sabato 9 gennaio 2021

Dal Battista a Satana!

 lunedì 12 dicembre 2016

Vangelo di Matteo: Dal Battista a Satana!

Il Battista preannuncia Cristo!
La funzione del battesimo!
Le tentazioni di satana.




Vangelo secondo Matteo - 3

Interpretazione a cura di Boanerges Yhwhnn
Iniziata il 12-12-2016 ore 23:55- terminata 13-12-2016 ore 00:30

1In quei giorni venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea 2dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».

Cosa intendeva dire con il regno dei cieli è vicino?

Parlava di una collocazione temporale, oppure di una collocazione spirituale?

Ovviamente della seconda, intendendo dire che chi prega e chi rispetta la sua legge, e chi mette in pratica la sua parola Dio, il regno dei cieli gli era vicino, intendendo per vicino, un senso di appartenenza, cioè che costui sarebbe diventato parte di quel regno, per cui avrebbe avuto tutto quello che gli serviva per essere “cittadino del regno di Dio” affinché non gli mancasse il sostegno necessario per progredire in questo mondo, nel modo migliore possibile,al fine di glorificare Dio.
Quindi la vicinanza è intensa in senso spirituale, chi ha in se il regno dei cieli, appartiene a Dio e conosce le cose di Dio, per cui anche lo Spirito Santo lo avrebbe illuminato per progredire bene verso le vette Celesti, per divenire sempre più cittadino del Regno dei cieli.

3Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaia quando disse:
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!

Quali sono i suoi sentieri?

Non sono le vie delle nostre città e delle nostre campagna, ma sono i percorsi mentali della nostra capacità intellettiva, ci sta dicendo di snellire e rendere semplici le nostri discorsi, i nostri pensieri renderli lineari, logici, razionali, concreti, di non fantasticare e di non perderci nei meandri della nostra mente, qui si può leggere la famosa frase che l’angelo bambino disse a S. Agostino: “Come puoi tu con la tua piccola mente capire l’immensità di Dio!”  questo è il vero senso della frase del Battista. Preparate le via del Signore!

Qual è questa via e dove si trova?

Si trova nella nostra mente, nella nostra coscienza, nella nostra anima, nella nostra vita.
Però prima bisogna raddrizzare le vie dei pensieri, poi si potrò preparare le via del Signore, affinché esso possa entrare in noi, la via sta nella mente, che è creata in modo tale da essere il passaggio naturale del potere di Dio, quando il pensiero viene liberato dai pensieri cupi, dai pensieri scandalosi, dai pensieri perversi, dalla malvagità e dalla malignità e dalla malizia, ecco che la nostra mente si apre a Dio, e il suo spirito fluisce in noi, e ci aiuta a comprendere e a liberare sempre più la nostra stessa mente, coscienza, pensiero, anima e poi anche vita, a farsi che le porte antiche si aprano, perché entri il Re della Gloria. Se apriremo le porte della mente a Dio, se renderemo semplici i nostri pensieri, lineari chiari, precisi allora sapremo che Dio potrà essere in noi, perché gli avremo aperto la via alla nostra anima e diventeremo come bambini,  candidi. Dio infatti ha bisogno di una mente limpida, candida di grande fede forte, incrollabile per agire nel mondo.

4E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico.

Il battista aveva compreso che per accogliere Dio in se, bisognava liberarsi di quello che è il mondo, in tutto e per tutto, accettando cosa il mondo nel suo essere misero poteva dargli, per cui si accontento, delle cavallette, del miele selvatico, e di semplice pelle di qualche animale, tutte cose povere e semplici, perché  aveva capito che per giungere a Dio non si doveva valorizzare il corpo, ma bensì lo spirito e il corpo era solo un ostacolo, sotto l’azione qualche volta anche del maligno.

5Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui 6e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. 7Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? 

Come si può vedere anche farisei e sadducei pensavano di sfuggire all’ira di Dio facendosi battezzare, senza tener presente che Dio non vede l’esteriorità ma l’anima e i pensieri profondi intimi e nessuno può celargli nulla. Quindi Giovanni battista, li richiama e li rimprovera giustamente facendogli capre che la loro astuzia non servirebbe a nulla se non ci fosse vera conversione, perché chi finge una conversione e si battezzare cade su di se una condanna più grave, perché in realtà ci si prende gioco di Dio.

8Fate dunque un frutto degno della conversione,9e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!” Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. 

Gli dava un consiglio dicendo se siete convertiti veramente date prova con i frutti del vostro agire, e non dite in voi stessi , Abramo ci proteggerà e per suo nome saremo salvi, perché Abramo non è Dio. La potenza di Dio può tutto anche creare uomini da pietre, come li creo dalla polvere.

10Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco.

Chi sono gli alberi e chi sono le radici?

Gli alberi sono i padri, e le radici sono le loro stirpi.

Quindi ogni padre e la sua stirpe che non ha portato frutto verrà gettata nell'inferno, più chiaro di così.

 11Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 

Dice Giovanni il Battista, che lui come uomo può solo battezzare in acqua, ma colui che viene dopo di lui non solo è più forte di lui, ma che battezzerà in fuoco e Spirito Santo. Questa distinzione fa per far capire che a noi è dato fare solo il battesimo mediante l’uso dell’acqua ma non quello detto effusione dello Spirito Santo, perché spetta solo a Gesù Cristo. In questo Giovanni Battista dimostra grande umiltà riconoscendosi solo colui che con l’acqua esegue il battesimo di conversione, mentre Cristo battezza per vivificare e rendere Santo!

12Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

Parola di pala, intendendo dire che con essa sposterà e spianerà tutto quello che non fa parte della sua parte, ripulisce la superficie, per poi metterci il frumento cioè le anime che tiene le suo granaio, separerà da queste la paglia che altro non sono che le anime che sono state poco produttive o che sono state addirittura contrarie, bruciandole nella fornace eterna.

13Allora Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. 14Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». 15Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia».

Il passo è molto importante qualcuno potrebbe sottovalutarlo, invece in esso è celato qualcosa di ben importante, il battista vorrebbe che fosse Gesù a battezzare lui, ovviamente dato che Gesù battezza in Fuoco e Spirito santo era ovvia la richiesta di Giovanni, mentre Gesù cosa gli risponde!

“Lascia fare per ora”, cioè in questo momento non ha importanza, “perché conviene che adempiamo ogni giustizia”, cosa intendere per ogni giustizia?

Adempiamo, cioè portiamo a termine quello che è più importante.

Ogni giustizia, cioè ciò che era giusto, nelle giustizia di Dio, cioè in quello che era stato stabilito.
Intende dire quello che era scritto, in pratica Gesù segue alla lettera la scrittura, perché tutto si adempia nel tempo e nel momento, non può fare come altri gli suggeriscono, deve seguire quanto i profeti nel tempo hanno detto di lui, perché tutto fosse coincidente su di lui.


Allora egli lo lasciò fare. 16Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui.

Gesù aveva bisogno del battesimo in acqua?  Certo che si!

Ma per quale scopo? Certamente per lui il battesimo non era per la sua conversione, ma per altra ragione, l’acqua ha per Gesù un ruolo importantissimo come vedremo in tutta la sua vita, permea la sua esistenza fino alla morte. Quindi il rito che Giovanni fa a Gesù non serve per la sua conversione, ma bensì per confermarlo nell'ingresso della sua missione, in effetti il battesimo che noi crediamo essere una conversione in realtà è un mezzo per divenir parte di quella deità che è Dio, il termine convertire, sta ad indicare un cambiamento, una trasformazione, oltre che purificazione, ma questo per Gesù non aveva senso, aveva senso invece la trasformazione, quindi il battesimo era in realtà un dire io sono di Dio, cambio il mio essere da quello che ero prima a quello che devo essere, quindi il battesimo su Gesù prende un senso diverso che per noi, l’acqua è il mezzo con il quale si aprono per Gesù le porte dei cieli e entra a piedi pari nella nuova vita, il battesimo altro non è che un cambiamento di vita, quindi la conversione che Giovanni gridava nel deserto era proprio questa, convertirsi significa cambiare trasformarsi abbracciare in toto la volontà di Dio. Quindi l’acqua come mezzo di trasporto del potere di Dio come per dire il battesimo cambia la tua natura. Quindi era fondamentale per Gesù ricevere questo rito dell’acqua, che in questo caso non lava ma trasforma, perché viene fatto sul capo, il fatto che si versi l’acqua sul capo o che ci si immerga in toto nell'acqua sta proprio a significare, che si desidera cambiare, cioè essere trasformati e accettare Dio in noi, per questo sarebbe bene che venisse fatta in età adulta, perché i bambini non comprendono, si fa sulla fiducia dei genitori che in questo caso si prendono una enorme responsabilità innanzi a Dio, che potrebbe pregiudicare anche la salvezza dei genitori stessi, se questi non portano avanti i loro frutti nel nome di Dio.

“si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui”.

Si aprirono per lui …. Cioè per Gesù.

ed egli vide”  forse anche il battista vide, oltre che Gesù, ma non altri. Perché non altri, perché altrimenti sarebbe stato troppo evidente la natura stessa di Gesù.

 17Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».

Qui c’è l’annuncio di Dio, a tutte le potenze dell’universo sia visibile che invisibile che Gesù era suo Figlio unigenito.


Vangelo secondo Matteo - 4

1Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo.

Allora” questo sta ad indicare che dopo l’annuncio, preso atto di quanto dichiarato da Dio, tutte le potenze si mossero verso e contro Cristo,  significa che fino ad allora Gesù non venne tentato come Dio. Lo Spirito lo portò nel deserto perché fosse provato, la prova consisteva nel dimostrare al demonio la sua superiorità, quindi il maligno doveva tentarlo come meglio poteva con tutte le furbizie possibili, perché sapeva che non aveva a che fare con un semplice essere umano che cade facilmente, ma con Dio incarnato, ben diverso.

 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 

Qui si vede che lo spirito maligno, sa come agire sul corpo umano, perché lo conosce bene, per indebolire lo spirito, indebolisce la carne, il digiuno serve per fortificare lo spirito, ma al tempo stesso potrebbe fra crollare una mente fragile, come quella umana, in questo fa capire che voleva vedere quanto Gesù fosse umano.

3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane».

Ecco qui vide che Gesù aveva sete e fame, era giusto il momento, per aggredirlo, perché ne ha colto un momento di debolezza del corpo, non dello spirito. Lo ha preso in giro e lo tenta, dicendogli visto che sei il figlio di Dio sei sicuramente capace di trasformare le pietre in pane.

4Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

Ma Gesù gli dimostra che se anche ha sete e fame e il suo corpo è debole, ma il suo spirito e la sua mente è molto più forte della debolezza del corpo umano, e gli risponde in tutto questo tempo io non ho  mangiato ma il Padre mio che è nei Cieli mi ha nutrito con la sua parola che nutre molto di più del cibo, questo in sostanza quello che ha affermato. Intendendo dire che non sempre il cibo fa bene e per elevare lo spirito serve il digiuno ma se il tuo digiuno è fatto senza la parola di Dio tu morirai, mentre se il digiuno è accompagnato dalla parola di Dio sarà Dio a nutrirti.

5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

Alla prima sconfitta, il diavolo non contento, deve provarne un'altra, lo porta sul pinnacolo del tempio, e dice se ti butti giù sicuramente i tuoi angeli correranno in soccorso e ti reggeranno affinché tu ne abbia di danno. Ma questo discorso cosa ci fa capire che il maligno conosce benissimo la sacra scrittura, perché la cita senza problemi, cioè fa capire che il demonio non ne ha paura e può citare la sacra scrittura se vuole, questo dovrebbe far capire ai sacerdoti, che non sempre tutto quello che i profeti dicono potrebbe essere di Dio, perché se il maligno può citare la scrittura con facilità come faranno gli uomini a capire se quella profezia è di Dio o no? Non potranno, quindi c’è un altro metro.

7Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

Gesù dimostra di essere sia figlio di Dio che Dio, nella risposta che da, dice “Non metterai alla prova il Signore di Dio tuo.” In questa espressione Gesù dimostra al demonio che Lui è Dio, appunto riportando la sacra scrittura esattamente dicendo di se stesso “ Il Signore Dio Tuo” , quindi Gesù si configura nella persona stessa del Padre, altrimenti avrebbe detto in altro modo. Gli ha detto in sostanza non mi tentare.

8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai»

La terza prova. Non contento devo provare e provocare Gesù ancora, gli mostra i regni sotto il suo dominio, e quante è grande la loro potenza (gloria) e pretende che Gesù lo adori.

.10Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti: Il Signore, Dio tuo, adorerai:a lui solo renderai culto».

Gesù ribadisce un concetto fondamentale uno dei primissimi comandamenti e intima Satana di allontanarsi. Gesù in questo sta dicendo a tutta la chiesa futuro che egli non si discosta nemmeno di un pelo da quello che è la stesura dei 10 comandamenti, con questa frase fa capire che tutti gli uomini non solo gli spiriti si devono sottomettere a Dio, e solo a lui darai culto, quindi non esistono falsi dei, e non esistono false religioni.

11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
12Quando Gesù seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirò nella Galilea, 13lasciò Nàzaret e andò ad abitare a Cafàrnao, sulla riva del mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, 14perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

L’arresto del battista era il segnale che Gesù doveva spostarsi, da Nazareth dove aveva abitato per tanti anni, a Cafàrnao ancora una volta Gesù segue esattamente le profezie su di lui.

15Terra di Zàbulon e terra di Nèftali, sulla via del mare, oltre il Giordano, Galilea delle genti!
16Il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte una luce è sorta.

L’avvento di Gesù in quelle terre in quel momento, significò per quel popolo di quelle terre, la Luce di Dio tra gli uomini che vivevano nella morte.

17Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino»
Gesù ripete le stesse parole di chi lo aveva preceduto, il battista che altro non fece che dire la parole che lo Spirito Santo gli aveva suggerito, ma Gesù avendo lo Spirito di Dio in se non aveva bisogno di copiare, ma semplicemente diceva quello che già conosceva. Infatti Giovanni dice di Gesù colui che viene prima di me, intendendo che Gesù era già nato nei secoli infiniti prima ancora di nascere in terra.

.18Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. 19E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». 20Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. 21Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. 22Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.
23Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo. 24La sua fama si diffuse per tutta la Siria e conducevano a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guarì. 25Grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

Qui tratta delle scelta dei primi discepoli, delle opere che fece, miracoli, e dell’annuncio della parola(verbo) del Vangelo che era il cardine fondamentale di tutto il suo essere. 

VERITÀ,' GIUSTIZIA, SAPIENZA

 domenica 18 dicembre 2016

VERITÀ,' GIUSTIZIA, SAPIENZA



IL SALE E' LA SAPIENZA?



Vangelo secondo Matteo - 5

1Vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 
2Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

3«Beati i poveri in spirito,perché di essi è il regno dei cieli.

I poveri in spirito chi sono?
Lo stato di povertà è derivata da chi non possiede qualcosa, in modo assoluto cioè la sua totale mancanza, ne definisce l’essere povero, quindi s’intende che il povero in spirito è colui che non lo possiede, colui che non gli è stata data la possibilità di conoscerlo perché qualcuno li ha tenuti all'oscuro della verità, perché lo spirito viene solo se viene rivelata la verità, per cui i poveri in spirito non sono i poveri in sostanza o nelle cose del mondo, ma chi non possiede la grazia dello Spirito di Dio, cioè s’intende coloro che avrebbero voluto conoscerlo ma gli è stato negato. Quindi i poveri in spirito sono tutti coloro che viene tolta la possibilità di gioire finché sono in vita delle virtù dello spirito, per cui avranno lo spirito quando saranno alla presenza di Dio.

Mi si dice che i poveri in spirito sono gli umili, ma qui Cristo non parla degli umili, parla a tutti, il problema di noi cristiani sta nel fatto che noi pensiamo da cristiani e per i cristiani, ma Cristo parla a tutti gli esseri umani non solo ai credenti Cristiani, Gesù non è qui per convertire chi è già convertito, ma per convertire chi non sa nulla, chi manca dello spirito per essere convertito o salvato. Nelle altre religioni , pagane non cristiane, ci sono persone che pur essendo umili, non hanno conosciuto Cristo, ne la sua parola, questi né sono privi cioè poveri dello Spirito di Dio, gli manca la parola che salva, per essere credenti in Cristo, per cui questi sono i poveri in Spirito, non basta essere umili, per essere considerati poveri in Spirito, è necessaria la condizione di mancanza della parola Santa di Cristo, cioè la non conoscenza della presenza di Dio.


4Beati quelli che sono nel pianto,perché saranno consolati.
Consolati, si consola chi piange, chi non può avere qualcosa, chi è nella malattia, nella depressione dello spirito, chi manca qualcosa che vorrebbe ardentemente avere, ecco Dio consolerà, coloro che sono nella sofferenza procurata da questo mondo, dalle angustie della prigionia dall'oppressione che la malignità dell’uomo malvagio induce i popoli, ecco sono costoro che verranno consolati, ma attenzione non tutti lo saranno come dice Gesù se quando farete sarà per causa mia, avrete il regno dei cieli, questo significa che solo coloro che sono perseguitati a causa della Parola di Yeshua, otterranno consolazione.

5Beati i miti,perché avranno in eredità la terra.
I miti cioè coloro che sono tranquilli, coloro che sono pacifici, i “buoni” in sostanza saranno quelli che rimarranno in vita, qui Gesù ci dice che sono costoro che verranno lasciati in terra per ripopolare il mondo. Le persone che amano il mondo e le cose in esso sono contenute erediteranno la terra.

6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,perché saranno saziati.
La fame e la sete non sono alimenti come taluni credono, sono parole figurative che indicano la conoscenza e la sapienza, cioè coloro che vorranno conoscere sempre più i misteri e li cercheranno in ogni dove per trovare i segreti di Dio. Fame per il corpo di Cristo e sete per il suo sangue, con i quali si ottiene la giustizia e la verità, quindi chi mangia il corpo e beve il suo sangue avranno giustizia e verità sempre in loro.

7Beati i misericordiosi,perché troveranno misericordia.
Chi sono i misericordiosi?
Beh la parola ce lo dice coloro che attuano la misericordia sempre nella loro vita, e la misericordia cos'è? E’un che appartiene prima di tutto al creatore, il quale lo ha elargito anche all'uomo come sua creatura perché esso ne fosse in grado di elargirlo agli altri suoi simili, è in sostanza in sentimento di compassione attiva verso l’infelicità altrui, promosso da un inclinazione alla pietà virtuosa e al perdono, anche fuori norma, cioè capace di perdonare anche il malfattore, proprio come fa il Signore dei Signori, cioè Elohà e Yeshua(Gesù).

Quindi coloro che sanno perdonare i malfattori oltre misura, ma nella giustizia e nella verità, meriteranno di ottenere misericordia da Dio.

Per questo sarebbe bene che l’uomo imparasse a perdonare più spesso, le cattiverie del mondo, la pietà solitamente è un sentimento talmente elevato che arriva anche a uccidere Satana stesso, l’uomo che è capace di manifestare un sentimento simile anche verso un demone tanto temibile, senza ombra di dubbio otterrà da Dio moltissime grazie.

8Beati i puri di cuore,perché vedranno Dio.

Chi sono i puri di cuore e cosa s’intende?

Ce lo dice Gesù stesso in alcuni passi del vangelo parlando principalmente dei Bambini, essi sono i veri puri di cuore, i più piccoli ed innocenti sono i puri di cuore coloro che sanno amare Dio senza voler nulla in cambio, senza chiedere nulla per loro, semplicemente dandosi a Dio così come sono, nella loro tenerezza e nella loro semplicità, e quanti noi adulti sono come loro? Chi di noi ama Dio in questo modo tenero e innocente? Forse tra gli adulti è una vera rarità, facciamo altro che chiedere a Dio qualsiasi cosa e lo amiamo spesso solo sotto condizionamento, io ti amo se i dai, ma se l’essere umano pensa questo, in realtà è partito con il piede sbagliato, forse Dio per compassione per tua necessità di darà lo stesso perché è l’unico eterno buono che ha pietà di noi, ma poi noi non lo amiamo come egli ci chiede, nella semplicità e nella tenerezza, con il cuore puro e candido come fanno i bambini che vedono negli uomini Dio, o che lo sentono e ne percepiscono la presenza, ecco io posso dirvi questo pensate sempre al Padre Celeste in modo tenerissimo, come se egli fosse il più bel bambino del mondo e allo stesso tempo il vostro nonno preferito, se proverete questi sentimenti allora saprete cosa significa amare Dio con cuore puro ed Egli Elohà si farà sentire e si mostrerà a voi. Quindi cercante di non farvi inquinare il cuore, l’anima e la mente dal mondo perché è questo che lo rendere impuro e più vi circondate delle cose del mondo, più vi allontanate da Dio.
Assaporate Dio attraverso la sua parola, ogni parola sia per voi una musica, io posso insegnare solo questo, quello che a me  Adonay mi ha insegnato, ma molto sta a voi, aldilà dei suoi insegnamenti, se non esce da voi l’amore puro per Lui, non avrete mai nulla, quindi scoprite e cercate, bramate questo amore e desideratelo con tutto il vostro cuore, fatevi avvolgere da esso, immergetevi in esso e Dio si manifesterà in voi e fuori di voi.

9Beati gli operatori di pace,perché saranno chiamati figli di Dio.
Gli operatori, si intende coloro che lavorano per la pace, ma di quale pace parla Yeshua(Gesù).
Egli non parla della pace dell’uomo, ma di quella che Cristo ha portato, quella che rendere le persone vivide, nei loro sentimenti, gioiose nel fare le opere del Signore, le opere giuste intrise di verità e giustizia, le opere piene di grazie, le opere che salvano la vita agli altri, spargere la sua parola è chi opera nella pace e per la pace del Signore. Attenzione che esiste una falsa pace che è quella dei sensi che è una pace che appiattisce tutto e tutto rende uguale, questa è la pace di satana, quella che manca di giustizia e verità, senza questi due cardini fondamentali non esiste nessuna pace, ma solo menzogna. Quindi gli operatori sono gli operati, che Dio manda nel mondo, per far conoscere le sue Opere, la sua Parola, di conseguenza costoro saranno chiamati figli di Dio, e nello specifico si parla di tutto gli uomini, ma soprattutto dei sacerdoti, sono loro i primi ad essere portatori della parola di Cristo Dio, così come lo dovrebbero essere tutti.

10Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.  12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.

I perseguitati sono coloro che gli viene sottratta la possibilità di fare giustizia nel nome del Signore, Re dei re, cerchiamo di capire quale sia la giustizia del Signore Dio, quella che Yeshua (Gesù), insegna negli stessi vangeli, che possiamo dividerla così, la Giusta correzione o correzione fraterna, il saper giudicare con giustezza, cioè in modo giusto equo, usando la sapienza e saggezza, beh poco usata anche nei tribunali umani, anzi spesso dimenticata. Saper usare giudicare con giustizia cioè usando quella parte del giudizio che tutti gli uomini possiedono e che risiede nella mente, cioè con logica, perfezione, candore, amore, ma soprattutto con Verità perché senza questa non sussiste nessuna giustizia che sia giusta. Di conseguenza abbiamo che la Giustizia si regge sulle Verità, far giustizia significa portar alla luce la Verità, farla conoscere, manifestare il verbo. Quindi coloro che vengono perseguitai a causa della giustizia divina sono coloro che gli viene sottratta la verità cioè gli viene appiccicata un falsità fatta passare per verità e noi umani siamo molto bravi in questo, per cui coloro che vengono perseguitati ingiustamente avranno il regno dei cieli. Una persecuzione può essere fatta dalla giustizia umana nella figura del giudice, che dal singolo umano, che da una comunità.  Quindi l’uomo usando una falsa giustizia perseguiterà anche i santi, i profeti, gli apostoli, pur di farli tacere, perché il grande male che costoro fanno, è verso il resto del mondo che non vuole sentir parola, cioè non vuole essere rimproverato per le cose che va facendo, non vuole che in nome del nostro Signore dei Signori, Yeshua (Gesù), qualcuno li possa rimproverare o richiamare anche per il loro bene, così si muovono anche i preti che hanno la coscienza sporca che mescolano il vero con il falso e che ascoltano falsi profeti, sia per il loro bene economico e di prestigio. Per cui un profeta, un apostolo o qualsiasi essere umano che cerca di aiutare il mondo affinché l’umanità non si perda, questo viene attaccato e possibilmente messo a tacere, perché diventa per il modo un macigno insostenibile così hanno fatto prima di noi, a Cristo Yeshua, le sue parole erano intollerabile, insostenibili, fastidiose più delle mosche perché ha la coscienza sporca e spesso sono proprio coloro che dovrebbero stare dalla tua parte i peggiori accusatori, infatti Cristo lo dice, “nessuno è profeta in patria” come dice nessuno lo è a casa propria oltre che alla patria.


13Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato?

Voi siete il sale della terra.

Gesù sta dicendo che noi siamo il nutrimento della terra, essa vive perché noi viviamo in essa, perché per mezzo nostro noi la rendiamo salata, cioè la facciamo produrre, la rendiamo fruttifera, siamo capaci con il lavoro delle nostre mani, dell’intelligenza a far fruttare la terra, mediante il nostro sale, cos'è questo sale? Il sale da sapore, quindi il sale è il sapere, cioè la conoscenza, che risiede nell'intelligenza, quindi una persona intelligenza ha sapienza e conoscenza, sempre che la usi alla luce di Dio, perché anche il maligno è dotato di intelligenza ma egli non usa la conoscenza che possiede per il bene, ma per agire nel male, quindi ci fa capire che la conoscenza e l’intelligenza si può usarla sia per il bene che il male ecco che ci siamo risposti anche al secondo quesito.

ma se il sale perde il sapore,
il sale può perdere il suo sapore, questo significa che per far perdere la conoscenza basta usare il male, ecco che il male sottrae a noi la conoscenza del bene, per rendere questa nostra intelligenza non più sapiente, questo significa che il maligno è capace di togliere a noi, il sapere che in definitiva è il sapore del sale. Quindi il maligno può far perdere all'uomo quel sale che sala di un buon sapore di salato, cioè di un ottima conoscenza, perché è in grado di sottrarla a noi. Questo ci fa capire che egli ci toglie la volontà di conoscere la verità, e quindi aver sapienza, conoscenza e saggezza.

con che cosa lo si renderà salato?

null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.

Se l’uomo o meglio dire la sua intelligenza perderà la conoscenza e la sapienza, cosa potrà ridargli quella stessa sapienza? Gesù ci dice, che quel sale, cioè quell'uomo che non ha accolto quella sapienza quel dono datogli, verrà gettato, perché ha accolto il male in se, rifiutando la sapienza e conoscenza che Dio gli aveva dato. E quale condanna gli da? Quello di essere gettato come uno straccio, e usato come pezza da piedi, viene rigettato. Per cui cosa si capisce da questo insegnamento che chi ha conoscenza, sapienza, saggezza ed intelligenza deve usarla per il bene del mondo, per far conoscere al mondo la verità, questo è il cardine fondamentale.

14Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, 15né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa.

Questo è un esempio per spiegare meglio il concetto del sale che sala, ponendolo sotto forma di una luce, perché in realtà il sale da sapore, quindi sapienza e conoscenza, ma questa non può rimanere nascosta, deve essere rivelata, perché altrimenti non ha alcun senso di esistere, per cui l’esempio della luce, è esemplare, visto che tutti gli essere umani lo comprendono meglio, per facilità, e quindi dice se una città è sopra ad un monte non si può nasconderla, se metti una lampada in luogo nascosto chi la vede? Nessuno, e quindi cosa serve nascondere una bella luce, una bella città e il sapere che Dio ti dà? A nulla, se l’uomo cela il sapere che meriti avrà? Nessuno! Perché il sapere la sapienza e conoscenza è opera di Dio e Lui che la elargisce a te e tu ne devi far buon uso, facendola conoscere a tutti.

 16Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli.

La vostra luce s’intende in questo caso la Luce della conoscenza, della sapienza che Dio vi ha elargito, questo per rendere gloria a Dio e non per farvi voi belli, con la sapienza di Dio e guadarci pure, perché poi perdere la vita eterna. Si perché sono cose di Dio e come Gesù disse non ti vantare delle cose di Dio, non ti vantare del bene che fai, perché non otterrai ricompensa innanzi Dio, è la stessa cosa, quindi attenti voi preti e voi veggenti che usate la parola di Dio per arricchirvi, perché non otterrete meriti ai suoi occhi, perché avrete già ricevuto la vostra ricompensa dagli uomini. Quindi mostrate al mondo la Luce di Dio, cioè i suoi doni, così gli uomini vedranno le buone opere che farete senza lucro, ma solo per la gloria del Padre Celeste! Non per gloriarvi, perché molti si gloriano di quanto Dio da loro capire e sapere, perderete tutto, anche il buono che avete fatto!

17Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. 

Yeshua, dice che non vuole cambiare la legge antica, cioè non vuole abolire la tradizione ebraica, non vuole cambiare, vuole solo precisare e rendere manifesto quanto uomini conoscono, cioè portare a compimento tutto quello che il Padre Celeste Elohà ha rivelato, certo facendo le giuste correzioni del caso, perché sappiamo molto bene che qualcuno ha posto mano alla legge nel passato come sta è avvenuto nel futuro e avverrà ancora.

18In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 

Finché il cielo e la terra non si saranno estinti, passati significa che avrà avuto termine i loro giorni o la loro vita, nel ciclo globale della creazione, dovrà termine la sua esistenza la terra e il cielo sopra di essa, inteso come spazio attorno ad essa, quindi anche il sistema solare. Dice non passerà un solo iota, che è la più piccola delle lettere aramaiche-ebraiche, senza che tutto quello che è stato profetizzato non sia avvenuto, quindi tutto quello che è scritto nelle sacre scritture avverrà!


19Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

Questa è chiara! Quindi bisogna spargere gli insegnamenti di Gesù, nella verità e conoscendo bene quanto è scritto e quanto ha detto Cristo!


20Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

In questo passo Gesù ci fa capire che esistono tre giustizie, quella degli uomini farisei e scribi, quella degli uomini figlio di Dio e  quella di Dio che è la giustizia perfetta.

Gesù parola di farisei e scribi, gli scribi sono coloro che trascrivono tutto quello che serviva alla comunità, oggi chi possono essere? Sono tutti coloro che cercano di trasmettere qualcosa al mondo, soprattutto coloro che gestiscono le cose dell’amministrazione del mondo, i politici, i letterati, ma anche il clero che potremo assimilarlo ai farisei, quindi qui abbiamo le due categorie i religiosi che scrivono libri, stabiliscono le norme sulla parola di Dio e i laici che scrivono libri e gestiscono le vite degli uomini, giustizia, politica, etc.

Dice se la vostra giustizia non supera quella di costoro, cioè di coloro che gestiscono la società religiosa e laica ma nell'ingiustizia, non entreranno nel regno dei cieli, cosa significa, che se l’uomo non ricerca sempre la perfezione della giustizia di Dio e non la mettere sempre in pratica superando i farisei e gli scribi, non potrà aver il regno dei cieli. Questo non è un monito solo per gli ignoranti ma soprattutto per coloro che gestiscono la giustizia, la legge, degli uomini e anche quella dei religiosi, questa norma di Yeshua, è molto perentoria e mi sento di dire, chi la meriterà?

21Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. 

Intanto è da capire chi sono questi antichi!

Dice “fu detto”, Dio disse loro, “agli antichi” riferito ai primi Adamo, Eva e alle generazioni passate come Mosè, etc, definite antiche cioè che risalgono a tempi immemorabili, quindi fa menzione dei comandamenti, Non ucciderai perché ovviamente questo verrà sottoposto al giudizio!


22Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.

Gesù perfeziona il punto, spiegando meglio il concetto, con il non uccidere s’intende anche non farlo mediante la bocca, cioè non malignare, non dire falsa testimonianza, non ti adirare contro il tuo fratello, che non è solo il fratello di sangue ma anche l’amico, e anche inteso in una comunità tipo religiosa, sono tutti “fratelli” ; se uno si adira con il fratello dovrà essere sottoposto a giudizio di chi? Della comunità questo intende dire Gesù, è una norma che Gesù pone, per chi? Ovviamente per gli apostoli, non tanto per gli altri fuori dalla comunità, quanto proprio per gli apostoli, che se si adirano l’un con l’altro devono essere sottoposto al vaglio della comunità.  Ci fa capire che è in riferimento alla comunità perché parla del Fratello questo modo di esprimersi indica proprio la comunità della chiesa, ma volendo esterne la cosa anche alla comunità civile, perché è lo stesso. Così anche dare dello stupido, al fratello dovrà essere sottoposto al sinedrio, che altro non era che l’alto consiglio dei preti ebrei, quindi arrabbiarsi con i fratelli si deve essere sottoposti a tutto il giudizio di quella comunità, mentre chi da dello stupido a qualcuno il suo giudizio deve essere fatto da coloro che tengono le redini della chiesa in pratica da un tribunale ecclesiastico. Ma non è finita, chi da del “Pazzo” a chiunque sarà gettato nel fuoco della “Geenna.” Perché dare del pazzo ad un uomo, si rischia una pena così grave, eterna? Per un motivo molto semplice, perché il primo uomo è Dio e dare del “pazzo” ad un uomo è come dare a () Dio Quindi Yeshua dice se date del pazzo ad un qualsiasi
vostro Fratello che è un uomo lo date a Dio, per cui la condanna è la Geenna, cioè l’inferno. link primo uomo!

Vorrei dare un consiglio spassionato a tutti confessatevi al più presto se avete dato del pazzo a chiunque, anche a chi forse lo meritava, perché noi non sappiamo nulla!


23Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, 24lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.

Qui Gesù continua a dare le disposizioni su come gli apostoli si devono comportare nella comunità,
dice se vuoi portare delle offerte all’altare, prima di andare, riconciliati con il tuo fratello, perché altrimenti la tua offerta non sarà guardata ne sarà accettata, questo è il senso.


25Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione.
 26In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!

Questa metafora della prigione è particolare, Gesù ci dice che è meglio mettersi d’accordo con ci ti accusa, se tu sei non nel giusto, anziché attendere il processo, perché dice tu non sai come finirà, in questo fa capire che spesso l’uomo fa qualsiasi cosa, per farti finire in prigione, per cui usa la furbizia e accordati con il tuo avversario, perché altrimenti finirai in prigione. Cerca un punto di contatto affinché quando sei innanzi al giudice egli non possa più accusarti in modo grave e possa pagare il tuo debito in altro modo e non con la prigione, in un certo senso obblighi il tuo accusatore a rispettare i termini.

27Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. 

28Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.

Quindi anche il pensiero del guardare in un certo modo una donna, è peccaminoso, ma dice solo se passa nel cuore. Cosa significa il discorso del cuore, non è il cuore che batte nel petto quello a cui Gesù  parla, ma è il cuore che sta nella testa, cioè precisamente una ghiandola detta ipofisi, la ghiandola responsabile della produzione e stimolazione degli ormoni, cosa stava dicendo che se vi fate prendere dal desiderio, quindi dagli ormoni, voi avete già commesso peccato, se invece il vostro guarda non produce effetti collaterale su di voi, non avete commesso peccato, questo è il senso vero della questione. L’adulterio parte da una base minima!

29Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. 30E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.

Il discorso dell’occhio perché viene fatto in questo modo così estremista, perché ahimè l’occhio è spesso motivo di scandalo, cioè motivo di stimolazione del cuore mentale, l’occhio che guarda ovunque attorno a se, vede tutto e quel che vede, spesso produce un effetto ormonale, quindi da scandalo, nel senso che esso è il mezzo del peccato, come lo è l’orecchio, come lo sono le mani, come lo è altre parti del corpo che Gesù cita come membra. E dice meglio che entri nel regno dei cieli monco piuttosto che perdere il regno dei cieli e finire nella Geenna.

31Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”.
 32Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.

Qui si capisce, non c’è bisogno di dire molto.

33Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”.  34Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio,35né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. 36Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. 


Quindi non giurate mai nulla che è meglio, non dite bugie che è meglio, neppure microscopiche, Gesù però dice che è meglio nemmeno giurare innanzi al Signore perché spesso e volentieri noi spergiuriamo, perché siamo contraddittori, e in certi casi non ci accorgiamo di dire menzogne.  
Non si giuri, per Cielo, per Trono di Dio, né per la terra, né per Gerusalemme, né per l’uomo, ne altro genere di giuramento, non si giuri proprio su nessuno e su nulla, perché i figli degli uomini e gli apostoli sono privi dei poteri di Dio! Questo è il consiglio di Gesù!

37Sia invece il vostro parlare: “Sì, sì”, “No, no”; il di più viene dal Maligno.

Soggiunge invece di giurare cosa che non avete idea, rispondete al vostro parlare, Si si, No no, cioè rispondete in verità il resto viene dal Maligno!


38Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente.

 39Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, 40e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. 

Yeshua fa questa affermazione sulla base della vendetta, “occhio per occhio dente per dente”. E dice invece di vendicarvi donate al chi vi percuote, anche fosse il maligno, quel che chiede, e non fate resistenza, perché altrimenti otterrete un danno più grande, perché se vi va male potreste pure morire, nei confronti del maligno dice permettergli di farvi del male, perché questo vi santifica. Ovviamente il maligno agisce contro di voi, perché voi siete con Cristo, il maligno non attacca nessuno che sia con lui, per cui se vi attacca, resistete con le preghiere, che sono per esso il suo più grande veleno. Nel caso del tribunale, e qualcuno vuole derubarti, e la sentenza è ingiusta, tu piuttosto che opporti, da anche il resto che hai, perché poi ci penserà il Signore, dei Signori a far al sua giustizia, verso costoro e a tu avrai acquistato meriti. Perché fondamentalmente è quello che Yeshua ci dice tu sopporta il male che il maligno ti arreca direttamente e indirettamente, mediante l’uomo, che vedrai che quel male procurato ti gioverà a te molto di più che un bene. Da questo si comprende che Gesù preferiva amare di i nemici, anziché gli amici, perché gli amici parlano bene di te e nulla di più, ma se tu avrai conquistato un nemico questo farà di te un santo, perché avrai conquistato un anima persa. Quindi si distrugge meglio un demonio “amandolo” cioè aver pietà di lui che odiandolo, per cui anche nel discorso di un vescovo che non rispetta la parola di Cristo, invece di odiarlo cerchiamo di correggerlo e aver pietà di lui, perché l’odio rende più forte chi sta nel male.

41E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. 
42Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle.
43Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. 
44Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, 
45affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.

Ecco il concetto sopra esposto, amare i nemici e pregare per chi ci perseguita, o chi perseguita la chiesa, o chi agisce in essa contro di essa, modellando la parola di Cristo sulla sua volontà.
Elohà fa sorgere il suo sole, questo sole non è il nostro sole, ma è inteso in senso figurativo del termine, fa sorgere, intende dire che compie le sue opere dall'alba, e le pone su chi egli vuole, sia sui cattivi che suoi buoni e da ogni sorta di beni sia ai giusti che agli ingiusti, quindi sparge le grazie in maniera equa.

46Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete?
Non fanno così anche i pubblicani? 

47E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? 

48Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.

Gesù continua ad insegnare a tutti compresi gli apostoli e da le sue direttive su cosa è bene o non bene fare, continua il discorso dicendo, ma se amate chi vi ama, che bene fate? Se salutate solo i fratelli, cosa fate di particolare? Nessuno ovviamente, bisogna quindi amare, anche chi non ci ama e alla volte ci odia, alle volte è invidioso di noi o alle volte ci sfrutta, oppure si risente perché affermiamo una verità che sa essere vera, ma il nostro atteggiamento l’ha ferito, perché egli vuole rimanere nelle tenebre del peccato, quindi bisogna pregare per tutti e dice di cercare di essere perfetti come è il Elohà il Padre Celeste, non dice cercate di assomigliare a Me ma di avvicinarvi alla perfezione di Dio, che è un utopia, perché che senso ha, intende dire che dovremo tenere come metro di misura, la perfezione del Padre Celeste e mirare a quella, non c’è bisogna di chiedere altro, perché la perfezione copre tutto il resto, essendo che il Padre Celeste è perfezione assoluta, chi mira ad essa ha già un piede in paradiso, perché in realtà sarà il Padre Celeste che lo rende perfetto.

LA GENEALOGIA

 venerdì 23 dicembre 2016

QUANTO UNA GENEALOGIA PUÒ INCIDERE SU UNA PERSONA?

LA GENEALOGIA DI YESHUA







Mt 1,1-17 : La genealogia di Gesù

Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.


Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli,

Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram,

Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn,

Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.

Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa,

Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf,

Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia,

Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia,

Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia,
Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.



Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle,

Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò Azor,

Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd,

Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe,
Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.



La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici.


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Per molti falsi credenti che credono di essere sapienti, le origini non hanno alcuna importanza, invece da quanto si evince dal testo soprastante pare che per Dio non sia affatto vera questa diceria, perchè altrimenti lo Spirito Santo non avrebbe indotto Matteo a scrivere della Genealogia di Yeshua, se questo non fosse stato importante.  

Chiediamoci perchè Elohà spinge l'apostolo a scrivere questa cosa, come se fosse essenziale? Perchè in realtà è una cosa molto importante, era importante che il mondo sapesse quali erano gli antenati del Figlio Suo, era importante che si sapesse che Egli discendeva da stirpe regale, era importante che l'uomo sapesse che il Figlio suo unigenito avesse una certa discendenza, per cui fosse trattato in un certo modo, anche se poi, non hanno avuto nessuno scrupolo nel far quel che hanno fatto, ma nelle generazioni future il mondo doveva sapere la verità!

Questo ci fa capire che Dio bada alla discendenza più di quanto noi immaginiamo, allora la domanda sorge spontanea, ma se Elohà il Santo dei Santi, ci tiene alla genealogia, perchè noi non possiamo dar corso alla nostra genealogia, dico questo perchè qualcuno maliziosamente avrebbe visto un atto di inumiltà nel fatto che ho citato la mia genealogia, passandola per una stupidaggine. 
Se è una stupidaggine la mia genealogia perchè non anche quella di Yeshua? Visto che pur sempre è una genealogia, a detta di taluni è poco importante, sotto una certa ottica è un vanto!? Che Dio si vanti, giammai, solo a pensarlo è una bestemmia, quindi ...

Certo Elohà può vantasi della genealogia, ma se lo pone come metro di valutazione, significa che ha la sua importanza questa cosa, altrimenti non l'avrebbe posta se non fosse importante, questo ci fa capire un aspetto da non sottovalutare che forse le scelte di Dio, sugli uomini non sono dettate solo dalla causalità, come molti credono, ma anche dalla genealogia che forse è molto significativa, molto di più, di quanto pensano, taluni pensatori, che si credendosi grandi maestri, agiscono nel male, condannando e giudicando i loro fratelli per puro spirito d'invidia.

Curiosamente però la chiesa di un tempo prendeva i suoi appartenenti. tra vescovi, cardinali e papi, spesso da nobili casate,e ben pochi non appartenevano a questa schiera, chissà come mai, seguivano questo metro di valutazione!

E perchè Dio considera tale cose tanto importante, pensiamoci?