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domenica 27 luglio 2014

Il peccato contro natura.


Cos’è la natura?

È una nascita, ma un nascere che deve essere alimentato da qualcosa che lo sostiene, senza la luce nulla esiste di ciò che esiste.
Togli la luce, e la natura muore, in tutti sensi che l’uomo riesce a concepire.

La natura è tutto ciò che rientra nelle cose costituta in modo naturale cioè seguendo una logica giusta e perfetta, senza errori, una programmazione sequenziale, che segue qualcosa che possa riprodursi con la stessa sequenza, ad ogni creazione di se stessa.

Ma quando la natura degenera, quando essa non segue la luce, e si deprime si degrada, il suo frutto è malato, il suo frutto non è più pieno di luce, ma si riempie di tenebra, nasce quindi un frutto non bello, non perfetto, non vitale, un frutto che dura poco, così è anche il peccato.

Mentre la natura crea cose giuste e perfette secondo la propria natura, ciò che è impuro genera cose impure, non giuste non perfette, il peccato è l’imperfezione della natura, sua degenerazione, la sua non vita. Anche la parola può essere intaccata da una non vita, può essere portata ad un valore di morte, un valore negativo, che ne distrugge ed inverte il senso naturale, logico, come essa deve essere.

Quando andiamo contro qualcosa, che è riconosciuto stare alla base di tutto, e che si sequenzia con precisione, sempre nello stesso modo, ecco che allora abbiamo una natura che si corrompe e genera in se un anomalia, come è il peccato contro natura.


Quando la natura non fa peccato?
Quando involontariamente si oppone a se stessa, ciò quando essa genera senza volontà esterna, una modifica di se stessa, un alterazione genetica di se stessa, una mutazione che porta alla formazione di un nuovo organismo vivente, anche se non più uguale alla matrice.
Esempio: un madre una madre matrici, danno vita ad un figlio, non uguale ad una delle matrici, ma parte di entrambe, quindi diverso dalle matrici, ma in parte eguale.
Anche nel caso in cui, da due metrici diverse tra loro, ma simili, cioè della stessa natura, generano un matrice, ma essa in se stessa non segue la natura che le ha generate, cioè le origini, e degenera in se stessa, essa non fa peccato, perché  la degenerazione, si crea all’inizio dall’unione delle due matrici, e si evidenzia solo dopo la nascita. Nemmeno in questo caso c’è peccato.

Quando la natura diviene peccato?
Quando volontariamente si oppone a se stessa, quando un organismo volontariamente degenera, il suo percorso di vita, e muta volontariamente il risultato, quando due matrici diverse, nella sostanza e nella loro origine diversa si uniscono generano una matrice diversa tra di loro, una chimera. Questo risultato lo si ha anche nell’essere umano, quando esso degenera nel suo pensiero naturale, nella sua natura psico-sessuale, quando esso sposta il suo intendimento naturale verso un origine diversa da quella che sta nella sua natura DNA, ciò significa che abbiamo due nature diverse nell’essere umano, uno che è nato nella normalità della natura stessa, ed è normale, l’altro che è nato nella natura stessa, ma non per causa sua non è normale. Il primo se degenera nei suoi pensieri, fa peccato contro natura, perché essendo naturale, ed essendo normale nelle sua costituzione DNA, cioè non essendoci mutazione genetica alcuna, generata dalla normalità dei DNA d’origine. Mentre il secondo non fa peccato, (in relazione però alla sua capacità di intendere di volere), il quale nasce sempre da due origini, simili, ma involontariamente producono una matrice degenerata, un DNA modificato che produce un figlio, con problemi psico-fisici, per cui esso non pecca, per volontà diretta, ma per volontà indiretta e un induzione errata dei propri geni, che lo portano a degenerare, i suoi più profondi pensieri. Naturalmente un soggetto che porta con se un gene geneticamente malato, un DNA non naturalmente normale, porta alla degenerazione genetica della società tutta. Il DNA nativo delle origini, quello puro, si perde nel tempo, e le società si degradano perdendo la loro componente originale, ecco perché sia in antichità che attualmente alcune società appaiono barbare, la soppressione dei figli, non fisicamente e apparentemente normali, porta alla degenerazione di un popolo. Ecco il perché oggi, la prevenzione è obbligatoria, perché si cerca di impedire la nascita di esseri non normali e non geneticamente naturali.

Quindi ciò significa che ci vuole volontà per essere nel peccato.
Il peccato contro natura lo si crea nella propria mente, e lo si manifesta fuori di noi, ma non è causa delle degenerazioni genetiche ma causa della propria volontà.
Un esempio, molto comune da sempre, se un uomo o una donna normali nel loro essere, nei loro geni, nel loro DNA, normali mentalmente ad un certo punto degenerano, e sviano per lidi diversi da quelli condotti fin’ora, costoro, non degenerano il loro patrimonio genetico, non vanno geneticamente contro natura, ma degenerano nei loro pensieri, nei loro sentimenti,verso lo stesso sesso, ecco che in questo caso si genera il peccato contro natura. Un peccato tutto psichico.

E ciò significa che chi è geneticamente non normale non commette peccato contro natura, però come ho detto in relazione al suo grado di comprensione, un esempio, abbiamo due soggetti entrambi con un problema genetico uguale, il primo ha un problema marcatamente visibile e le sue condizioni genetiche lo portano inesorabilmente ad non essere normale, quindi il suo essere psico-fisico dimostra non normalità, di conseguenza esso è portato ad essere per se stesso normale, nelle sue anomalia,  e compie peccati, non direttamente voluti, ma indotti dal suo stesso essere, in maniera preponderante e fortemente distorta, tanto che la mente non ha la capacità di opporvisi.

L’altro soggetto è simile al primo solo che la sua genetica è più spostata verso la fisicità anzi che verso la psiche costui commette gli stessi peccati del primo, ma è in grado di opporsi, e di resistere, naturalmente nessuno dei due, sarà normale, come un qualsiasi soggetto geneticamente normale o naturale. Ma il primo non riesce a comprendere e a fermarsi, nei sui peccati anche contro natura, il secondo invece riesce a farlo in relazione a quanto è più o meno cosciente della sua situazione psico-fisica e genetica. Quindi in questi casi , il peccato contro natura, è da totalmente involontario a parzialmente involontario, possiamo dire che questi caso sono scusabili, perché nella loro genetica non sono normali sempre in relazione alla capacità di intendere e di volere.  Mentre coloro che sono normali, e compiono per volontà diretta, il vero e proprio peccato contro natura perché è totalmente volontario. Questo è il vero peccato, quando esso è totalmente volontario!

Si sa che nella nostra società, esistono soggetti che hanno anomalie genetiche che possono portare ad essere contro natura, sia involontariamente che parzialmente volontariamente. Ma coloro che sono la stra-grande maggioranza della popolazione, che è geneticamente normale, e devia nella sua psiche verso un atteggiamento contrario alla natura stessa, essi commettono volontariamente un peccato contro natura, il vero peccato grave.

Il peccato sta nel fatto, che si negano, di divenire padri e madri di figli, che potrebbero essere figli sani, in una società malata. Così si spinge la società a corrompere sempre più i suoi geni, e chi è sano si auto-costringe a non essere padre e madre di una società sana. Quindi essi fanno ancora più peccato, perché negano una discendenza di geni sani.
E non solo come peccato Contro chi ci ha generati in  origine e ha stabilito per tutti noi una madre e un padre.

Quindi in sostanza si fa peccato non solo contro il Creatore ma anche contro la stessa natura umana.

Tutti peccano, ma la natura genetica indica la diversità del peccato e la sua gravita.
Chi   è anormale pecca in misura minore rispetto a chi è normale e di chi è totalmente consapevole,  della sua stessa natura. Se i vostri geni sono normali e non presentano anomalie allora il vostro peccato è commisurato in relazione alla gravita delle vostra anomalia e della comprensione di essa, ma se i vostri geni sono normali, il vostro peccato sarà molto grave. 

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Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!