al giudizio di Dio?””

Quello che conta non è tanto il giudizio di chi lo fa, ma come lo fa il giudizio, se l’uomo segue la parola di Gesù e le sue prescrizioni cioè i suoi comandi non commette alcun  peccato, perché quello che Gesù ha affermato, è legge eterna, come quella del Padre Suo!
Quindi qui c’è da capire a chi vogliamo credere!

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ma anche questa affermazione deve essere sottoposta alle medesima affermazione di Gesù: “Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio.”

(Matteo 7:1,3) Gesù: “Non giudicate acciocché non siate giudicati; perché col giudizio col quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura onde misurate, sarà misurato a voi. E perché guardi tu il bruscolo che è nell'occhio del tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell’occhio tuo?

Non giudicate affinché non siate giudicati, perché secondo il giudizio che giudicate sarete giudicati, secondo quello che scrive è anche giusto, ma anche questa affermazione se letta con l’ottica dell’affermazione del vangelo di Gv, bisogna dire che non segue lo stesso parametro, cioè se prendiamo la parola di Giovanni come assolutamente  valida, e parola vera di Gesù, nessuno può dire il contrario, si legge che praticamente il giudicare perché non siate giudicati e col giudizio che giudicate sarete giudicati, ma se Gesù insegna un metodo per poter giudicare con giusta verità, questo significa che il metodo di Gesù essendo parola del Padre Eterno è giusto! Ma come detto sopra sicuramente il suo intendimento non era rivolto al giudicare ma al correggere. Quindi cambia il metro, il giudizio non è più rivolto al giudicare ma al correggere. Non giudica per condannare ma per correggere si.


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°


Una cosa importante che ho dimenticato nel testo, gran parte di queste parabole che Gesù afferma le dice in buona parte ai suoi apostoli, e anche questo discorso degli insegnamenti sul giusto giudizio e sulla giusta correzione,  e sul giudicare(condanna) sono rivolti non al popolo ma principalmente ai suoi apostoli, perchè? Ma il motivo è semplice, Cristo sapeva, che nel corso della storia l'uomo di chiesa cioè i futuri apostoli(preti) e discepoli, all'interno della sua Chiesa avrebbero prodotto una legge che gli consentiva di scomunicare gli essere umani, per questo Cristo fa queste affermazioni, comanda ai suoi 12 apostoli che nessuno deve permettersi di dare alcun giudizio in forma di condanna verso nessuno, perchè questo spetta solo al Giudice Supremo cioè il Padre Celeste. Invece la chiesa forse nell'errore ha inteso che fosse un discorso per tutti i credenti, senza intendere che invece era un discorso che puntava a se stessa, perchè i primi a condannare sarebbero stati proprio loro. Inoltre la chiesa è stata condotta in questo pensiero erroneo dai testi di Paolo di Tarso che appunto ha sentenziato qualcosa contro la stessa parola di Cristo quando ha affermato " se anche un angelo da cielo portasse un vangelo diverso sia anatema", questa frase, è in netta opposizione alla parola di Cristo del non giudicare, cioè del non condannare, invece Cristo insegna ai suoi apostoli che avrebbero dovuto adottare sia il giusto giudizio che la giusta correzione, invece con l'introduzione del pensiero di Paolo di Tarso, anche la giusta correzione e il giusto giudizio sono svaniti perchè oppressi dalla sue stesse parole rese addirittura più importanti di quelle di Cristo stesso, cosa dire aberrante. Infatti sono secoli che Paolo di Tarso ha preso sempre più potere nella chiesa, sostituendo molto spesso e oscurando Cristo stesso, oggi infatti si riportano spesso i  suoi scritti anzichè quelli di Nostro Signore Gesù il Cristo.  



°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

I due passi di Paolo.
Intanto prima di tutto, se non pone il motivo di simile espressione nemmeno si comprende perché parla così 1Cor. 6,1 : ve’è tra voi chi, avendo una questione con un altro, osa farsi giudicare dagli ingiusti anziché da santi?

Paolo considerava che le comunità cristiane dovevano farsi giudicare da coloro che era preposti su di essa, cioè dagli apostoli, ed invece taluni di loro, preferivano il giudizio di coloro che erano fuori da esse, paolo li identifica come ingiusti.

(1 Corinzi 6:2,3) L’apostolo Paolo ha scritto: "Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicar delle cose minime? Non sapete voi che giudicheremo gli angeli? Quanto più possiamo giudicare delle cose di questa vita!;

E ancora Paolo scrive: (1 Corinzi 14:29) “Parlino due o tre profeti, e gli altri giudichino;


Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo?

Di quali santi parla?
Se nessuno uomo in terra è santo, ma solo coloro che sono presso il Padre Eterno sono santi.
Quindi il giudizio di codesti santi, potrà avvenire solo e solamente presso il Padre celeste e non certamente presso gli uomini.

E se il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicar delle cose minime?

Intanto vediamo cosa intendeva per cose minime,  per minimo intendeva le cose più banali, più piccole, di poca entità, quindi era riferito ai peccati minori.

Perché dice che sono indegni di giudicare i peccati minori?
Intendeva dire che coloro che non si prestavano a essere giudicati dalla medesima comunità, non potevano essi stessi a giudicare altri neppure nei peccati più piccoli.
Non sapete voi che giudicheremo gli angeli?

Secondo Paolo, gli apostoli, discepoli e i successori hanno il potere di giudicare gli angeli, come se gli angeli fossero esseri a noi inferiori, quando in realtà sono a noi superiori in tutto.

Questo non è affatto vero, non è per quanto si può giudicare che viene un premio, come se fossimo noi la condanna degli angeli, è assurdo, gli angeli possono essere giudicati da chi è superiore a loro e noi certamente non lo siamo. Essi sono sottomessi a noi per volontà divina, ma essi non sono sottomessi a noi, per nostra volontà, si sottomettono a noi per aiutarci in tutto, ma essi non sono soggetti a noi. Cosa disse Gesù di se stesso, che Egli è venuto per servire, non per essere servito, così fanno gli angeli, essi sono qui per servire noi, ma non nel senso che noi crediamo. Essi non sono schiavi nostri, ed essi non posso essere da noi giudicati, visto che essi si sono sottomessi alla volontà celeste e non alla nostra, per il bene nostro, non loro. Quindi gli angeli si sacrificano anche per noi, di conseguenza nessuno essere umano santo che sia può giudicare un angelo, visto che in giudicabile da noi esseri umani, dato che anch'essi come Cristo danno la loro vita per noi!

Essi non sono giudicabili da noi, ma solo da Dio, inoltre questa affermazione è anche non corretta perché gli angeli decaduti hanno già ricevuto la loro condanna, cioè il loro giudizio, altra condanna nessuno darà loro, più dell’inferno dove devono andare? Li sono e li verranno rigettati e ci rimarranno!

Per gli angeli celesti, non ci sarà nessuna condanna dato che essi si sono già posti dalla parte giusta!

E poi che attinenza ha queste questione degli angeli, con la questione del giudicare, nessuna attinenza. Pare una questione ridondante, che non ha attinenza con l’essere umano.

Quanto più possiamo giudicare delle cose di questa vita! 
Le cose di questa vita le può giudicare solo il Padre eterno, suo Figlio e lo Spirito Santo e gli esseri superiori a noi.

Gesù completa la legge del Padre Suo Dio

 mercoledì 3 giugno 2015



NON CAMBIO LA LEGGE LA PORTO A COMPIMENTO!

NON SONO VENUTO A CAMBIARE LA LEGGE EBRAICA NE I PROFETI MA A DARE COMPIPMENTO ALLA VOLONTA' DEL PADRE MIO !

Se vogliamo essere rigorosi e guardare cosa dice il testo esattamente nel suo vero e profondo senso.

  Gesù   In Mt 5,17-18: «Non pensate che io sia ve­nuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per aboli­re, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto»

A chi parla Gesù ai cristiani che non esistevano o agli Ebrei?
Ovvio agli ebrei! E a chi è riferito questo discorso principalmente, ai cristiani? Ma certamente no!
      E' riferito agli Ebrei! 

  • Gesù qui è molto chiaro
  • Non sono venuto ad abolire la legge o i profeti!
  • Per dare compimento!

In sostanza dice che Egli è Israeliano, rimane Ebreo, non cambia la sua fede, perchè altrimenti non sarebbe coerente con il Padre Suo, ma dice di più di questo, non dice sono qui per fare un altra fede, dice invece non vengo ad abolire la legge e i profeti, quindi tutto deve rimanere così com'è che a Lui andava bene, è venuto a portare a compimento quello che Dio aveva fatto scrivere mediante i profeti e aveva lasciato in origine come sue parola, questo cosa significa che in realtà la parola "nuova" che Gesù porta è in realtà un aggiunta alla parola stessa data dal Padre in origine, in sostanza Gesù non vuole affatto creare un religione nuova, vorrebbe accludere alla religione del Padre Suo anche la parola che viene sempre dal Padre Suo e che è Lui a far da portavoce ad essa, in sostanza La parola di Gesù era parola innanzi tutto per il popolo ebraico poi per tutti gli altri, ma i successori degli Apostoli hanno pensato bene di dividere le due cose, e generare una religione diversa dall'ebraismo ma che in parte include in se anche l'ebraismo. Perchè la vita stessa di Gesù il fatto che ha fatto il battesimo Ebraico con circoncisione, poi il battesimo con Acqua sul giordano ad opera sempre di un Ebreo osservante il Battista, e ha operato sostanzialmente nella regione dell'attuale Israele, ci fa capire che Egli voleva si una nuova boccata d'aria fresca per la fede Ebraica, con una nuova direttiva con principi vecchi rigenerati, ma che non voleva assolutamente un cambiamento radicale, 

Certo noi Cristiani siamo il completamento in parte dell'Ebraismo, come ho sempre detto noi cristiani siamo di origine religiosa anche ebrei, perchè adottiamo tutta la bibbia, anche se rimodellata dalla chiesa in forma più leggera, cosa che la chiesa non avrebbe mai dovuto fare, nessuno gli ha dato l'autorità di far ciò, ma sappiamo che l'uomo si prende le libertà che vuole e pone spade sulla testa dei popoli, proprio come Gesù disse chiude le porte dei cieli ai popoli affinché essi non possano entrarvi.

E' la stessa cosa, ripeto le parola di Gesù sono chiare e precise.

Gesù è molto chiaro!

Non sono venuto ad abolire la legge o i profeti!

Per dare compimento!

Tra l'altro il termine compimento indica completezza, cioè chiudere un ciclo. 
Compimento cioè portare a termine il volere del Padre suo che è in Lui 
Mettere nero su Bianco la Sua volontà
Non ha cambiato e non ha voluto cambiare la legge e non ha cambiato la sua fede!
Se la sua fede è/era quella Ebraica dei Padri ciò significa che lo deve essere anche la Nostra!
Altrimenti non siamo in Cristo!
E ciò significa solo una cosa che gli Ebrei sono nostri fratelli, anche se noi possediamo rispetto a loro il compimento di quella fede che loro non hanno voluto accogliere! 
Ma non per questo noi siamo diversi da loro, potremo metterla così, Noi cristiani, fondiamo le nostre radice sull'ebraismo, che è la culla e le fondamenta della fede Cristiana. 
Quindi l'uno senza l'altro non va da nessuna parte!



Forse oggi la questione può risultare antipatica per i cristiani, ma questa sarebbe stata la vera realtà, 
voluta da Cristo!. Sono certo che quando Cristo tornerà ci sarà una sola fede tra le due.

IL SEMINATORE E IL VAGLIO

 sabato 4 luglio 2015



IL SEMINATORE E IL VAGLIO.

 VEDIAMO DI CAPIRE LA PARABOLA


Marco 4,1-34


1 Di nuovo si mise a insegnare lungo il mare. E si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli salì su una barca e là restò seduto, stando in mare, mentre la folla era a terra lungo la riva. 2 Insegnava loro molte cose in parabole e diceva loro nel suo insegnamento: 3 «Ascoltate. Ecco, uscì il seminatore a seminare. 4 Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e vennero gli uccelli e la divorarono. 5 Un'altra cadde fra i sassi, dove non c'era molta terra, e subito spuntò perché non c'era un terreno profondo; 6 ma quando si levò il sole, restò bruciata e, non avendo radice, si seccò. 7 Un'altra cadde tra le spine; le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto. 8 E un'altra cadde sulla terra buona, diede frutto che venne su e crebbe, e rese ora il trenta, ora il sessanta e ora il cento per uno». 9 E diceva: «Chi ha orecchi per intendere intenda!».


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

MARCO 4 Parabola del seminatore
« Ecco, il seminatore uscì a seminare”
Il seminatore è il Signore. E il seme è la parola .

4Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. 
La strada è intesa come luogo dove il seme non può trovare attecchimento, una superficie arida, senza nutrimento, un luogo dove l’acqua scorre via veloce e viene subito l’asciutto. Gli uccelli è un simbolismo per indicare il maligno, che sottrae la parola recepita. Quindi per strada si intende come coloro che vivono ai margini della fede, sono coloro che recepiscono la parola ma la rigettano subito a causa del maligno che è sempre presso di loro.

5Un'altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c'era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, 6ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. 
Anche il terreno sassoso è smile ad una strada, anche in questo c’è poca vita, e quel poco di terreno che il seme trova, gli da la possibilità di svilupparsi subito causa del fatto che tra le pietre spesso è umido, specie di notte, per cui una volta che la parola ha sfruttato la sua umidità per attecchire, essa cresce veloce, senza però avere fondamento, all’alba quando il sole scalda la terra, le piantine cresciute senza luce, e senza forza vitale, sono pallide, e il contatto con il sole le fa inaridire, cosa significa semplice che la parola non ha trovato nemmeno tra costoro che sono come roccia le basi per attecchire, hanno udito la parola ma l’hanno rigettata, causa il male che li ha presi, sono quelli che gioiosamente apprendono subito la parola pensando che essa sia finalmente quello che cercavano, ma ripensando alle fatiche che dovranno fare per attestare la loro fede pian piano lasceranno tutto, quindi in loro c’è incostanza ed incoerenze.

7Un'altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto.” 
Il rovo ha spine, queste sono indice del peccato e dal loro interesse quotidiano che è superiore alla fede. Quindi anche costoro accolgono sulle prime la parola del Signore, poi essendo presi dal peccato e dai loro interessi per il vivere quotidiano, l’abbandonano.

8Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». 
Solo il seme, cioè la parola che cade nel terreno profondo,  ha modo di crescere, svilupparsi e alimentarsi, e prendere la sua forza e vitalità sia dal terreno che dal sole che lo riscalda.
Questi sono i veri cristiani, coloro che combattono ogni giorno contro la strada, i sassi, e le spine, ma senza disperare e ripongono la loro fiducia in Cristo, in maniera totale.

9E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».

 Queste 4 frasi, però ci indicano anche un altro aspetto che Dio cataloga il regno umano, in 4 parti, quelli che non accettano la sua parola, quelli che sono incostanti, quelli che sono preferiscono i beni del mondo ai beni eterni. E in fine ai suoi figlie preferiti.

 n sostanza non è vero che Dio getta a caso il seme, cioè la sua parola Dio, la semina castamente tra gli esseri umani, sarà l’uomo a decidere cosa e come recepire questa parola sta all’uomo ogni decisione per il suo futuro e per la sua eternità. Non dipende da Dio, ma unicamente dall’essere umano.
 L’esempio che porta è in riferimento ad un agricoltore, che ha innanzi a se queste 4 opzioni, la strada, i sassi, i rovi, e terreno fertile. Ma fa comprendere anche che partendo dalla strada posta come primo tassello, perché avrebbe potuto esprimere la parola al contrario, indica che Dio prima tenta con i più ostinati, e via via scremando rimangono le primizie.

Quindi è come un vaglio, la strada, i sassi, i rovi, la terra.

 LA strada è la superficie dove nulla passa,  i sassi passano sono alcuni semi quelli che dalla strada sono rotolati, rimbalzati verso i sassi, ma superata la zona dei sassi, alcuni di questi si trovano in mezzo ai rovi, e alcuni altri poi si troveranno fortunatamente nelle buona terra che è il vaglio più sottile.  I 4 vagli stanno anche ad indicare le 4 fasi della vita di un credente, perché non è detto che un credente nasca santo, per cui molto spesso chi approda alla terra, prima dovrà essere vagliato, passando dalla strada, dai sassi, e attraverso rovi. Questo sta a significare che nel corso della vita di un fedele, possono esserci alti e bassi, esso può nascere santo e morire disperato, può nascere posseduto e morire santo. Quindi il corso della vita di un credente ha queste 4 possibili sfumature, ovviamente se un credente cresce tentando di migliorarsi, ci può essere la buona probabilità che prima o poi approderà al terreno fertile. Ma il Signore fa capire che non tutti approdano in questo terreno, perché il vaglio(le prove) è molto difficile, pieno ostacoli, e dove tra la strada, tra le pietre e i rovi si cela il male che è sempre pronto per aggredirti.

Quindi Dio semina sempre la parola ovunque sta all'uomo capire, tutte le sfumature, e tener alto il vessillo di Cristo in ogni difficoltà della vita, tra alti e bassi, lasciandosi vagliare, perchè solo accettando le prove si approda all'eternità.

Eunuchi e/o.....?- Sacerdoti Vergini!

 martedì 22 settembre 2015

Eunuchi e/o.....?

Sacerdoti Vergini!







La frase di Gesù riferita dall’evangelista Matteo (19,12), per capire il passo bene bisogna leggerlo almeno dal 19,9…

Matteo19,10
 9 Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio».
10 Gli dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». 
11 Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. 
In  questa affermazione di Gesù specifica una cosa fondamentale e estremamente importante dicendo che non tutti possono comprendere, cioè conoscere la verità, ma solo coloro ai quali viene concesso da Dio. Fa capire anche che non basta l’intelligenza, la cultura per comprendere le cose, ma solo a chi Dio le rivela vengono comprese nella loro interezza.
Questo significa che non a tutti gli uomini Dio rivela tutto, ma solo ad alcuni, a coloro che egli sceglie.  

12 Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

29 Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.

………………………..
Il fatto che dica “vi sono infatti”, significa che sta ancora parlando del discorso precedente, legato al tradimento della moglie.  Evidentemente questo discorso ha qualche legame con il precedente,  ed indica un esempio. Infatti le tre tipologie indicano un esempio di questo tipo di soggetti, gli eunuchi.
E questo fa capire che gli apostoli molto probabilmente gli hanno posto una domanda che era un affermazione su questo argomento, sempre legato al discorso precendente del tradimento, perché altrimenti non avrebbe detto “Vi sono Infatti.”

Leggiamo bene la frase e cerchiamo bene di capire cosa sta dicendo !

12 Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Intanto vediamo di sapere secondo la scienza attuale che cos’è un eunuco?
E’ un soggetto che ha subito castrazione fisica(principalmente), cioè asportazione delle ghiandole produttrici ormoni e il seme (testicoli) o (ovaie). In sostanza nella frase di Gesù esiste questo soggetto: “e vi sono eunuchi che sono stati resi così dagli uomini” “resi” indica trasformati, cambiati non solo fisicamente ma anche psicologicamente.

Sappiamo che esistono in un certo senso anche eunuchi, incapaci di fecondare una donna, per cause genetiche ed impossibilità di trasmette il proprio patrimonio genetico. Ed anche in questo caso, lo prevede Gesù dicendo: “che sono nati tali dal grembo della madre”, si riferisce esattamente a problemi genetici che inducono l’essere umano a non poter aver prole, i più simili a questa morfologia sono per caratteristiche di similitudine ai castrati ed eunuchi, i klinefelter che sono nati così.

Gesù però dice che esiste un terzo gruppo di esseri umani che sono destinati ad essere tali, per causa di Dio stesso: “e vi sono eunuchi che si sono resi eunuchi a causa del regno dei cieli».

Le parole di Gesù sono chiare, dice: “che si sono resi eunuchi” cioè che sono diventati per loro volontà eunuchi , per rinunciare alla vita coniugale con una donna, hanno rinunciato ai piaceri della carne per sposarsi con Dio stesso, in sostanza è questo quello che intende dire, non dice che è Dio che li rende tali, no! Dice che sono loro che si rendono tali agli occhi di Dio, per cui acquistano meriti innanzi a Cristo.

Quindi ci sta dicendo che tutti i tre tipi di Eunuchi sono adatti per essere sacerdoti, perché ovviamente un effeminato, per castrazione fisica, un  geneticamente alterato,  hanno carattere docile, rispetto a coloro che sono normali, ma questi due tipi, hanno agli occhi di Dio meno meriti, rispetto a chi è normale e lo fa capire proprio dall’ultima frase, “vi sono eunuchi che si sono resi eunuchi a causa del regno dei cieli». Si sono resi, cioè hanno scelto/deciso di diventarlo per assicurarsi il regno dei cieli, in un certo senso dice questo, hanno rinunciato ai piaceri del mondo.

Quindi costoro hanno molti più meriti, perché per loro rinunciare ai piaceri della carne per  divenire “amanti” di Dio, è molto più difficile; per questo sono premiati. Rispetto a coloro che lo diventano per evirazione fisico o mentale, si perché nel discorso dei soggetti evirati dalla società non è escluso il soggetto che si “evira” mentalmente e non fisicamente, e questo indica proprio i gay.

Gesù senza usare termini che a quei tempo non esistevano lo ha fatto capire egualmente. Quindi dice che nella chiesa posso entrare anche questi soggetti perché sono più docili rispetto agli altri, però ovviamente sempre che vengano rigorosamente rispettate certe regole di non promiscuità e ovviamente le regole insite nella sacra scrittura.

E’ assai difficile per uno soggetto che ha subito l’evirazione mentale o fisica, non riesca a compiere peccato, dato che la sua natura psicofisica è compromessa, però nulla è impossibile.  

Nel profeta Isaia Dio promette: «Agli eunuchi che osservano i miei sabati, preferisco le cose di mio gradimento e restano fermi nella mia alleanza, io concederò nella mia casa e dentro le mie mura un posto e un nome meglio di figli e figlie» (56,4-5; e anche nel libro della Sapienza(Siracide) 3,14).

Per cui Gesù preferisce come Lui fa notare l’ultimo gruppo,  “vi sono eunuchi che si sono resi eunuchi a causa del regno dei cieli».

 “A causa del regno dei cieli” il termine causa non è inteso come volontà di Dio … ma per volontà propria a sostegno delle motivazioni di Dio per sua gloria e la salvezza degli uomini. Eccetto i soggetti chiamati da Dio stesso.

In Apocalisse: (14,4) «Questi sono coloro che non si sono contaminati con donne; infatti sono vergini»  cosa intende dire?

Ma è molto semplice tutti coloro che non si danno alla carne, cioè alla contaminazione con il sesso femminile, sono considerati vergini. C’è una specificità in questa frase, si parla solo di donne, contaminati con donne” questo significa che c’è un richiamo al peccato originale. Se l’uomo Vergine si contamina con donne esso perde la sua verginità, perché fu Eva a contaminare Adamo, non viceversa, per questo fa questa specifica. E ciò sta ad indicare che è la donna che è portatrice del peccato originale non l’uomo, e che esso lo acquisisce per nascita, come per dire se l’uomo nascesse senza la donna non avrebbe il peccato originale, ma  ciò non è possibile. Per cui tutti gli esseri umani a causa di Eva avranno il peccato originale, perché nati da donna.  

Diverso è il caso della Madre di Gesù che nasce da donna ma con intervento divino, per cui viene  purificata ed adattata ad essere culla di un Dio, quindi senza macchia.

Per quale ragione Gesù avrebbe pronunciato questa frase curiosa?

La chiesa pensa ipoteticamente che sia stato insultato causa del fatto che non era sposato, forse con qualche epiteto pesante dato che andava in giro solo con gli apostoli, per cui lui si è difeso rispondendo in quel modo.

Non è questa la motivazione, che si cela invece in qualcosa di affine al discorso precedente legato strettamente al contenuto del testo stesso, gli apostoli probabilmente si sono trovati innanzi a soggetti che avevano questi problemi e hanno semplicemente chiesto a Gesù se qualcuno di questi potesse far parte del loro gruppo e ovviamente Gesù, ne porta un esempio e ne fa distinzione, non dicendo che nessuno di loro può entrare, ne che uno solo può entrare, ma specifica ognuno dei tre casi, posando però l’attenzione soprattutto sull’ultimo.  Senza però esclude gli altri, come per dire che se l’essere umano resiste alla sue passioni, nessuno gli vieta di seguire Cristo e divenirne parte con esso.

Gesù con questo discorso vuol far capire che coloro che diventano sacerdoti di Dio, devono essere come eunuchi nello spirito e nella psiche, ma fa capire che preferisce che l’uomo o la donna non siano accompagnati da altro essere umano, proprio perché esso predilige i/le vergini, proprio per le ragioni descritti in Apocalisse, in pratica espansibile così«Questi sono coloro che non si sono contaminati con donne; infatti sono vergini»  Se l’eunuco sacerdote per causa di Cristo o proprie, si da ad una donna, esso assume in se il peccato di impurità(originale), divenendo non più Vergine e perdendo anche la possibilità di entrare nel regno dei cieli, questo è in sostanza il vero senso del monito..
 Il discorso dei vergini o delle vergini è legato anche ad altri concetti sempre espressi in Apocalisse.

Quindi i sacerdoti non possono essere gay, se si mantengono Vergini, non solo perchè non contaminati da donne, anche perchè non contaminati da uomini come dice in Isaia, però non esclude che non possano aver tendenze ad esserlo. 

In breve Dio accetta tutti nella sua chiesa, a patto che nessuno si contamini l'un con l'altro. 


In pratica Cristo sta dicendo che preferisce che un uomo che si dedica in anima e corpo al culto divino, cioè ad amare Dio, preferirebbe che costui si facesse castrare, piuttosto che essere un prete che continua a peccare con donne o uomini, questo è in sostanza quello che dice. 
………………………..



A mio parare sarebbe bene per proteggere la chiesa vera, nei tempi attuali, proprio a casa della perversione delle società in ogni ordine e grado sarebbe meglio che coloro che hanno questi problemi rimangano fuori dalla chiesa, un domani quando il mondo sarà tornato alla sua origine tutto può riprendere il suo corso normale, perché ci sarà una mentalità diversa.  
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

I trans di oggi, non sono eunuchi e nemmeno castrati, sono uomini che si sentono anche donne o voglio o desiderano esserlo e spesso sono maschi nella genetica normali, ma psicologicamente gli piace sentirsi donne, come anche tra questi ci possono essere uomini con marcate caratteristiche femminili, per tanto sembrano più donne che uomini ed è probabile che taluni siano proprio Klineffelter (con questo non si vuole discriminare un Klineffelter, ma solo dire che hanno caratteristiche diverse dagli altri, ma non per questo sono inferiori agli altri); è solo una caratteristica genetica, che li rende psicologicamente e alla volte anche fisicamente simili al sesso femminile, lo dice la scienza.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Un po' di scienza:

Differenza tra castrato ed eunuco

Un “eunuco” è quindi un soggetto che è stato castrato chirurgicamente prima della pubertà, cioè un individuo a cui sono stati eliminati i testicoli prima dello sviluppo puberale, fatto che determina il non sviluppo dei caratteri sessuali secondari ed il mantenimento di un corpo ed una voce “femminile”. Tutti gli eunuchi sono castrati, ma non tutti i castrati sono necessariamente eunuchi, per cui i castrati sono uomini o donne, che sono stati operati in età adulta, e mantengo le loro caratteristiche fisiche e anatomiche maschili proprie della loro età, anche se la voce col tempo tende a femminilizzarsi.