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giovedì 9 novembre 2017

SEI INTELLIGENTE O SEI DEFICIENTE?


INTELLIGENZA SI O NO?

Partiamo dal capire cosa significano alcune parole di uso molto comune, deficiente deriva dalla parola latina deficere, ed indica l'essere incapace di prendere qualsiasi decisione per il proprio bene, in sostanza un soggetto incapace di far qualsiasi cosa, potremo dire un ameba un soggetto amorfo, una persona totalmente incapace di essere intelligente, la più totale incapacità di prendere qualsiasi decisione in merito alla sua esistenza e a quella del prossimo.

Il pazzo invece è colui che pur essendo in grando di comprendere i suoi limiti, e di far le cose di uso comune, sragiona, ed esce fuori dalla logica di uso comune, per se stesso e per il mondo che lo circonda, solitamente la pazzia fa vedere o sentire o agire in modi completamente diversi dal normale sentire della popolazione. Ma non sempre chi è pazzo è anche defincente, alle volte il pazzo così definito, un termine direi improprio sotto il quale si racchiudono un insieme immenso di patologie, ma che fa capire simbolcamente il problema di un determinato soggetto, non sempre il pazzo è anche deficente, anzi spesso un pazzo ha i minimi impulsi di cosa fare per se stesso, sa vestirsi e sa mangiare, etc, non come il deficente che proprio non sa neppure di esistere.

Ora l'intelligenza cos'è?
Possiamo dire che è la capacità del cervello di creare discorsi logici e raziocinanti, astrattivi, sopratutto astrattivi, dato che anche un computers riesce a fare discorsi non logici, ma in qualche modo programmati da noi, forse nel prossimo futuro le macchine potranno fare discrsi logici, ma sempre su algoritmi da noi impostati precedentemente, per cui si comprendere che se l'uomo non ha una buona capacità logica una ottima astrattività o fantasia, non potrebbe mai creare nulla di buono per se stesso. Quindi più che la logica, il cervello deve essere astrattivo, fantasioso, la logica è una conseguenza della matematica, la logica proviene dalla matematica, dal saper far calcoli precisi, dal saper analizzare con precisione qualsiasi cosa, e il nopstro cervello è realmente un calcolatore, costuito più o meno da impulsi biochimici che comunica ta di loro mediante stimoli chimici, tradotti poi in numeri e questi in lettere e simboli. Quindi l'intelligenza senza la base matematica non esiste, dovremo parlare unicamente di istinto, che non ha nulla che vedere con l'intelligenza; gli anmali agiscono per la maggior parte per istinto, fanno tutto sotto la luce dell'istinto, anche i loro sentimenti sono istintivi, per un interesse di mangiare dormire, e sessuale o di gioco, ma il pensiero intelligente è unicamente umano, salvo qualche eccezione tra alcuni animali, che dimostrano un certo grado di apprendimento e adattabilità, dimostrando al mondo circostante, ma anche in questo caso, dire che siano intelligenti io ci andrei cauto. Per esempio, lo scimpazè, il gorilla, l'orango, e certi cetacei, o anche uccelli sono in grado di apprendere e taluni a loro modo parlare, e qualche volta sembra anche comunicare uin certo pensiero, ma bisogna vedere se sono in grado di astrarre, cioè di creare pensieri astrattivi, perché se lo fossero allore potremo dire che sono intelligenti, visto che il metro reale per dire che sono intelligenti è proprio l'astrazione o detta anche fantasia, quindi di conseguenza abbiasmo che un soggetto umano che non è in grado di astrarre o fantasticare, è anche un soggetto che potremo definirlo poco inteligente, infatti mediante l'astrazione di riesce sempre a risolvere qualsiasi enigma o problema, e nella società non tutti gli esseri umani sono in grado di astrarre nello stesso modo, ci sono quellii dotati di grande fantasia e quindi estramente astrattivi e ci sono quelli che invece proprio mancano quasi del tutto, per cui potremo dire che l'intelligenza, non può avere una sola catalogazione, non è unica petr tutti, ha in se stessa grado, infatti la scienza umana, specie la psichiatria cataloga le persone con il Q.I =quoziente intellettivo,che altro non è che un indice per indicare il grado d'inteligenza di un soggetto che può andare da meno di 100 a più di 200 o anche 300. Questo ci fa capire che usare i termini comuni molto inteligente, poco intelligente o moderatamente intelligente non possono essere considerati della offese, perché in realtà la scienza stessa quantifica e cataloga comunemente l'essere umano, con una forbice molto ampia Da-A, percui le definizioni che vengono definite alle volte insulti noj sussistono visto che dire ad un qualsiasi soggetto sei poco intelligente non significa dargli del deficente, ma semplicemente affermare che il suo grado di comprensione e la sua capacità astrattiva non è massima altrimenti non avrebbe logica quello che la scienza fa, catalogare la società, secondo il Q.I., che dimostra chiaramente l'intento da parte della scienza e della società stessa, come anche della magistratura nel stabilire chi è un genio e chi non lo è. Per cui se è assodato, a livello psichiatrico che esistono i geni come esistono coloro che non lo sono e che sono tecnicamente meno intelligenti, degli altri, è anche assodato che non si possa dire a qualsiasi persona che è meno inteligente rispetto ad un genio, altrimenti risulterebbe illogico porre questa catalogazione, che definisce un grado all'inteligenza e che tutti nella società ne fanno ampio uso, sia la medicina, che la magistratura.

Per esempio dire sei poco intelligente, non è un offesa perchè decisamente diverso dal dire sei un defincente o un pazzo, il poco intelligente sta ad intendere che puoi essere all'interno del range da 80 a 150, dire che sei stupido questa è un offesa perché indica un grado intellettivo sotto alla soglia di 60. Per cui bisogna veramente capirsi, se la psichiatria ha già creato i paramenti per stabilire il livello d'intelligenza, perché anche la Legge di uno stato non si adegua?
Ponendo i limiti e legando le parole che si possono dire e non essere offensive?

Secondo il mio punto di vista dare ad un persona del poco intelligente non è un offesa, perché non gli dai del deficente, proprio per i parametri sopra esposti che la scienza ha già ampiamente stabilito, altrimenti dovremo dare dei geni a tutti e allora va farsi benedire tutti gli studi psichiatrici sul Q.I. non avrebbero più alcun senso logico. Dovremo allora dire che siamo tutti egualmente intelligenti e tutti geni, ma questo sappiamo benissimo che non è vero.
Per cui è bene iniziare a dipanare seriamente la matassa, così da eliminare una volta per tutte le parole che si possono dire da quelle che sono realmente un offesa per tutti.

Credo che quando si usi antemponendo alla parola intelligente degli aggettivi come: poco, molto, assai, etc, non si debba considerare un offesa, altrimenti il Q.I. non avrebbe alcun senso logico che esista, e nessuno dovrebbe più affarmare il grado intelliettivo di un qualsiasi soggetto.

Sembra logico pensare che dare ad una persona non del genio non è certamente un offesa dato che si dovrebbe dimostare il contrario che è un genio.

Invece dire in senso ironico: “ma, sei un genio” è un offesa, perché indica il suo contrario, cioè essere deficente. Questo fa capire, che dipende tutto da come si usano le parole, non tanto dalle stesse, quanto dal senso che s'imprime ad esse.

Dubito che sei molto intelligente” cioè pongo un dubbio all'intelligenza di una persona, ovviamente qui bisogna aver dati alla mano che questo soggetto non è intelligente, ma ritengo che non sia realmente un offesa, semmai un dubbio. Per esempio se il soggetto poco intelligente, si mette a mangiare cose avariate o marce o non va bene a scuola o al lavoro, etc, si potrebbe realmente pensare che quell'espressione sia anche vera, perché oggettivamente nessun soggetto che è intelligente si nutre di cose avariate, a meno che non sia nelle condizioni di non far fronte alle sue necessità alimentari; ma nella nostra società diventa difficile che questo esista, salvo casi di totale povertà, ma anche in questo caso spesso la gente piuttosto fa la fame, anziché nutrirsi di alimenti avariati che possono condurre a gravi patologie. Anche il non andare bene a scuola o al lavoro è indice di incapacità dello studio e nell'apprendere o nell'adattarsi e sicuramente di svarite problematiche, tra cui anche una certa scarsità d'intelligenza, specie quando implica direttamente la matematica, uno studente che non riesce ed è scarso in tale materia, se non proprio deficitario, indica che proprio l'intelligenza viene a mancare, per cui l'espressione in questo caso non è un offesa, perché dimostra effettivamente quello che il soggetto è realmente. Uno psichiatra se vede un qualsiasi essere umano che vive nella nostra società a nutrirsi di cose avariate direbbe che è un pazzo, dato che tutti sanno che il nutrirsi di alimenti putrefatti in avanzato stato di degradazione dimostra far del male a se stessi e certamente non voler bene a se stessi, quindi in un certo senso farsi del male e ciò indica una grave patologia psichica, potremo dire anche un soggetto del genere è psichiamanete non stabile, o deficitario cioè un pazzo.

Direi che questo tipo di espressioni dare, le poco, scarsamente intelligente, etc, diventa offensivo solo se è fatto in pubblico alla presenza di persone estranee ad una certa discussione, se invece è fatto privatamente non è un offesa, visto che in una normale discussione ci può stare tranquillamente una parola messa così un po per far capire la situazione, invece diventerebbe offensivo se tali parole diventano uso di scerno verso qualcuno. Come dare dell'omosessuale in pubblico ad una qualsiasi persona è certamente un offesa, diversa dal privato, perché potrebbe rientrare in una qualsiasi discussione normale tra persone.

Anche inviare un SMS ad una persona se è conosciuta, dove in esso ci sia una parola che potrebbe risultare un offesa, ma che serve magari a far capire una certa situazione, non è certamente un offesa visto che l'sms è privato, e si riferisce a quella persona e non se ne fa oggetto pubblico, cioè non si usa divulgarlo a terzi che non si conoscono al solo scopo di danneggiare il soggetto.

Se invece è chi lo riceve , lo divulga a terzi, colui che lo ha inviato non ha resposabilità visto che, chi lo ha ricevuto ha voluto di sua spontanea volontà divulgarlo a terzi e quindi ha tentato in qualche modo di danneggiare colui che gliel'ha inviato.

Quindi se la scienza pone una forbice, un range tra due livelli d'intelligenza significa che l'uso di alcune parole non può essere definito insulto, dato che dire poco inteligente o genio diventerebbe offensivo in entrambi i casi. Se do del genio ad un defincente sicuramente è un offesa, se do dell'inteligente ad un genio è un offesa, perché non ho stabilito con precisione il grado d'intelligenza o si elimina definitivamente la catalogazione oppure si deve essere precisi, scarsamente intelligente, poco inteligente, normalmente intelligente molto intelligente, genio. Ritego che usare questi termini oggi giorno sia giusto, anche nell'uso comune delle parole, non vedo che esista un offesa, se una persona si rivolge ad un altra dicendo sei poco inteligente, non si può sapere con precisione il range in cui quella persona definisce la sua definizione d'intelligenza, dato che si potrebbe pure dividere il Q. intelletivo in tre step poco intelligente, molto intelligente, genio. E qui, si non può capire effettivamente quanto valga numericamente parlando i tre step, ognuno di noi potrebbe porre limiti diversi ad ognuno di questi, per cui non possiamo fare un processo alle parole o alle intenzioni, e non esiste nessuno che possa dire che il poco vale tanto, o che il molto vale poco, o che il genio non sia anche chi non ha zero Q.i, per cui come si fa dire, che il poco intelligente è un offesa? non si può, perché non esiste un metro preciso per stabilire quanto sia il poco. Per cui è logico pensare che le definizioni d'intelligenza non siano da definirsi offese, anche perché è talmente di uso comune dire a tutti sei poco intelligente, dubito ch tu sia inteligente, ecc, che fa capire che questo genere di linguaggio è così' ampiamente usato dalla popolazione che tutti noi quando usiamo certo linguaggio facciamo diffamazione verso chiunque, per cui dire proprio di eliminare questo genere di definizione dall'offesa, perché oggi giorno non h alcune senso logico. Partiamo dalla scuole tutti ne fanno uso, i giovani non ne parliamo, gli ambianti lavorativi tra i più disparati, lo stesso, per cui veramente è illogico ai giorni nostri che si colpevolizzi una persona perché ha dato ad un altra del poco intelligente, quando poi in qualsiasi ambito lo si fa con tanta disinvoltura.


Certo una persona si potrebbe offendere sentendosi definire poco intelligente, perché generalmente tutti si considerano più di quello che sono, cioè tutti si sentono geni, anche se ciò è una caratteristica veramente di pochissime persone. Il problema è che poi, se si arriva ad una definizione vera di tipo psichiatrico, si può determinare il grado effettivo di intelligenza di quel soggetto, e allora definirlo poco intelligente sarebbe anche troppo, perché in molti casi, l'intelligenza è un optional, quando la psichiatria stabilisce senza se e senza ma, il grado intellettivo, cioè il Q.I, che potrebbe essere basso inferiore anche a 100 allora il soggetto offeso,si sente ancora più offeso e non accetta la valutazione psichica, ma quella è. Per cui definire poco, tanto, molto ecc non ha alcun senso logico, se non quello di accapigliarsi per un non nulla, oggi giorno poi con l'enormità di processi in atto per cose ben più gravi, direi che si potrebbe benissimo togliere certe offese dal essere definite tali, perché alle volte a pensar male ci si azzecca pure.  

Riflettiamo!!!

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Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!