sabato 9 gennaio 2021

CHI VERAMENTE PERDONA IL PECCATO!!!!

 domenica 9 aprile 2017

CHI VERAMENTE PERDONA IL PECCATO!!!!

SOLO CRISTO RIMETTE I PECCATI




Matteo: 26,26-29

26 Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: «Prendete e mangiate; questo è il mio corpo». 27 Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, 28 perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. 29 Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo con voi nel regno del Padre mio».”

fino al giorno in cui lo berrò nuovo" questa frase Gesù la pone perchè sta dicendo che Egli tornerà in terra, quando sarà il momento, lo specifica il termine di nuovo, cioè un altra volta, io lo berrò con i miei nuovi apostoli.

Gesù dice una cosa molto importante: è il mio sangue dell'alleanza,” quindi il vino nella funzione religiosa, diventa il sangue dell'alleanza, dire dell'alleanza ha un senso ben preciso indica che Gesù ha stretto un alleanza con gli apostoli, e usato il suo sangue per firmare questa alleanza, il sangue diventa il sigillo dell'alleanza. Per cui per essere valido il rito deve essere detto come Cristo lo ha pronunciato con il termine dell'alleanza, altrimenti è un rito parziale. Poi dice versato per molti” indica non per tutti, cioè per chi crede veramente in Cristo e non per tutti coloro che prendono l'eucarestia senza credere. Questo fa capire che chi assume il corpo di Cristo, senza credere in cristo, non serve proprio a nulla non diventerà mai di Cristo, perché manca l'elemento essenziale, Credere ed Amare Cristo. Solo chi Crede ed ama Cristo può prendere in se il corpo e il sangue di Cristo, gli altri no, anzi gli altri fanno pure sacrilegio.


Notate il parallelismo tra il sangue dell'alleanza e l'arca dell'alleanza, la stessa parola è stata usata alleanza in entrambe le espressioni, sia per il sangue che per arca, questo significa che arca e sangue sono la medesima cosa, come per dire l'arca è il me, cioè Gesù sta dicendo al mondo che in LUI esiste l'arca che è il suo sangue, in pratica il sangue è la fonte della vita e l'arca è la sede della parola cioè lo scrigno dove Dio fece riporre la sua parola, quindi l'associazione fu voluta da Gesù, proprio per far capire l'analogia cioè che le due cose sangue e arca erano la medesima cosa, di conseguenza se ne deduce che i sacerdoti che Dio elesse come Mosè sono la medesima cosa dei sacerdoti apostoli, perchè verso di Essi Dio nella vesti del Padre prima e poi nelle vesti del Figlio poi ha formato la sua nazione santa cioè il culto regale, chi viene stabilito da Cristo suo Apostolo ha in se questa alleanza, che lo lega sia all'antico patto dell'arca dell'alleanza che al nuovo patto del sangue dell'alleanza, in pratica chi per volontà di Cristo diviene suo apostolo ha in se il potere racchiuso nell' antico testamento come del Nuovo testamento. Potremo sintetizzare così, gli apostoli erano la nuova alleanza che si conferma mediante il sangue del Figlio di Dio che è in realtà il sangue di Dio Padre. Quindi i sacerdoti sono sangue e arca cioè legge figli del verbo.



in remissione dei peccati.” il dire che il corpo e il sangue di Cristo hanno la funzione di rimette i peccati, questo punto è estremamente importante, ci dice che mediante il suo sangue i peccati vengono rimessi, cioè perdonati, è come dice che solo Cristo rimette i peccati, e così è effettivamente, solo Cristo può rimettere il peccato, nessuno uomo ha il potere di togliere il peccato, ma allora questa frase mette in discussione altre parte dei vangeli, che attestano cose diverse. 


In sostanza l'atto di prendere la comunione con pane e vino, cioè carne e sangue, ha la funzione principale non solo di stabilire un alleanza con chi assume su di se le specie sacre, ma anche di togliere effettivamente, tangibilmente il peccato, quindi ci fa capire che chi non assume in se il corpo e il Sangue di Cristo non avrà rimesso il peccato, anche se si è confessato dal prete. 


Potremo dire che la confessione dal sacerdote serve come premessa per poi ottenere la totale assoluzione da parte di Cristo, con l'eucarestia, senza la quale nessun peccato viene rimesso, questo afferma chiaramente l'espressione della parola di Gesù. In pratica Gesù ricolloca su se stesso il diritto di togliere esclusivamente i peccati, “«Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati.” 


Ma la frase è anche Giusta, perché solo Cristo può togliere i peccati e nessun uomo ha il diritto e il potere di sostituirsi a Lui, compresi gli apostoli, quindi Gesù in questa frase rivendica il diritto divino di essere l'unico detentore del potere di Dio, a rimettere il peccato, non lo può fare nessuno e la frase è molto perentoria di comando, non possibilista, ma stabilisce un regola precisa. Solo mediante la comunione avrete tolti i peccati, quindi la confessione diventa valore aggiunto, ma senza la comunione la confessione non vale. 


In pratica Gesù con questa semplice affermazione e confermazione rivendica su se stesso e su nessun altro il diretto di perdonare il peccato. 


Questa frase è in contrapposizione con il diritto che Gesù stesso avrebbe dato a Pietro di fare alcune cose, sempre che non ci sia stata manipolazione, dei testi riguardanti Pietro.

Temo che la confusione si stata fatta con il discorso che Gesù ha insegnato agli apostoli e futuri preti, di esorcizzare e su questo fatto il sacerdote ha pensato che potesse anche rimette i peccati, cosa che da quanto si legge nell'espressione di Gesù vero Dio, non è giusta, perché solo Cristo può rimettere il peccato, perché unico vincitore sul peccato, nessuno degli apostoli ha vinto il peccato, in nessun modo, quindi mediante la comunione con il corpo e il sangue che comunque sia dovrebbe essere dato a chiunque e non come facciamo noi Cristiani cattolici che viene amministrato solo il corpo e non il sangue, è giusto invece quanto fanno i Cristiani ortodossi che prendono entrambe le specie sacre. Riservare il vino solo al sacerdote non è ottemperare alla parola di Cristo, ma far un abuso del potere elargito.


Gesù stesso in altro passo dice che Lui è l'unico mediatore verso il Padre chi non passa mediante lui non può arrivare al padre, questa espressione letta attentamente ci fa capire che Gesù rivendica sempre il diritto divino di essere l'unico e il solo che può portare al Padre i figli che lui desidera e che lo amano, ma anche fa capire che nessun altro può ricevere nulla se Egli non lo desidera e non lo dispone.

Marco 1:15

«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».
Questa frase di Marco non indica che Cristo ha ordinato al suoi di assolvere al suo posto, dice solo che bisogna convertisi e credere nel vangelo, basta non di altro, non ci inventiamo cosa che non ci sono scritte, grazie!!

1Giovanni 1, 7-9


 7 Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.

8 Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. 9 Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa”
Anche Giovanni attesta la stessa parola di Gesù dicendo: e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.” quindi conferma la parola stessa di Cristo, che solo mediante l'assunzione delle specie sacre vi è la remissione dei peccati.
Poi ancora “egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa dice ci perdonerà i peccati, testimonia una altra volte che solo gesù perdona i peccati, il “CI PERDONERÀindica proprio questo, che solo Cristo perdona il peccatore e nessun altro, il fatto di dire ci perdonerà sta parlando degli stessi apostoli, non solo dei peccatori nell'insieme, per cui lui stesso Giovanni, non dice io posso perdonare, ma dice che solo Cristo può perdonare mediante la specie sacre che ha lasciato agli apostoli da amministrare, questo non intende dire che gli apostoli potevano abusare di questo amministrare come volevano, ma solo che dovevano elargire le specie sacre a chi si accingeva con fede e contrizione alle stesse, cioè dovevano essere solo dispensatori del corpo e del sangue di Cristo.

Invece questo testo di Giovanni 20,22-23 contraddice il precedente.



22 Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; 23 a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».”
Ora leggiamo bene, Gesù avrebbe detto dopo la sua resurrezione e quindi dopo l'evento dell'ultima cena, che i suoi apostoli potevano rimettere i peccati, la cosa è abbastanza anomala; per la farse dell'ultima cena «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati.”

che va in netto contrasto con questa affermazione:”a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi

Qui c'è qualcosa che non torna, se prima afferma che solo lui è il titolare che può rimettere ogni peccato introduce e stabilisce che solo con la comunione cioè la disperazione delle specie sacre si ottiene la remissione dei peccati, curiosamente dopo la resurrezione cambia idea a dispensa ai suoi apostoli lo stesso diritto, questo è impossibile, Cristo non si contraddice mai, perché quello che Cristo afferma non sono parole sue, come lui stesso dice, che fa la volontà del Padre Suo, quindi quanto affermato finché era in vita non può essere contraddetto da decisioni postume, per cui questo inserimento dopo la resurrezione sembra molto anomala, attribuire agli apostoli il diritto di perdonare i peccati non è logico e non è da Cristo, anche perchè Giovanni effettivamente conferma questa parte 1 Giovanni 1, 7-9, come esposto sopra, che va in perfetto accordo con il testo della frase di cristo dell'ultima cena. Per cui sembra molto strano che Giovanni stesso affermi un parola diversa da quella che Gesù stesso gli ha lasciato, e che lui stesso ricorda e riporta.

Sembrerebbe invece un inserimento arbitrario, a posteriori anche perché come notiamo è introdotto nel testo dei vangeli subito dopo la resurrezione.

La chiesa ovviamente per avvalorare questa scrittura si appella alla frase che parla di Pietro, che se leggiamo bene nel contesto prende un senso molto strano.

Matteo 9,6:
Ma, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati” 
Anche in questo passo Gesù ribadisce di essere l'unico a poter perdonare i peccati, non dice che lo possono fare gli apostoli ma solo Lui.

Matteo 16,18-19

18 E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”

A parte che ho già scritto che in realtà Cristo non parlava di Pietro, ma bensì di ste stesso, ma la chiesa ha voluto leggere quello che gli ha fatto comodo come sempre.

A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”

Anche questa frase è anomala, perché se letta in corrispondenza della frase dell'ultima cena c'è qualcosa che non torna, «Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati.” . Se è solo Cristo che rimette i peccati, con l'assunzione delle specie sacre, perché mai consegnare a Pietro le chiavi dei cieli, e dar a lui il diritto di legare o slegare ciò che sta nella terra e nei cieli, non ha senso, perché il diritto di legare o slegare, non può averlo un uomo anche se apostolo, come nella frase Cristo si riserva il diritto di perdonare i peccati mediante assunzione del suo corpo e sangue, non lo concede a nessuno come infatti afferma anche Giovanni, “e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.” ; “egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa” non dice che sono loro che perdonano i peccati, ma che è solo Cristo che mediante il suo sangue lo fa, questo è già chiaro ed esplicito il discorso.

Ora affermare che un apostolo ha su di se le chiavi del regno eterno, è un esagerazione, perché se Cristo non concede a nessuno degli apostoli di perdonare i peccati, che decisamente sono un azione inferiore rispetto a dare il potere di sciogliere o legare qualsivoglia cosa e addirittura a aprire e chiudere le porte dei cieli, perchè mai doveva dare ad uno solo di loro, addirittura le chiavi per governare il regno dei cieli e della terra? Non ha nessuno senso logico, anzi potrei dire che qui c'è qualcosa che non torna.

Per altro Cristo stesso, come ho già scritto, ha rimproverato gli stessi sacerdoti ebrei di far uso indiscriminato della scomunica, contro la quale Gesù stesso si scaglia, questo fa capire che questa volontà di aver dato a Pietro le chiavi dei cieli, non è una volontà di Cristo, perchè se si è scagliato contro i sacerdoti ebrei che facevano abusi in tal senso, perchè dare a quelli Cristiani lo stesso ruolo? Visto che conosce molto bene la natura umana.

Poi il discorso dello slegare è tendenzioso, visto che Gesù si è ampiamente opposto a questa pratica, quando parla del divorzio e dice chiaramente che lui è contrario con al divorzio che nessuno deve dividere quello che Dio ha unito, perché c'è da capire a cosa si riferisse con il discorso dello slegare, visto che afferma chiaramente che nessuno tanto meno i suoi apostoli hanno il diritto di sciogliere un matrimonio, anche in questo si nota una contraddizione. Cioè non afferma Cristo finché era in vita, io sono contrario al divorzio e dopo quando era risorto affermare il contrario non è possibile, ciò significa che la suddetta frase è stata introdotta a posteriori per ben altri interessi e fini.


Oltretutto Gesù stesso preannuncia l'invio dello Spirito Santo agli apostoli per ricordare a tutti loro le sue parole affinché non si dimentichino di quanto avesse detto loro, e cosa egli stesso aveva annunciato prima della sua resurrezione, per cui non ha senso che Egli abbia alterato di proposito le sue stesse dichiarazioni, non sarebbe stato coerente. Per cui ho il sospetto che ci siano state delle manomissioni nei testi sacri è più che fondato, perché in più parti il testo contraddice le stesse parole.

Quindi in definitiva se non assumete Cristo, non avrete rimessi i peccati lo dice chiaramente Gesù Cristo nella sua frase dell'ultima cena, non l'ho affermato io:

«Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati.”


Questa frase non può essere letta in nessun altro modo, perché questa è la verità Sacro Santa!!!

Una nota importante mi stavo dimenticando. Il fatto stesso che quando ci si reca a prendere l'eucarestia manchi la parte del vino"sangue" indica che la chiesa aveva ben capito che Cristo non l'aveva designata ad avere in se il ruolo di togliere i peccati, perchè lo si compre bene, proprio per il fatto che hanno tolto dal rito il vino, questo fatto ha permesso al confessore di assumere anche il ruolo di assolutore, perchè in mancanza del vino"sangue" lui poteva sopperire, assumendosi su se stesso il ruolo di colui che toglie i peccati, in pratica la chiesa cattolica ha costretto Cristo, ad assecondare le sue volontà, perchè togliendo di fatto la somministrazione del vino, ha in realtà tolto una parte del rito sacro, in pratica la chiesa amministra solo il corpo di Cristo e non da il sangue che è appunto la remissione dei peccati, facendo così ha costretto Cristo ad accettare la sua imposizione per il bene delle anime. Ma questo fatto ha un carattere satanico, perchè in realtà nessuno può permettersi di non amministrare come ha insegnato Cristo le specie sacre, il togliere una parte del rito, fa si che lo stesso non sia più lo stesso, e perda in sostanza di efficacia, ma dato che Cristo è buono, e misericordioso per il bene delle anime, ha assecondato nella malignità gli uomini di chiesa, questo è il dunque. Sarebbe bene se i veri sacerdoti di Cristo, che si sentono vermanete di Cristo, ripristino l'assunzione delle specie sacre entrambe, con le esatte parole di Cristo, non con le storpiature conciliari.

PERCHÉ MI HAI ABBANDONATO?

 domenica 9 aprile 2017

PERCHÉ MI HAI ABBANDONATO?

Analizziamo  il testo del vangelo alla ricerca della verità!


Matteo 26,46 
"Verso le tre del pomeriggio da noi 15:00, dice però verso, vuole dire che non erano le 15 ma probabilmente 14:45, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»".

47 Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia».

Questa espressione  «Costui chiama Elia» ci fa capire che nessuno capì realmente cosa Gesù disse, per cui mi chiedo capirono cosa disse prima? 

Stando al  racconto, Gesù afferma «Elì, Elì, lemà sabactàni?» siamo certi che Cristo affermò realmente questa frase?

Perché sembra strana, un uomo che durante la sua vita ha una totale predilezione per il Padre Suo Celeste, tanto da amarlo sopra ogni cosa e affermare che quanto Egli fa non è per sua volontà ma per la maggior Gloria di Dio.

Che senso ha, per un figlio prediletto rigettare il Padre Suo?

Si perché la frase è un tipico modo di rigettare quanto Dio ha fatto, ed è anche un accusa a Dio, è mai possibile che Cristo accusi il Padre suo Celeste di averlo abbandonato?

Sarebbe una tipica debolezza umana, che un figlio di Dio, cioè un pari o quasi, non dovrebbe avere.

Oltretutto ricordo che Gesù stesso in varie occasioni sopratutto dall'incontro con Filippo, Egli gli disse che Lui era il Padre e che era nel Padre, per cui diventa veramente strana questa affermazione di abbandono della presenza del Padre Celeste.

Per quale ragione Gesù doveva chiedere al Padre una cosa del genere, se aveva espresso a più riprese che avrebbe accettato tutto quello che il Padre gli avesse chiesto, non ha senso logico. 

Se io dico ad un persona accetto tutto quello che mi dirai e farai ecc, non sto più li a rimuginare perché l'hai fatto, l'ho accettato punto e basta, questo modo curioso di fare, mi fa pensare che invece Gesù non abbia detto quella frase, oppure aveva un altro senso. 

Anche perché questo passo è riportato dall'apostolo Matteo che per altro non era neppure presente al fatto, ma solo Giovanni era presente il quale avrebbe potuto testimoniarlo con più precisione, chi riferisce a Matteo questo evento? Giovanni stesso, ma perchè lo riporta Matteo?

Chi gli dice cosa ha detto e cosa non ha detto? Certo lo Spirito Consolatore avrebbe ricordato loro quello che Gesù disse ad ognuno di loro, ma se questo evento gli apostoli non lo vissero, ne lo videro come fecero a saperlo? Probabilmente venne descritto da chi era presente, cioè Giovanni. C'è da chiedersi se veramente chi era presente ha compreso bene le sue parole.

Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».

La frase pare un po strana nella bocca di Gesù, una dimostrazione di debolezza, del tutto compatibile con la natura umana, ma non certo con la natura del Figlio di Dio, che anzi disse al Padre :

Luca, 22,42 «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà» e ancora :  Matteo 26:«Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».

Questo modo di parlare significa che Gesù avrebbe accettato tutto quello che il Padre gli avrebbe mandato, anche se fosse stata la morte, quindi questa espressione “Elì, Elì, lemà sabactàni?” non può rientrare nella parole di Cristo, perché è una contraddizione, per un primogenito di Dio, non solo è contraddizione per aver accettato dal Padre il suo destino che per altro Cristo sa benissimo fin dall'inizio quale fosse il suo ruolo in questa “missione”, tant'è vero, sa che deve anche morire, per cui ancora di più la frase è una contraddizione, oltretutto anche un atto di debolezza, nei confronti di Satana che lo aveva lungamente tentato in altre occasioni, quindi la frase parrebbe strana, mi chiedo se sia giusta, realmente questa frase o la sua interpretazione non sia un altra. 

Cioè Cristo ha sempre manifestato la massima fiducia nel Padre suo Celeste, ed ora nel momento più difficile si abbandona allo sconforto, non è logico, questo potrebbe sembrare una lesione del suo status di Figlio di Dio, ha superato tutte le difficoltà possibili ed immaginabili sconfiggendo perfino Satana e poi cede, proprio, nell'atto di maggior sacrificio, Lui no, non è possibile.

Gesù stesso dice agli apostoli questa frase: Matteo 26,41”Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”. Quanto, Cristo afferma agli apostoli è certamente una precisa volontà e un insegnamento che Gesù stesso applica su se stesso, se no altrimenti non serve a nulla, ma questo fa capire che Gesù non si sarebbe mai abbandonato allo sconforto, ne avrebbe permesso al maligno di tentarlo, sia nella carne che nello spirito.

Durante l'accusa sia nel sinedrio che poi nel pretorio innanzi a Pilato, Gesù non cerca nessuna difesa, perchè in realtà Lui vuole quella condanna per salvare l'umanità e strapparla dalla grinfie di Satana, per cui la frase appare assurda, non può averla detta oppure ha un altro senso, perchè un uomo che cerca la morte e quasi l'ambisce, anche se soffre per tale condizione ma l'accetta per amore del Padre, non può sulla croce aver un atto di rinnegamento di quella sua stessa volontà, sarebbe stato un atto di debolezza innanzi al Maligno e certamente avrebbe leso il suo gesto rendendolo imperfetto, invece Gesù cercava la massima perfezione nel suo atto, in modo da indebolire maggiormente l'azione di Satana nel e sul mondo. 


Quindi significa che la frase ha un altro senso e non di abbandono.

Temo che la traduzione dal greco sia inesatta.

Luca 22,39-46

E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».

Cosa significa non entrare i tentazione?


Sta dicendo di fare attenzione che il maligno non ci colga impreparati, per cui bisogna vigilare, cioè stare attenti ed essere prudenti, sempre pronti.

Perché lo afferma mentre Lui è nell'orto degli Ulivi che suda sangue?

Perché in quel momento la tentazione del maligno era molto forte, e satana era li che stava cercando di far cadere Gesù in una trappola, per cui Egli disse agli apostoli di vegliare su di Lui, per aiutarlo a superare quel terribile momento; questa frase fa anche capire che Gesù conosceva quel che doveva avvenire, infatti in altri passaggi precedenti lo fa capire.

Mentre la frase "perchè mi hai abbandonato" è un esplicita paura di essere stato abbandonato dal Padre Suo, cosa impossibile, per cui temo che Gesù non abbia affermato questo discorso, semmai questa frase sia stata compresa male dai presenti in quel momento, oppure e spero non sia stata aggiunta a posteriori, nel tentativo di umanizzare Cristo e quasi renderlo mortale, come se non fosse il figlio di Dio, ma come un uomo che temesse che il Padre Suo lo avesse abbandonato, proprio come avviene con i nostri genitori che qualche volta pensano a loro.

Oltretutto questa affermazione “perché mi hai abbandonato” è pure un accusa che Gesù avrebbe rivolto al Padre Suo, permettendo al maligno di essere tentato, non è possibile.

E' proprio fuori dal pensiero di Gesù questo intendere, se Dio Padre dal giorno della sua Nascita lo ha protetto in ogni modo dal mondo, ora nel giorno della sua morte lo abbandona? No, direi proprio di No. Gli manda perfino un angelo a confortalo, e poi lo abbandona nella crocifissione? No! Impossibile. 

Inoltre il Padre Celeste lo definisce l'amato dopo il battesimo nel Giordano, questo fa capire che Gesù per il Padre Celeste è più di chiunque altro, è protetto ed amato sopra ogni cosa, per cui un abbandono non è proprio possibile e neppure Gesù lo ha mai detto. 

Temo che per molti sarà difficile capire questo mio parlare, non tanto per il contenuto, ma per altre ragioni. 


Vediamo di andare oltre  e far capire perchè Gesù avrebbe detto quelle parole, realmente; avevo tralasciato una cosa importante riportata in altro testo:

perché mi hai abbandonato”  letto così pare che Gesù non capisca perchè lo Spirito del Padre Celeste lo ha abbandonato e si sarebbe posto questa domanda.

Cristo sulla Croce cosa dice,: "Padre perchè mi hai abbandonato?" 

Perchè fa questa affermazione; primo per far capire che in Lui abitava lo Spirito del Padre Celeste e che lui faceva anche le opere del Padre oltre le sue, ma questa espressione sottintende anche altro aspetto, che il Padre Celeste abitando in Cristo, dava al figlio l'Immortalità, se Esso non si fosse allontanato dal figlio, Gesù non sarebbe mai morto in corpo, perchè l'immortalità dello Spirito del Padre, conferiva l'immortalità al Figlio.

Per cui era ovvio e connaturato e necessario che doveva lasciare il Figlio, anche perchè il Figlio da solo doveva dimostrare al mondo, di essere un vero Dio, Figlio del Padre Celeste; in che modo, resuscitando da solo, senza la presenza del Padre Celeste e così è stato, dimostrando a tutti gli Esseri celesti di essere superiore a loro, perchè nessuno degli altri Elohim mai poté risorgere dalla condizione umana che è una condizione mortale, ecco perchè Gesù ha vinto la morte, perchè con il suo proprio potere insito in se stesso derivato dal fatto di essere Figlio vero del Padre Celeste cioè fatto della stessa sostanza, cioè nel suo primigenio spirito, è riuscito a far risorgere il suo stesso corpo, cioè riportarlo in vita, ricostituirlo e resuscitandolo sia in carne che in spirito, in pratica il corpo carnale di Cristo è sia carne che spirito allo stesso tempo, per questa ragione poté essere assunto nei cieli, perchè il corpo era ed è tutt'uno con lo Spirito, come lo Spirito Suo divenne incorruttibile ed eterno, per cui acquisisce l'immortalità quando risorge, senza l'ausilio del Padre Celeste dimostrando di essere un vero Dio. 

IL Padre Celeste doveva necessariamente abbandonarlo, ma è facile che quella frase non fosse una domanda di abbandono, come è stata riportata dagli apostoli, o trascritta dagli esegeti o mal interpretata dal testo antico greco, ma fosse una frase di altro genere, secondo me quella frase non era un domanda d'accusa, ma una constatazione, che il Padre lo ha lasciato, il Padre Celeste non lo abbandonò mai in realtà, ne uscì dal corpo il suo Spirito, per le ragioni che ho descritto. Era l'ultima più grande prova, risorgere senza l'ausilio delle potenza del Padre, solo così si dimostra di essere un Dio, figlio del Padre Celeste.

Contrariamente nessun uomo può far ciò, perchè non siamo dei, così i miracoli che l'uomo compie non vengono dall'uomo, ma da e per mezzo di Dio e del Figlio Suo Yashua o detto Gesù.


LA CHIESA HA RICONOSCIUTO UNA NON VERITA'

 martedì 18 aprile 2017

LA CHIESA HA RICONOSCIUTO UNA NON VERITA'


La delicatezza di Giovanni innanzi alla tomba di Cristo!



Ho letto questo articolo(qui), ma ho notato delle inesattezze in esso, o meglio dire dei ragionamenti umani che un pontefice per il ruolo che ha,  non dovrebbe fare, visto che si dice che esso è preso dallo spirito Santo, invece alcune parti di questo testo, sono ragionamenti umani. Mi dispiace ma devo correggere. prenderò stralci del testo riportato nel link, per spigare alcune inesattezze o forzature.


"eppure non crolla, perché è fondata sulla pietra, da cui, appunto, Pietro deriva il suo nome. Non è la pietra che trae il suo nome da Pietro, ma è Pietro che lo trae dalla pietra; " 

Lsolita forzatura che la chiesa da sempre fa verso questo nome, tutti sanno che il Signore dei Signore, il Cristo di Dio, non ha mai chiamato l'apostolo Pietro, ma lo soprannominò Cefa, che significa sasso, questo è un dato inconfutabile, ma siccome la chiesa si è sentita in qualche modo svilita, ha deciso di mettere in bocca a Cristo la parola Pietra per una ragione ben precisa, ha voluto interpretare le parole di Cristo come le è piaciuto fare, non come dettava la verità, 

 (Mt 16,15-19).
"Gesù disse loro (ai discepoli): «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. "


Qui qualcuno dirà, ma c'è scritto Pietro, attenzione che gesù non chiama Pietro ma simone di Giona, "Beato sei tu, Simone, figlio di Giona," perchè non lo chiama Pietro? Perchè in realtà Cristo non ha mai chiamato l'apostolo, Pietro!  Allora perchè nel testo vi è scritto "Rispose Simon Pietro:" questa è una forzatura di chi scrive, per fa confusione tra le due cose, e far credere che Gesù avesse soprannominato Simone di Giona, Pietro, quando non è vero! e' LA CHIESA stessa che fa ciò, nemmeno gli apostoli. 

Da dove trae questa confusione del nome, l'ho già spiegato in altro articolo ma meglio che ripropongo l'articolo, così' capirete l'inghippo. 
E' una confusione voluta, comunque sia, non dagli apostoli, ma dai successori di essi, per una questione di supremazia e di dirsi unici e soli detentori della legge di Cristo, visto che la chiesa, poi si divise dalla chiesa unica, prendendo due strade la chiesa d'oriente e quella d'occidente. Quindi vi era bisogno di rafforzare la loro autorità, indicando in Pietro il primo apostolo. 


Ora perchè l'apostolo è arrivato per primo al sepolcro e non vi è entrato subito?


Qui si vede in Pietro il primo, invece non vede che colui che regge la chiesa e la rende Santa non è pietro ma Cristo, tutto nella chiesa si fa in nome per conto di Cristo e nulla si fa in nome di Pietro che è solo uno degli Apostoli. Ma scrive nell'articolo deve difendere la sua parte ancora contro la verità di Cristo vero fondamento della chiesa, a lui è stato insegnato così e crede in quello che gli stato insegnato, ma la Verità è un altra. 

(Gv 20,1-9)."Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti. I discepoli perciò se ne tornarono di nuovo a casa"

Come riportato dall'articolo vi è una curiosa gara tra i due apostoli, per giungere al sepolcro, il problema è che lo scrivente Giovanni, pone questa gara come se fosse cosa importante e lo è; è Giovanni che sottolinea la questione, non è in accordo a Pietro che afferma questo, no, lui lo dice per verità, perchè Giovanni spinto dallo Spirito Santo vuole dire la verità, non quello che altri anche gli stessi apostoli si sono messi in testa, che il capo sia Pietro. E si nota che è così, per una fatto singolare, quando Gesù era al lago di Tiberiade dopo la resurrezione Pietro stizzito per la presenza costante di Giovanni dice a Cristo, "ma di costui che ne facciamo?"  netta presa di distanza e chiara volontà di allontanare l'apostolo giovane dal gruppo degli apostoli. Cristo risponde molto stizzito, "posso fare delle mie cose quello che voglio?" , poi aggiunse "tu vai a pascola il mio ovile" come per dire preoccupati del ovile e non ti preoccupare delle mie scelte.

Quindi Giovanni sottolinea una verità che nessuno vuole far emergere, perchè certamente ne Pietro ne gli altri, fa piacere che questa verità emerga, vuole testimoniare chi è il vero primo, e lo fa in questo modo un po particolare, del sepolcro,  anche quando Gesù parla del più piccolo in riferimenti ai bambini in realtà non parlava di bambini ma degli stessi apostoli perchè il discorso lo fa agli apostoli, e questo è un chiaro riferimento ancora una volta a Giovanni. 


"Questo è il brano evangelico di San Giovanni che ci riporta cosa avvenne la mattina di Pasqua presso il sepolcro di Cristo. Il Discepolo amato, di cui ho parlato più volte altrove (qui e qui), correva insieme a Pietro, eppure arrivò prima. Perché? Cosa significa questo primato singolare di questo Discepolo di cui ancora una volta Giovanni non vuole fare il nome, pur essendo storicamente provato che si riferiva a se stesso?

BXVI non ha capito che Giovanni si è tolto un sassolino dal piede, dicendo in modo singolare, che è egli il primo, non Pietro, ma si capisce bene che è così, per diverse ragioni. BXVI lo chiama primato singolare, l'apostolo non si è fermato sull'uscio della tomba per attendere che arrivasse Pietro, ma bensì perchè aveva un profondo rispetto del sepolcro del Suo Signore Gesù e aveva reverenziale timore di entrarvi, come è giusto che sia, per uno che è stato amato più di tutti gli altri, più di Pietro, mentre Pietro più sfrontato è entrato senza tanti riguardi, dimostrando anche un po di arroganza e prepotenza; la stessa che poi dimostro pressò il lago di Tiberiade, quando chiede a Gesù di allontanare quell'apostolo per lui un impiccio, per la sua egemonia, questo è il motivo, ma si comprende che Pietro si sente importante anche quando sfrontatamente comanda Gesù stesso, c'è un passo nei vangeli che racconta di un Pietro che tenta di porsi innanzi a Cristo, questo denota che Pietro è un arrogante e vuole decidere lui, dato che effettivamente era il più vecchio di età, per cui si sentiva più importante. La corsa dimostra invece l'attaccamento che Giovanni aveva per Cristo, il correre veloce indica proprio questo, arrivare primo: ha un doppio senso, l'amore che il giovane Giovanni aveva per Dio, e il ruolo effettivo tra apostoli, essi avevano ben capito, ma non accettavano che Gesù avesse nascostamente designato Giovanni come loro primo, per cui non lo citarono. Gesù disse diverse volte finché era in vita che nessuno di loro era primo, ma tutti erano uguali innanzi a lui, il vero primo era sempre Cristo stesso. 
L'affermazione di Gesù sul discorso dell'essere il primo, e il passo di Matteo 16,15
"E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli»" 
Dove sembra che Cristo elegga Pietro a primo è una netta contraddizione e visto che Gesù non si contraddice mai, si comprende che questa affermazione su Pietro non viene da Cristo stesso, ma è stata posta dopo, dalla chiesa in un momento successivo, perchè se Gesù avesse voluto darsi un primo tra gli apostoli avrebbe eletto subito Pietro a primo, invece ribadì sempre che tutti gli apostoli innanzi a Lui erano uguali, e questo concetto non lo ha detto una sola volta, ma spesso, perchè litigavano. Per cui non ha senso aver eletto Pietro come primo, dopo aver ribadito che non esisteva. 
Si comprende che Gesù conosce bene gli apostoli, non vuole eleggere nessun Primo perchè avrebbero litigato e non sarebbero stati probabilmente d'accordo, per cui fa una serie di esempi per far capire in altro modo chi fosse realmente il primo. Non Pietro.
Quindi il primato singolare è il vero primato destinato a Giovanni. 
Quindi questa affermazione "L’innominato lascia la precedenza a Pietro, non gli contesta il suo rango, il suo “primato” è di altro genere. E ambedue, ognuno a suo modo, vincono la gara." è una forzatura per sottolineare ancora che Pietro è il primo e che Giovanni è il secondo, invece si evince tutto il contrario... non solo ma BXVI non accetta che Giovanni in qualche modo avesse voluto ergersi a più di Pietro nel superamento, invece nel testo si capisce che Giovanni ama realmente il Suo Gesù come un Padre, molto più di Pietro e lo fa capire proprio il passo di Matteo. 

Matteo 16;

13 Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarea di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». 14 Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». 15 Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». 16 Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17 E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli." 

 18 E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». 20 Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo.

22 Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai». 23 Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».

 Prima spiego questo passo, per fa capire una cosa importante.

Qui c'è scritto che Pietro preso dall'arroganza comanda a Cristo, e Gesù risponde a lui cacciandolo, dicendo mi sei di scandalo, perchè non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini, questa affermazione di Gesù non sorge una sola volta, ma è derivata da un atteggiamento di supponenza di Pietro che tenta in qualche modo di dominare Gesù, cercando di andare contro la sua stessa volontà, cioè non vuole che sia fatta la volontà del Padre Celeste, e si oppone a questa idea; questi pensieri di Pietro, non li ha espressi una sola volta ma diverse volte, si comprende che è così dal modo in cui Pietro si rivolge a Cristo in quei pochi anni. Quindi c'è da chiedersi perchè eleggere un Pietro a primo quando gli altri erano meglio? Quando un Giovanni era il top tra gli apostoli? Non ha senso, non si elegge chi gli ha detto non una ma diverse volte mi sei di scandalo, ne chi tu dici di essere un satana, è una contraddizione. Che Pietro abbia detto Gesù era figlio di Dio perchè lo Spirito Santo in quel momento lo ha illuminato sicuramente è vero, ma questo non significa che Cristo lo abbia eletto a primo apostolo, visto che aveva quel genere di atteggiamento. E non solo Cristo non avrebbe detto a tutti nessuno è primo, prima di affermare questo concetto. Quindi c'è un illogicità.


Ora perchè Cristo elegge un Pietro sapendo che i si è comportato come un satana e con arroganza, vuole una chiesa governata da dei satana e da traditori, oppure una chiesa fatta di Santi? 

In conclusione Cristo voleva una chiesa Giovannea e non petrina, perchè Giovanni era il puro della situazione il più giovane e il più candido e innocente, infatti Gesù cosa dice che se l'uomo non diventa come un bambino non entrerà nel regno dei cieli, intendendo che bisogna togliersi di torno il peccato di malignità che contraddistingue gli adulti dai bambini, che non hanno la malignità nel loro cuore, per cui vuole far capire che voleva una chiesa candida, immacolata e santa, nascondendo che era Giovanni il vero designato. 
L'immenso errore degli uomini di chiesa:
Quando il Signore gli disse (a Pietro): «A te darò le chiavi del regno dei cieli, e ciò che scioglierai sulla terra, sarà sciolto anche nei cieli» (Mt 16,19), egli rappresentava la Chiesa universale, che in questo mondo è scossa da prove molteplici, come da insistenti nubifragi, torrenti e tempeste; eppure non crolla, perché è fondata sulla pietra, da cui, appunto, Pietro deriva il suo nome. Non è la pietra che trae il suo nome da Pietro, ma è Pietro che lo trae dalla pietra; così come non è il nome Cristo che deriva da cristiano, ma il nome cristiano che deriva da Cristo. E il Signore disse: «Su questa pietra costruirò la mia Chiesa» (Mt 16,18)
Vogliono a tutti i costi, dire che su Pietro si regge la chiesa, come se Pietro conferisse a loro il potere di rimanere in piedi, quando invece Pietro non è Dio e non è neppure Pietra, perchè la Pietra angolare scartata dai costruttori è solo il Cristo di Dio, non certo Pietro, che per il suo nome non si salva proprio nessuno, non si benedice nessuno e in suo nome non si battezza, esorcizza, si unisce e si disunisce nessuno, ma solo e solamente in nome di Cristo Signore si fa tutto ciò, Pietro se non ci fosse Cristo non conterebbe proprio nulla, un uomo come molti altri. 
"E il Signore disse: «Su questa pietra costruirò la mia Chiesa» (Mt 16,18)"
"Malgrado ciò, sull’umile Pescatore di Betsaida, il suo Vicario su questa terra, il Cristo edifica l’Edificio spirituale sommo. E tuttavia il vero Capo – invisibile – non poteva che restare il Cristo, perché dal suo costato trapassato, Lui pendente dalla Croce, veniva generata la Chiesa, mediante il sangue e l’acquafuoriusciti dalla sua piaga (cfr Gv 19,34). E in quell’atto supremo non Pietro stava presso la Croce, accanto alla Madre Addolorata, ma il Discepolo amato, che la mattina di Pasqua sarebbe arrivato per primo al sepolcro. Ci ritorneremo."
Prima di tutto non era affatto umile, perchè quando Gesù lo scaccia da se, indica che il suo atteggiamento non era di un umile, ma tutt'altro, lo si nota anche quando parla in modo sprezzante di Giovanni presso il lago di Tiberiade, dopo la Resurrezione, quindi non era per nulla cambiato.. 
"E il libro dell’Apocalisse, che racconta il nostro ultimo tempo, ribadisce che sarà un figlio della Donna vestita di sole," mi chiedo da dove ha preso l'allusione di un figlio,  ricorda molto quello che ho scritto, tempo addietro. 
Direi che questo testo ha preso molto da quello che vado scrivendo da molto tempo sulla rete nei miei articoli sui blog di google che Worpress. 
Sono gli stessi identici concetti che scrivo da tanto tempo in rete.
Alla fine è approdato in modo diverso agli stessi concetti che ho espresso da tanto tempo, colui che ha scritto l'articolo lo ha solo modellato in forma colorita più piacevole da leggere che non come faccio io che sono molto diretto e poco floreale.
Non trovo nulla di innovativo rispetto a quanto ho sempre scritto, anzi vedo che ormai da più parti molti si stanno orientando secondo quanto a me è stato rivelato, che il mandato pietrino non appartiene a Pietro ma a Giovanni.. Anche se costui, usa un linguaggio da teologo che io non ho.